I visitatori scoprono le cause e gli effetti attuali e futuri del riscaldamento globale, attraverso 300 scatti realizzati dai maestri di National Geographic, tecnologie digitali immersive e interattive e con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica italiana. La mostra resterà aperta fino al 26 maggio
È stata presentata presso il Museo di Storia Naturale di Milano la mostra immersiva «Capire il cambiamento climatico», Experience Exhibition, la prima mostra dedicata al cambiamento del clima, uno spazio narrativo ed esperienziale in cui i visitatori scoprono le cause e gli effetti attuali e futuri del riscaldamento globale, attraverso 300 scatti realizzati dai maestri di National Geographic, tecnologie digitali immersive e interattive e con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica italiana per raccontare al pubblico la profonda trasformazione del Pianeta dal 7 marzo al 26 maggio 2019.
Un tema urgente che mette tutti di fronte ad una minaccia concreta: la Terra non morirà. Soffrirà, cambierà, ma non scomparirà. La mancanza di un cambiamento, però, porterà entro i prossimi 200.000 anni all’estinzione della sesta razza nella storia del Pianeta: l’uomo. La temperatura della Terra è aumentata di oltre un grado Celsius nell’ultimo secolo, il 2018 è stato il quarto anno più caldo della storia a livello globale e il primo anno più caldo in Italia, Francia e Svizzera. I ghiacciai si riducono di oltre 400 miliardi di tonnellate ogni anno e i fenomeni atmosferici diventano sempre più violenti. Capire le cause e conoscere gli effetti del riscaldamento globale è un passo fondamentale per contrastare questa tendenza e cambiare il corso del nostro futuro.
La mostra travolge i visitatori attivando i 5 sensi per condurli in un percorso che si compone di 3 livelli: esperienza, consapevolezza e azione. L’obiettivo è quello di analizzare la situazione attuale, capire gli effetti del riscaldamento globale e generare un cambiamento partendo dalla quotidianità e dai piccoli gesti per trovare soluzioni che permettano di costruire un futuro più sano e sostenibile unendo razionalità ed emozione perché non c’è un Pianeta B come ci dice Greta Thunberg, attivista di 16 anni.
(Fonte Capire il Cambiamento Climatico)