Ne importiamo per un volume d’affari che sfiora i 3 miliardi di euro, preceduti solo da Regno Unito e Germania. A livello globale, la quota di legno illegale immesso sul mercato oscillerebbe fra il 10 e il 30% del totale mondiale, ossia a circa 330 miliardi di dollari
Considerata la netta dipendenza dall’estero di legno e derivati e i notevoli volumi importati, il rischio di immissione di prodotti d’origine illegale nella filiera produttiva nazionale risulta molto alto per l’Italia. Con quasi 21 milioni di tonnellate di legno e derivati importati da tutto il mondo solo nel 2016, di cui 5 milioni provenienti da paesi Extra Ue, il volume d’affari nazionale del «macrosistema Legno-Mobili-Carta» si attesta intorno a 10 miliardi di euro, di cui 2,7 derivanti dalle importazioni dai paesi extra comunitari. È quanto emerge dal terzo rapporto «Le importazioni dell’Unione europea di legno e prodotti derivati», commissionato da Conlegno e curato dal Centro Studi FederlegnoArredo Eventi Spa, oggetto di analisi durante il workshop «Due Diligence nel settore Legno-Carta» che si è tenuto oggi in occasione di Xylexpo.
Dati estremamente significativi se rapportati ai numeri forniti dall’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, secondo i quali il traffico di legno illegale risulta al primo posto della classifica dei reati ambientali (con un valore minimo di 30 e un massimo di 100 miliardi di dollari all’anno), seguito, in ordine decrescente d’importanza, dall’estrazione e dal commercio illegale di minerali (da 12 a 48 MLD $), dalla pesca illecita (da 11 a 30 MLD $), dal contrabbando di specie protette (da 7 a 23 MLD $) e dal traffico di rifiuti (da 10 a 12 MLD $). A livello globale, la quota di legno illegale immesso sul mercato oscillerebbe quindi fra il 10 e il 30% del totale mondiale, ossia a circa 330 miliardi di dollari.
Non solo l’Italia, ma molti altri Stati membri si relazionano con partner Extra Ue considerati «a rischio», importando prodotti a base di legno principalmente da Cina, Stati Uniti e Brasile.
Per limitare al massimo il commercio di legno illegale nel territorio comunitario, la Commissione europea ha promulgato il regolamento 995/2010 Eu Timber Regulation (Eutr) che si applica a tutti i prodotti a base di legno, dai tronchi ai mobili, fino ai prodotti dell’industria cartaria, importati da Paesi terzi extra Ue o realizzati e commercializzati nel territorio dei 28 Stati membri dell’Unione.
«Sono passati più di cinque anni dall’entrata in regime di piena applicazione del Regolamento Legno, meglio conosciuto come Timber Regulation dell’Unione europea (Eutr), e purtroppo ancora molti operatori che commercializzano legno e prodotti derivati non ne conoscono a fondo i contenuti – spiega Angelo Mariano, Responsabile dell’Area Tecnica Legnok di Conlegno -. Di conseguenza il rischio di immissione di legno illegale nel territorio comunitario resta alto e così anche le ripercussioni negative di natura ambientale e socioeconomica dell’utilizzazione abusiva delle risorse forestali in alcuni paesi svantaggiati. In Italia l’immissione sul mercato di legno e derivati provenienti da approvvigionamenti non controllati, ossia non sottoposti alle obbligatorie procedure di Due diligence, comporta sanzioni molto onerose a cui gli addetti al settore del legno e della carta, che non rispettano gli obblighi derivanti dall’Eutr, sono quotidianamente esposti. Si tratta di sanzioni pecuniarie fino ad un milione di euro, quando non di sanzioni penali che comportano fino ad un anno d’arresto e la confisca delle merci».
Nonostante un lieve calo delle importazioni Extra Ue, l’Italia si conferma al terzo posto tra gli Stati membri importatori del macrosistema Legno-Mobili-Carta, dietro a Regno Unito e Germania, rappresentando l’11,3% del totale. Inoltre, mantiene il quarto posto nel sistema legno con quasi 2 milioni di tonnellate di materia importata, pari a 722 milioni di euro, dietro a Regno Unito, Germania e Belgio, rappresentando il 7,3% del totale Ue. Tra i principali prodotti importati figurano i segati (250 milioni di euro) e i pannelli (200 milioni di euro), seguiti dalla legna da ardere (90 milioni di euro) e dal legno per l’edilizia (64 milioni di euro). Terza in classifica, invece, nel comparto carta con 3 milioni di tonnellate di prodotti importati, pari a 1,8 miliardi di euro, dietro a Germania e Regno Unito, rappresentando il 15% del totale Ue. Si colloca infine sesta con un volume pari a 63 migliaia di tonnellate di mobili importati, pari a 128 milioni di euro, dopo Regno Unito, Germania, Francia, Paesi bassi e Belgio, registrando il 3,5% del totale Ue.
«Conlegno, riconosciuta dalla Commissione europea quale Monitoring Organization, sin dall’agosto 2013, offre alle aziende italiane il proprio qualificato supporto tecnico-legislativo per affrontare con successo le procedure obbligatorie di Due Diligence – spiega Davide Paradiso, Business Development manager di Conlegno -. Ad oggi, 290 operatori italiani hanno accesso agli strumenti Legnok appositamente predisposti da Conlegno per far fronte a tali esigenze. Il corretto uso degli strumenti consente a chi importa legno e derivati da paesi extra comunitari di rispettare il regolamento Eutr e di evitare le pesanti sanzioni destinate a punire le non conformità riscontrate in occasione di specifici controlli eseguiti dall’Arma dei Carabinieri».
(Fonte Espresso Communication Srl)