Per l’Unione europea e l’Italia i dati sono più confortanti, anche se molta strada resta da fare.
Il principale strumento Ue è la Strategia dell’Unione Europea per la Biodiversità, i cui target sono a loro volta in linea con gli Obiettivi di Aichi per la Biodiversità e i dati sono monitorati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (Eea). L’Italia ha adottato nel 2010 la propria Strategia Nazionale per la Biodiversità (2011-2020), documento di riferimento rispetto agli impegni ratificati nell’ambito della Cbd.
La Strategia nazionale per la Biodiversità (Snb) si pone come strumento di integrazione delle esigenze della biodiversità nelle politiche nazionali di settore, riconoscendo la necessità di mantenerne e rafforzarne la conservazione e l’uso sostenibile per il suo valore intrinseco e in quanto elemento essenziale per il benessere umano, rispondendo appieno alla sfida 2011-2020 per la biodiversità.
La Strategia è stata articolata intorno a tre tematiche cardine: Biodiversità e servizi ecosistemici; Biodiversità e cambiamenti climatici; Biodiversità e politiche economiche, cui corrispondono altrettanti Obiettivi Strategici. In ragione della trasversalità del tema biodiversità, nonché dell’opportunità e necessità della sua integrazione all’interno delle politiche di settore, il conseguimento degli Obiettivi Strategici viene affrontato nell’ambito di 15 aree di lavoro.
In attuazione della Strategia il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha istituito nel 2011 gli organismi di funzionamento della Strategia (Comitato paritetico per la biodiversità, Osservatorio Nazionale sulla Biodiversità, Tavolo di consultazione).
(Fonte Ispra)