Niente riflettori per quei 7mila morti

987
Sanita medico dottore
Tempo di lettura: 2 minuti

Sono i deceduti per infezioni contratte negli ospedali italiani, vite senza nome né volto. In Europa previsto 1 milione di decessi già al 2025. 7.000 morti l’anno. Importante convegno sull’argomento lunedì in Senato

Lunedì è in programma a Roma il convegno «Superbugs 2050 il countdown è iniziato. Piano Nazionale di contrasto dell’Antimicrobico. Resistenza: dichiarazione di intenti o impegno concreto?» (Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, presso il Senato della Repubblica, via della Dogana Vecchia, 29) organizzato dall’Associazione «Giuseppe Dossetti: I Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti» Onlus sull’attualissimo tema dei Superbatteri.

«Si tratta – spiega il Segretario nazionale della “Dossetti”, Claudio Giustozzi – di un’occasione importante per un decisivo e approfondito focus su questo tema che impatta su vita e coscienza di ognuno per fronteggiare il quale occorre chiarezza, politica anzitutto. I 7.000 morti l’anno per infezioni batteriche contratte negli ospedali italiani, vite senza nome né volto, non avendo rilievo mediatico non emergono nelle cronache nonostante siano il doppio delle vite perse per incidenti stradali».

«Gli studi commissionati dal Governo britannico – prosegue il Segretario – indicano il 2050 come data limite, con quasi 10 milioni di persone nel mondo che potrebbero morire ogni anno per malattie infettive non più curabili. Altri studiosi sostengono che l’emergenza sia assai più vicina… già al 2025, con 1 milione di decessi in Europa e che, dunque, siano assolutamente indispensabili urgenti politiche di ricerca e di investimento per rendere disponibili nuovi farmaci efficienti, economici e soprattutto a disposizione di tutti».

È noto che gli antibiotici siano strumento essenziale per contrastare diversi tipi di infezione, basti pensare che le operazioni chirurgiche, semplici o complesse, non potrebbero essere eseguite senza l’ausilio di questi farmaci. Quindi l’utilizzo eccessivo ed inappropriato ne limita l’efficacia, dando vita ad una delle più gravi minacce alla salute pubblica che le Istituzioni sono ora chiamate a fronteggiare.
Alcuni dati: 4 milioni di infezioni nell’Unione europea, oltre 37mila decessi l’anno, un significativo incremento della spesa non solo sanitaria stimato in circa 1,5 miliardi di euro l’anno. In Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate in Europa. Ogni anno dal 7 al 10 per cento dei pazienti va incontro a un’infezione batterica multiresistente. Le infezioni correlate all’assistenza colpiscono circa 284.100 pazienti.

Il ministro Lorenzin ha recentemente presentato un Piano nazionale Amr che cerca di fornire un indirizzo coordinato e sostenibile a livello nazionale e locale: «è, però, un mero piano di intenti non un piano di azione – dichiara ancora e senza mezzi termini il segretario Giustozzi – giacché non prevede l’impegno di un solo euro. Quindi, un ennesimo programma inutile, per non dire una boutade elettorale e comunque un’altra idea fallimentare, dopo quella abortita del Piano malattie rare. C’è da chiedersi – precisa Giustozzi – cui prodest?».

Il programma del convegno