Il Parlamento europeo approva una risoluzione che apre la strada al «social supporting factor» per premiare le banche che investono in progetti a impatto sociale positivo
L’Unione europea compie un altro passo verso il pieno riconoscimento e incoraggiamento della finanza sostenibile, come strumento per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio (Sdg) ma anche come mezzo per perseguire la stabilità finanziaria nel vecchio continente.
Martedì 19 giugno la Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che vincola l’Eba (European Banking Authority) a raccogliere dati per stabilire una volta per tutte se l’introduzione di un «green and social supporting factor» sia auspicabile e giustificato dal punto di vista della normativa prudenziale sulle banche. Introdurre un green e/o un social supporting factor significherebbe riconoscere che gli investimenti delle banche in attività ad impatto sociale e ambientale positivo vanno incoraggiati anche attraverso un trattamento di favore dal punto di vista degli accantonamenti prudenziali richiesti dall’Eba. Per la prima volta si riconosce la possibile minore rischiosità degli investimenti socialmente responsabili e il loro possibile impatto positivo (non solo per la protezione dell’ambiente e dei diritti delle persone) ma anche per la stabilità finanziaria in Europa.
Ora l’Autorità bancaria europea dovrà redigere il report e inviarlo alla Commissione e al Parlamento Ue affinché elaborino una proposta legislativa per introdurre il green e/o il social supporting factor.
«Banca Etica sta seguendo da vicino l’importante lavoro degli organismi europei che stanno studiando le potenzialità della finanza etica come acceleratore di uno sviluppo sostenibile e responsabile in Europa – dice Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica – . Un passo dopo l’altro l’Europa sembra sulla buona strada per riportare la finanza al servizio del bene comune, penalizzando le operazioni più speculative e premiando invece quelle volte a finanziare iniziative di interesse collettivo in campo sociale e ambientale. Questo graduale cambiamento di prospettiva da parte degli organismi europei è possibile grazie al lavoro di sensibilizzazione portato avanto dai network internazionali della finanza etica e sostenibile – cui Banca Etica partecipa ai massimi livelli – e grazie all’impegno di alcuni parlamentari europei italiani come Roberto Gualtieri (S&D), presidente della commissione Econ del parlamento UE e Marco Valli (M5S), componente della stessa commissione: a loro va il nostro apprezzamento per la serietà con cui hanno proposto i temi della finanza sostenibile a Strasburgo».
Banca Etica è la prima e tutt’ora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica, opera su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di filiali, banchieri ambulanti e grazie ai servizi di home e mobile banking. Banca Etica raccoglie il risparmio di organizzazioni e cittadini responsabili e lo utilizza interamente per finanziare progetti finalizzati al benessere collettivo. Oggi Banca Etica conta 42mila soci e 64 milioni di capitale sociale; una raccolta di risparmio di 1,3 miliardi di euro e finanziamenti per oltre un miliardo a favore di iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità.
Il Gruppo Banca Etica include Etica sgr, società di gestione del risparmio che propone esclusivamente fondi comuni di investimento etici, e la Fondazione Finanza Etica che promuove iniziative di studio e sensibilizzazione sull’educazione critica alla finanza. Banca Etica partecipa attivamente ai principali network internazionali di istituzioni dedite alla finanza etica e responsabile tra cui la Global Alliance for Banking on Values e la Federazione europea delle Banche Etiche e Alternative.
(Fonte Banca Etica)