Combattiamo l’apatia climatica

3166
condivisione no apatia clima
Tempo di lettura: 2 minuti

Come possiamo evitare l’apatia climatica? Molte persone accettano la realtà del riscaldamento globale ma non vogliono occuparsene

Tradotto da Vincenzo Ferrara e riportato sul suo blog, un appello dal Blog scientificamerican.com.

Sabato 8 settembre è la giornata mondiale di azione per il clima: un giorno di impegno sia per rendersi conto dell’entità e della complessità del problema del cambiamento del clima, sia per meditare sulle possibili azioni a livello individuale e collettivo per combattere il cambiamento climatico.
Molti di noi pur consapevoli del problema climatico non sono stati in grado di modificare le proprie abitudini poco corrette nei confronti del clima, autogiustificandosi spesso con argomentazione del tipo: «i cambiamenti climatici rappresentano un problema troppo grande per me e non posso farci nulla. Preferisco non pensarci e non parlarne».
E così evitando l’argomento, si evita l’ansia. Questo atteggiamento non è di negazionismo del cambiamento climatico ma di elusione delle complicazioni che il problema climatico potrebbe arrecare sulle proprie consolidate abitudini di vita.
Per combattere l’apatia climatica questo sabato si possono fare molte cose, tra cui:
1) Informarsi sulla «Carbon footprint» delle proprie abitudini di vita per capire anche a livello individuale qual è il proprio impatto sul clima. Ma, conviene informarsi anche sulla «Water footprint», cioè sull’impatto di ciò che facciamo, e che consumiamo, sulla disponibilità di acqua e di risorse idriche; questo è un altro importantissimo problema connesso con le conseguenze dei cambiamenti del clima di cui rendersi conto.
2) Informarsi su che cosa fanno le Istituzioni a livello cittadino, territoriale e nazionale, non solo per ridurre l’impatto delle attività umane sul clima, ma anche per prevenire le conseguenze negative e i danni dei cambiamenti climatici, e in particolare per ridurre i rischi degli eventi meteorologici estremi (idrogeologico, idraulico, frane, alluvioni, siccità, risorse idriche, ecc.). Le istituzioni si muovono se i cittadini fanno pressione affinché si muovano ed agiscano.
3) Informarsi e partecipare alle attività sociali, associative e di volontariato sui vari aspetti della sostenibilità ambientale, ed in particolare per quegli aspetti utili al clima, quali lo sviluppo di programmi di riduzione e di riutilizzo dei rifiuti, di drastica diminuzione dello spreco alimentare, dell’uso efficiente dell’energia in casa (elettrodomestici) e fuori di casa (trasporti), ecc.
4) Coinvolgere colleghi, amici, parenti nelle proprie iniziative. Sia che si tratti di fare docce più brevi, sia che si tratti di usare meno l’automobile, sia che si tratti di cambiare le lampadine inefficienti con quelle a led ad alta efficienza, è comunque una condivisione fondamentale, perché raccontarle ad un’altra persona migliora le probabilità di seguire effettivamente l’impegno e rompe le abitudini che sono alla base dell’apatia verso il cambiamento climatico.
Questo 8 settembre elimina l’apatia climatica.
Un pianeta sano è la nostra vera eredità per le generazioni future.

Tradotto da Vincenzo Ferrara e riportato sul suo blog, un appello dal Blog scientificamerican.com