Le emergenze, una dopo l’altra, tengono in ostaggio un paese incapace di progettualità
Che tristezza! Un paese prigioniero delle emergenze, incapace di progettualità. Le legislature passano di catastrofe in catastrofe. Frane, inondazioni, terremoti, crolli. E poi scandali, malaffare, furbi e furbetti.
Come se non ci bastassero i problemi reali ne dobbiamo inventare di virtuali…
E così le cose da fare, le promesse annunciate e gli impegni internazionali, come la lotta ai cambiamenti climatici, passano in secondo piano.
La decarbonizzazione, i problemi della qualità dell’aria, la promozione delle energie alternative non come concessione del principe attraverso incentivi, proroghe e via dicendo, ma come scelta strutturale di un paese civile e proiettato verso il futuro… Tutto tace. Dovremo registrare prima o poi un definitivo tramonto sulle rinnovabili? (foto di Stefano Lippolis)