Il Mais Ogm non fa male alla salute? Attenzione non è proprio così…

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Lo studio non parla assolutamente di effetti sulla salute del mais Ogm ma raccoglie 21 anni di dati su decomposizione, biomassa, contenuto in lignina, impatto sui parassiti e parametri biochimici. L’unica speculazione riguardante la salute umana è di tipo tossicologico, ma semplicemente riporta un minor rischio di micotossine. Non c’è alcun dato su mutazioni genetiche, cancro, malattie cardiovascolari, etc.  > Greenpeace: la vera sfida è un’agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici

Uno studio italiano e pubblicato su «Scientific Reports» riportato da molti giornali, sostiene enfaticamente che il mais Ogm non è dannoso per la salute umana. Ma è proprio così?

Costruire una casa, con tutti i criteri dell’edilizia moderna, non è dannoso, anzi può contribuire ad ospitare tante persone che sono in cerca di un tetto.

Ma mettiamo questo evento in un contesto. Un’area vicino al mare a meno di 100 metri, oppure in un’area golenale in riva ad un fiume, oppure in una città dove esiste una periferia degradata con tante case sfitte o in un centro storico dove vi sono bellissimi stabili d’epoca ma non ristrutturati…

Ecco che la casa appena costruita viene vista da punti di vista diversi.

Nella nostra società, quello che sta assumendo un aspetto prioritario e, aggiungerei, mistificatorio, è presentare interessi puramente economici come risultati scientifici, bisogni impellenti della società, richieste dei consumatori ecc.

Certo, difronte alle motivazioni appena indicate, un parere contrario diventa subito oscurantista, contrario all’interesse comune, ecc.

Cioè ci si premunisce creando già all’interno della notizia o dell’evento le «evidenti» contraddizioni di chi non è d’accordo. Questa è la pazzia collettiva a cui stiamo andando incontro, perché si scatenano controversie gratuite e, soprattutto, con armi false, contraffatte e improprie.

È il caso dell’olio di palma oppure degli Ogm. Gli studi sull’olio di palma si sono sprecati, ed ora con la certificazione dopo 21 anni di analisi fatte da ricercatori italiani della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Università di Pisa sul mais sappiamo che non ci sono danni per la salute.

Ma è proprio così?

È questa la notizia o è la solita interpretazione di alcuni giornalisti «scientifici»?

Infatti lo studio non parla assolutamente di effetti sulla salute del mais Ogm (non è stata presa in considerazione nemmeno una ricerca sulla salute umana) ma raccoglie 21 anni di dati su decomposizione, biomassa, lignina, impatto sui parassiti e parametri biochimici. L’unica speculazione riguardante la salute umana è tossicologica, ma semplicemente riporta di un minor rischio di micotossine. Non c’è alcun dato su mutazioni genetiche, cancro, ecc. degli ultimi 21 anni semplicemente perché studi così lunghi sulla salute umana non sono mai stati effettuati.

Eppure i grandi giornali generalisti titolano: nessuna evidenza per la salute…

Chiediamo a Roberto Cazzolla Gatti, Ph.D., Biologo ambientale ed evolutivo, Professore associato di Ecologia e Biodiversità presso il Dipartimento di Biologia della Tomsk State University (Russia), di che cosa tratta questa ricerca: «L’articolo, come scrivono gli stessi autori, è una “meta-analisi della letteratura scientifica(dal 1996 al 2016) sulla resa [del mais Ogm e non] che estende l’analisi a nuovi parametri come la qualità [nel senso di contenuto in micotossine] della coltura, gli organismi non target a livello di famiglia [tassonomica] (NTOs), gli organismi target (TOs) e la decomposizione della biomassa nel suolo”. In pratica, è stata realizzata una revisione di studi condotti nell’ultimo ventennio su parametri che, però, non riguardavano, né direttamente né indirettamente, la salute umana e che è stata diffusa dalla stampa con il messaggio “gli Ogm non fanno male alla salute”. Nonostante questo studio non abbia valutato alcuna ricerca effettuata sui potenziali danni per la salute umana né sul breve, né sul medio-lungo termine, sia stato condotto non mediante una ricerca di laboratorio ma su una meta-analisi di articoli precedenti non relativi alla salute umana e sia basato su evidenze agro-ambientali solo del mais e non di altre colture, il messaggio che sta passando in questi giorni è che gli Ogm non fanno male. Un simile messaggio è ingannevole perché questo studio non chiarisce in alcun modo i pericoli degli Ogm per l’uomo (e per l’ambiente naturale, considerato che analizza gli effetti solo su altri campi agricoli e non sugli ecosistemi limitrofi)».

«L’unica speculazione – continua Roberto Cazzolla Gatti – riguardante la salute umana è di carattere tossicologico, ma semplicemente riporta, in una breve riga delle conclusioni, che la minor presenza di micotossine rilevata nel mais Ogm rappresenterebbe un minor rischio per la salute. Questo, però, non ci dice nulla sul pericolo di sviluppare patologie quali tumori, mutazioni genetiche, malattie cardiovascolari o neurodegenerative, ecc. Tanto per chiarire, gli autori dello studio, come riportato nella metodologia dello stesso (sarebbe bastato che qualche giornalista sensazionalista lo avesse prima letto) dicono di aver, semplicemente, preso in considerazione: “Un database sugli effetti del mais geneticamente modificato sulla resa e qualità delle colture, sugli organismi target e non target (piante, animali, microbi) e sui cicli biogeochimici, costruito esaminando la letteratura sottoposta a revisione tra pari all’interno del database Web di ‘Science’. La ricerca bibliografica, che ha coperto il periodo compreso tra novembre 1996 e settembre 2016, mirava a identificare gli articoli che riportavano gli effetti agroambientali del mais geneticamente modificato rispetto a quello non modificato(vicino alla linea isogena) coltivato in condizioni di campo”. In nessun modo si parla di effetti sulla salute umana (e sugli ecosistemi naturali). È molto importante che la stampa non diffonda simili fake news scientifiche che confondono l’opinione pubblica».

E infatti, giusto per concludere, è importante sottolineare che quando ci sono notizie di ricerche, queste vanno contestualizzate e vanno valutati tutti gli aspetti.

Ammettiamo che gli Ogm non facciano male… ma può essere sufficiente? Un male non potrebbe venire dalla riduzione della biodiversità o dalla riduzione di interi habitat (come nel caso dell’olio di palma…) o dall’impedire la libera coltivazione mediante obblighi di acquisto di determinate produzioni?

Esasperando il concetto, in un futuro non tanto remoto, non ci potrebbe essere una legge che impedisce per una presunta salute pubblica, ai contadini di produrre alimenti con loro semi?

Riflettiamo sui contesti prima di schierarci acriticamente…