Secondo l’Oms entro i prossimi 12 anni oltre il 20% della popolazione mondiale in età evolutiva arriverà a soffrire di una qualche forma di disturbo mentale, con il suicidio che diventerebbe la terza causa di morte in età adolescenziale e le malattie psichiatriche che entro il 2020 colpiranno più del cancro e del diabete
Già nel 2015, l’Associazione europea di psichiatria (Epa), nel suo autorevole Congresso di Vienna del 2015 ripreso a livello mondiale dai media più importanti, anche quelli italiani, comunicava il dato ufficiale: 17 milioni di italiani hanno problemi mentali.
Le stime sulla crescita delle proporzioni del fenomeno sono invece dell’Oms ed a questo riguardo si può direttamente visitare il sito dell’Organizzazione mondiale della sanità per accedere ai numerosi documenti ufficiali sull’argomento.
Facendo così una proiezione al 2018 il numero di italiani con un qualche problema mentale sale a 18 milioni di persone. Ma in merito a questi dati, l’Università Popolare «Stefano Benemeglio» delle Discipline Analogiche adotta un approccio prudente ed «ottimistico», ritenendo che il fenomeno, se riferito a condizioni di «problema», sia sovrastimato.
«Nella maggior parte dei casi si tratta invece di disagi emotivi che possono essere facilmente risolti e superati» spiega lo psicologo Stefano Benemeglio, padre delle Discipline Analogiche, direttore scientifico dell’Università Popolare delle Discipline Analogiche (Upda).
E proprio per questo l’Upda ha organizzato una conferenza intitolata «La coscienza rubata a tua insaputa: la voce del pensiero, la formazione dei problemi e la loro risoluzione» che si terrà a Roma venerdì 16 novembre 2018 dalle ore 20 alle ore 23 presso l’Hotel Bernini Bristol di Piazza Barberini 23.
Certo è che bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica altrimenti il peso globale dei disturbi mentali continuerà a crescere ed un semplice «disagio» può diventare un «problema».
Secondo le stime dell’Oms, entro il 2030 le patologie psichiatriche diventerebbero appunto le malattie più frequenti a livello mondiale.
«E tra tutte le condizioni morbose la depressione si posizionerebbe seconda come causa di disabilità» commenta Samuela Stano, presidente dell’Università Popolare delle Discipline Analogiche.
Sempre secondo l’Oms entro i prossimi 12 anni oltre il 20% della popolazione mondiale in età evolutiva arriverà a soffrire di una qualche forma di disturbo mentale, con il suicidio che diventerebbe la terza causa di morte in età adolescenziale e le malattie psichiatriche che entro il 2020 colpiranno più del cancro e del diabete, come riportato anche (solo per citare un paio di fonti) da «Salute Europa» o dall’«Huffington Post».
(Fonte Ajcom)