Diffondere la cultura geologica è necessario per far apprezzare a tutti i motivi delle forme che ci circondano perché è impossibile apprezzare ciò che non si conosce… Successo del Ciclo di incontri sul patrimonio geologico leccese e si prevede una seconda edizione
Si conclude con un bilancio positivo, il ciclo di incontri sul patrimonio geologico «Lecce geologica» evento realizzato dall’Ordine dei geologi della Puglia (Org) e con il patrocinio di Città di Lecce, del Parco naturale regionale «Bosco e paludi di Rauccio», dell’Ordini degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori e dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce e del Wwf Salento.
La manifestazione, che ha saputo attrarre e coinvolgere centinaia di partecipanti, ha voluto riunire la società civile, gli amministratori ed i tecnici intorno al mondo della geologia e questo dando vita a quattro appuntamenti curati da Stefano Margiotta, Esperto in paesaggi e rischi geologici, Salvatore Valletta, Presidente dell’Org della Puglia e Antonio De Rinaldis, Funzionario biologo del Comune di Lecce, patrocinio che ha fortemente sostenuto la manifestazione con l’intervento diretto dall’assessore alle Politiche urbanistiche, Rita Miglietta.
E allora portando in rassegna i quattro appuntamenti di «Lecce geologica» ci si ricorda che la prima giornata «Lecce rurale sotterranea: dalla conoscenza del patrimonio alla valorizzazione» ha approfondito l’argomento degli ipogei recentemente censiti nel territorio comunale che costituiscono straordinaria risorsa culturale ma anche potenziale risorsa turistica laddove ne verranno mitigati i rischi connessi allo stato di abbandono in cui molti di essi versano.
In quella occasione Salvatore Valletta, Presidente dell’Org della Puglia, dichiarava: «La conoscenza dei beni geologici e la loro valorizzazione contribuiscono allo sviluppo locale dei territori favorendo percorsi turistici. I geologi pugliesi invitano pertanto la Regione a rendere operativo il censimento dei siti di interesse geologico e speleologico realizzato ai sensi della Legge regionale 33/2009 prevedendo l’inserimento dei siti nel Piano paesaggistico territoriale regionale (Pptr)».
Particolarmente fruttuosa è stata quindi la collaborazione con il Wwf Salento con il quale, tra l’altro, si sono accompagnati i partecipanti alla scoperta delle risorse idriche sotterranee e superficiali di Lecce. Un tema, quello dell’acqua, che ha caratterizzato la seconda giornata della manifestazione «Le vie dell’acqua a Lecce», e che è stato particolarmente sentito visti i processi di desertificazione in atto connessi ai cambiamenti climatici ed al sovrasfruttamento delle risorse.
«Occorre favorire e diffondere ai vari livelli la cultura idrogeologica, facendo comprendere a tutti, ad esempio, che i rilasci di inquinanti sul suolo e sottosuolo avvelenano la stessa acqua che viene utilizzata per irrigare le colture che poi portiamo sulle nostre tavole ed allo stesso tempo valorizzando le risorse come quelle che, nel territorio leccese, sono rappresentate dal Fiume Giammatteo ed Idume e dalle stesse falde sotterranee», questo quanto dichiarava Stefano Margiotta durante i lavori.
In entrambe le prime due giornate le escursioni, che hanno accompagnato l’attività più meramente seminariale, sono state l’elemento trainante della cosa ed importanza notevole ha rivestito anche quella svoltasi a conclusione della terza giornata «Il Patrimonio e le emergenze geologiche del territorio comunale di Lecce» che ha coinvolto numerosi cittadini alla scoperta di una lama e di due grotte poste nella periferia urbana della città, laddove magari è visibile agli occhi di tutti, ogni giorno, un paesaggio inestimabile ma senza che se ne abbia la percezione del suo valore.
Un elemento questo che è stato ribadito nell’arco degli incontri nei quali si è voluto sottolineare come diffondere la cultura geologica è necessario per far apprezzare a tutti i motivi delle forme che ci circondano perché è impossibile apprezzare ciò che non si conosce.
«Un ruolo quello del geologo – affermava Salvatore Valletta durante il terzo evento – che assume importanza basilare in quanto consente una corretta conoscenza e pianificazione volta alla valorizzazione delle valenze ed alla mitigazione dei rischi e, in sintesi, al miglioramento della qualità della vita dei cittadini».
L’ultimo appuntamento, la «Giornata di Sport e Geoturismo», è stato poi una festa di sport e geologia che ha visto la collaborazione anche dell’Università del Salento, della Federazione sci nautico e wakeboard, di Parkrun, dell’Istituto Stomeo Zimbalo di Lecce e della Proloco di Spiaggiabella. Una corsa nella splendida cornice del Parco di Rauccio ha aperto la giornata che è poi proseguita con una avvincente caccia al tesoro geologico. Decine di bambini si sono scatenati nel parco alla ricerca di fossili e doline da crollo, i sinkhole, sotto la guida attenta dei geologi presenti e degli organizzatori. Alla fine tutti i bambini sono stati premiati con carte geologiche e libri molti dei quali messi a disposizione dalla casa editrice Capone che ha sposato i motivi e gli obiettivi della manifestazione.
Nel pomeriggio quindi il lancio del nuovo corso di laurea in Scienze motorie e dello Sport dell’Università del Salento ed il rilancio del bacino di Acquatina da parte dell’Amministrazione comunale che ha manifestato l’intenzione di favorirne all’interno pratiche sportive ha fatto da palcoscenico ad una escursione, voluta per divulgare i beni idraulici ed idrogeologici del tratto costiero in cui il bacino stesso ricade, con prove pratiche di Stand – up – paddle (Sup), escursione realizzata a cura di Carlo Morelli.
In definitiva, un successo quello di «Lecce geologica», che invoglia l’Org della Puglia, a ripetere la manifestazione in altri contesti territoriali e, perché no, a programmarne la seconda edizione nello stesso capoluogo salentino.
E. S.