Il 62% dei fiumi, degli estuari e dei laghi non raggiungono lo standard ecologico minimo di qualità. La contaminazione da mercurio è una delle cause di inquinamento più frequenti negli Stati membri, provocata principalmente dall’uso eccessivo di pesticidi, dagli impianti di trattamento dei rifiuti inadeguati e dalle precipitazioni contaminate
Secondo il nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente «Acque europee – valutazione della situazione e delle pressioni 2018» pubblicato oggi, solo il 38% delle acque europee prese in studio è in buono stato ecologico, mentre la stragrande maggioranza di fiumi, laghi ed estuari europei non ha rispettato gli standard ecologici minimi per il degrado e l’inquinamento degli habitat.
Nelle zone più densamente popolate dell’Europa centrale, in particolare in Germania, Belgio ed Olanda, si riscontrano le più alte percentuali di acque in cattivo stato ecologico. Mentre il nord della Scandinavia, l’Estonia, la Scozia, la Romania e la Slovacchia risultano avere una quota elevata di corpi idrici superficiali in stato ecologico elevato o buono, l’Inghilterra si classifica come una delle figure più povere in quanto a qualità delle acque.
Il commissario Ue per l’ambiente, Karmenu Vella, ha dichiarato che, sebbene nel 2010 ci sia stato un leggero miglioramento della qualità delle acque dolci, «c’è ancora molto da fare prima che laghi, fiumi, acque costiere e corpi idrici sotterranei siano del tutto in buono stato».
Peter Kristensen, autore principale del rapporto, ha dichiarato al giornale britannico «The guardian» che densità di popolazione più elevate, pratiche agricole più intensive e un migliore monitoraggio dei corsi d’acqua hanno contribuito al cattivo risultato.
Il rapporto Aea, condotto su oltre 130.000 corpi idrici superficiali e sotterranei monitorati dagli Stati membri dell’Ue, ha rivelato una divisione tra inquinamento chimico proprio nei siti di acque sotterranee e di superficie. Tre quarti dei campioni di acque sotterranee sono di buona qualità, in particolare il 74% ha raggiunto un buono stato chimico e l’89% ha raggiunto un buono stato quantitativo, mentre il 62% dei fiumi, degli estuari e dei laghi non raggiungono lo standard ecologico minimo di qualità.
La contaminazione da mercurio è una delle cause di inquinamento più frequenti negli Stati membri, provocata principalmente dall’uso eccessivo di pesticidi, dagli impianti di trattamento dei rifiuti inadeguati e dalle precipitazioni contaminate.
«Dobbiamo incrementare gli sforzi per garantire che le nostre acque siano pulite e resilienti come dovrebbero essere: il nostro benessere e la salute dei nostri ecosistemi idrici e marini vitali dipendono da questo. Si tratta di un aspetto critico per la sostenibilità delle nostre acque nel lungo periodo e per il raggiungimento dei nostri obiettivi a lungo termine, ossia vivere bene entro i limiti del nostro pianeta», ha aggiunto Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea.
Cristina Di Leva