Un mammifero britannico su cinque è ad alto rischio di estinzione a fronte di minacce come malattie, e la perdita del loro habitat naturale. Diverse popolazioni di mammiferi come ricci, arvicole e conigli sono diminuite negli ultimi 20 anni
Secondo un recente studio condotto sui mammiferi britannici e riportato sul giornale online «Mirror», diverse specie che comprendono scoiattoli rossi, gatti selvatici e pipistrelli grigi affrontano gravi minacce alla loro sopravvivenza in Gran Bretagna.
Un mammifero britannico su cinque è ad alto rischio di estinzione a fronte di minacce come malattie, e la perdita del loro habitat naturale. Diverse popolazioni di mammiferi come ricci, arvicole e conigli sono diminuite negli ultimi 20 anni.
Le lontre, la cui prolificazione è incrementata in seguito al divieto dei pesticidi che hanno avvelenato le loro case fluviali, insieme alle martore, alle puzzole e ai tassi, al contrario, si stanno riprendendo dal precedente rischio di estinzione. I cervi, che non hanno predatori naturali in Gran Bretagna, sono aumentati di numero insieme ad animali come castori e cinghiali, che sono tornati sulle coste britanniche dall’ultima volta che è stato completato uno studio simile.
Ma anche alcune delle specie che risultano essere «in salute» dagli anni 90, sono classificate a rischio di estinzione.
Lo studio, condotto dalla Mammal Society e commissionato dall’agenzia governativa Natural England, ha esaminato 1,5 milioni di dati di mammiferi in tutta la Gran Bretagna, compresi i dati di fauna selvatica locale.
Lo studio mappa il luogo in cui vengono trovati i mammiferi, stima la loro popolazione e come è cambiata rispetto ai precedenti studi negli anni 90, valutando il loro rischio di estinzione rispetto ai criteri concordati a livello internazionale.
È stato scoperto che quasi una specie su cinque (12 su 58) è a minaccia di estinzione in tutta la Gran Bretagna.
Il pipistrello di Nathusius, che migra in tutta Europa, è a rischio di collisioni con turbine eoliche, mentre vi sono preoccupazioni sull’impatto della caccia sulle lepri di montagna.
Tony Juniper, direttore esecutivo del Wwf, ha dichiarato: «È difficile immaginare la Gran Bretagna senza ricci o scoiattoli rossi, ma questo è il futuro che stiamo affrontando se non verranno intraprese azioni urgenti».
«C’è ancora tempo per salvarli: quando lasceremo l’Ue, avremo un’opportunità d’oro per cambiare il modo in cui coltiviamo il cibo e gestiamo la nostra terra in modi audaci che potrebbero aiutarci a ripristinare la natura».
Cristina Di Leva