«Fisica per la pace. Tra scienza e impegno civile», l’ultimo libro di Pietro Greco che sarà presentato da Laterza a Bari. L’evento rappresenta il quarto momento della rassegna «Pace, Disarmo & Geopolitica», rassegna organizzata dal Centro «G. Nardulli» e dall’Uspid. L’Autore sarà presente insieme a Guido Pasquariello, dell’Istituto sui sistemi intelligenti per l’automazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Issia-Cnr)
Era da poco cominciata la Prima Guerra Mondiale quando Albert Einstein, uno dei più grandi fisici di ogni tempo, scrisse un appello agli europei per chiedere la pace con un progetto politico preciso: la nascita degli Stati Uniti d’Europa. Un progetto questo che vide, nel corso dei decenni, molti fisici impegnati a favore della pace.
Comincia raccontando questo episodio il libro «Fisica per la pace. Tra scienza e impegno civile», una raccolta di contributi di voci diverse curata da Pietro Greco (Città della Scienza – Napoli e Uspid) ed edito da Carocci editore, libro che rappresenta il vero protagonista dell’omonimo incontro, organizzato dal Centro interdipartimentale di ricerche sulla Pace «G. Nardulli» dell’Università degli studi di Bari e l’Unione degli scienziati per il disarmo Onlus (Uspid) e promosso in collaborazione con la Libreria Laterza e la nostra rivista «Villaggio Globale», incontro che si terrà giovedì 26 aprile alle ore 18 presso la Libreria Laterza a Bari.
Un evento che rappresenta il quarto momento della rassegna «Pace, Disarmo & Geopolitica», rassegna organizzata, per l’appunto, dal Centro «G. Nardulli» di Bari e dall’Uspid, e che vedrà l’autore Pietro Greco parlare con Guido Pasquariello, dell’Istituto sui sistemi intelligenti per l’automazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Issia-Cnr).
Il libro mette in scena la storia dell’attivismo di alcuni scienziati contro la guerra. E se anche Einstein non fu il primo scienziato a battersi per la pace, è stato sicuramente l’uomo che ha influenzato, probabilmente più di qualsiasi altro, la storia del pacifismo mondiale. L’appello del 1914, per quanto ebbe poca visibilità e ottenne l’adesione solamente di altri due scienziati, fu la sua prima uscita politica pubblica su questo tema e fu anche il primo documento pubblico a favore dell’unità europea.
Nel volume sono proposti nove esempi di questa speciale attività di «fisica per la pace», tra i quali il Manifesto di Russell ed Einstein del 1955, l’organizzazione Pugwash per il disarmo nucleare, le Conferenze del gruppo di lavoro permanente per la Sicurezza internazionale ed il controllo degli armamenti di Edoardo Amaldi. Il caso più famoso è sicuramente l’European organization for nuclear research (Cern) di Ginevra, la prima «casa comune europea», nata dopo la fine delle guerre mondiali mentre il più recente è l’acceleratore Synchrotron-light for experimental science and applications in the Middle East (Sesame) in Giordania, forse l’unico luogo al mondo dove insieme lavorano ad un progetto comune israeliani, palestinesi, iraniani e questo proprio a dimostrazione che la fisica è un efficace ponte di pace.
Un incontro, in definitiva, che rappresenta un’occasione per esaminare le particolari responsabilità conferite ai fisici (e anche a molte altre categorie di uomini di scienza: chimici, biologi, genetisti, informatici, ecc.) dalla natura duale dei risultati della loro ricerca, risultati cioè che possono essere usati «per la pace e per la guerra».
Un libro che evidenzia l’impegno dei fisici per la pace, un incontro per ricordare e far conoscere queste iniziative che restano uno strumento importante per diffondere e far crescere una sana coscienza civile progressista.