L’uso criminale delle risorse naturali, dalle foreste, alle zanne di elefante, mette a serio rischio la stabilità dei governi, la sicurezza delle comunità e rafforza i sistemi di corruzione e di criminalità diffusa
Circa 20.000 elefanti vengono uccisi ogni anno, 55 al giorno, in gran parte a cause del commercio di avorio. Un ritmo sempre crescente, che sta portando i pachidermi all’estinzione. Un processo che sembra inarrestabile, sotto l’azione congiunta del bracconaggio alimentato dal mercato internazionale dell’avorio e la frammentazione degli habitat causata dall’avanzata delle grandi piantagioni industriali.
L’uso criminale delle risorse naturali, dalle foreste, alle zanne di elefante, mette a serio rischio la stabilità dei governi, la sicurezza delle comunità e rafforza i sistemi di corruzione e di criminalità diffusa. Il Wwf ha recentemente pubblicato un sondaggio sulle condizioni di lavoro dei ranger della fauna selvatica.
Il report rivela come gli sforzi dei ranger per proteggere rinoceronti e tigri siano fortemente compromessi da malattie prevenibili come la malaria, dalla mancanza di accesso all’acqua potabile e ai beni di prima necessità.
«I ranger sono in prima linea in difesa della natura contro i trafficanti di animali selvatici. Eppure il nostro sondaggio – il più grande mai condotto – ha rivelato una scioccante mancanza di accesso all’assistenza sanitaria di base, alle attrezzature e alla formazione. I governi devono affrontare questo problema con urgenza: queste carenze mettono in pericolo la vita dei ranger e, di conseguenza, la natura e la fauna selvatica», sottolinea Rohit Singh, Zero Poaching leader del Wwf.
(Fonte Salva le foreste)