È invasione di Noce di mare… con avvistAPP si aiuta la ricerca

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Mnemiopsis leidyishutterstock
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L’iniziativa promossa dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale. Il successo di questa iniziativa dipenderà in gran parte dalla collaborazione dei cittadini, ai quali si chiede di scaricare la App e inviare le proprie segnalazioni durante tutta l’estate

Come aiutare i ricercatori a studiare il nostro mare? Da oggi si può grazie a un’App per smartphone ideata dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs).

Con avvistAPP, applicazione lanciata in questi giorni sia per smartphone con sistema operativo iOS sia Android, che stiate facendo il bagno o una semplice passeggiata, in pochi click sarete in grado di partecipare in maniera attiva alla raccolta di informazioni sugli avvistamenti delle noci di mare, organismi gelatinosi che negli ultimi anni stanno invadendo i nostri mari e particolarmente la zona dell’Alto Adriatico.

La noce di mare, Mnemiopsis leidyi, è originaria delle coste atlantiche dell’America ed è arrivata nel Mediterraneo probabilmente attraverso le acque di zavorra delle navi. A una prima osservazione sembra simile ad una medusa ma in realtà non ne è nemmeno lontana parente, è uno ctenoforo.

«Seppur non urticante per l’uomo la noce di mare può rappresentare un notevole problema per l’ecosistema marino: questa specie è infatti un vorace predatore che si ciba di uova e larve di pesce ma anche di zooplancton, del quale si nutrono i pesci stessi — spiega Valentina Tirelli, biologa marina di Ogs e coordinatrice del progetto —. A causa degli effetti negativi che Mnemiopsis leidyi può determinare è stata inserita nella lista delle 100 specie invasive più dannose al mondo. Dall’estate 2016 la noce di mare forma enormi sciami (bloom) anche in nord Adriatico, creando seri problemi al settore della pesca nella Laguna di Grado e Marano», precisa la ricercatrice.

Questa specie presenta caratteristiche fisiologiche che la rendono particolarmente adatta a invadere nuovi ambienti: nel suo habitat originario può vivere infatti a temperature comprese tra 0° e 32°C, è ermafrodita e presenta un’elevata fertilità: negli esperimenti condotti presso i laboratori dell’Ogs, è stata osservata una produzione superiore a 12.000 uova per individuo al giorno. A temperature e livelli di cibo favorevoli le uova possono schiudersi e svilupparsi in adulti riproduttori in soli 14 giorni.

Grazie al progetto «Noce di mare», Ogs ha avviato un programma di osservazioni e di ricerca per approfondire le dinamiche della massiva proliferazione di questi ctenofori e di valutarne l’impatto sull’ecosistema. In questo contesto è stata sviluppata l’App, da oggi disponibile gratuitamente sia sull’App Store di Apple sia per sistemi Android su Google Play, per raccogliere i dati sugli avvistamenti. Il successo di questa iniziativa dipenderà in gran parte dalla collaborazione dei cittadini, ai quali si chiede di scaricare la App e inviare le proprie segnalazioni durante tutta l’estate.

«Usare l’App sarà molto semplice: basterà scattare una foto e inviare una segnalazione con il proprio cellulare», spiega Tirelli e prosegue precisando che «oltre alla noce di mare, con avvistAPP sarà possibile segnalare anche meduse, tartarughe e delfini. Abbiamo infatti deciso di allargare la raccolta di dati anche ad altri organismi molto importanti per valutare lo stato del nostro mare».

Il progetto Noce di mare è interamente finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e si avvale della collaborazione di Arpa Fvg e di Aps DelTa «Delfini e tartarughe nel Golfo di Trieste». AvvistAPP è stata sviluppata dalla ditta Divulgando srl.

 

(Fonte Michele Da Col, Studio Sandrinelli Srl)