Zero Waste Puglia è a favore degli impianti, auspica fortemente la realizzazione di impianti pubblici di riciclo della plastica, della carta/cartone, del vetro, di trattamento del fanghi da depurazione, delle fabbriche dei materiali e, ovviamente, di compostaggio
Da alcune settimane la Puglia vive un’emergenza rifiuti per carenza di impianti di compostaggio, visto che la frazione organica, che nei mesi scorsi alcuni Comuni hanno inviato persino a Pordenone, viene in parte conferita in impianti che trattano la frazione indifferenziata, rendendo così inutile lo sforzo che quotidianamente cittadini e amministrazioni comunali compiono per rispettare l’ambiente e i limiti di legge della raccolta differenziata.
Eppure il Governatore Emiliano subito dopo la sua elezione aveva voluto e costituito l’Agenzia regionale per i rifiuti con lo scopo di accelerare sull’impiantistica mancante e chiudere il ciclo dei rifiuti, nominando Direttore generale il fedelissimo Gianfranco Grandaliano. A quattro anni di distanza non un solo impianto ha visto la luce.
La coppia Emiliano/Grandaliano per la frazione organica ha puntato tutto e solo su impianti di digestione anaerobica, in territori come Pulsano dove non ci sono le distanze di sicurezza dal centro abitato e gli impianti per il trattamento per quella tipologia in quella provincia sono già adesso sovradimensionati. Ovviamente sono andati a sbattere contro il muro delle proteste delle popolazioni residenti.
Mentre l’Ager perde tempo prezioso inseguendo impianti irrealizzabili, l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata in Puglia ha messo a nudo tutte le carenze di programmazione, con il Piano Regionale dei Rifiuti che latita e difficilmente vedrà la luce in questa legislatura.
Vogliamo essere chiari: Zero Waste Puglia è a favore degli impianti, auspica fortemente la realizzazione di impianti pubblici di riciclo della plastica, della carta/cartone, del vetro, di trattamento del fanghi da depurazione, delle fabbriche dei materiali e, ovviamente, di compostaggio. Considerando in quest’ultima tipologia un mix di digestori anaerobici, compostaggio aerobico, compostaggio di comunità e domestico. Gli impianti devono però essere fatti rispettando le norme di sicurezza, la giusta distribuzione territoriale, la salubrità dei trattamenti, senza rincorrere la produzione di energia da rifiuti, perché di quella la Puglia ne produce già due volte il suo fabbisogno.
Come se tutto questo non bastasse, apprendiamo dalla stampa che il duo Emiliano/Grandaliano, gli stessi che quando il primo era Sindaco a Bari e il secondo presidente della municipalizzata Amiu, dopo dieci anni hanno lasciato la città con un misero 30% di raccolta differenziata, si sono recati a Tel Aviv a prendere contatti con aziende del posto che stanno avviando macchinari per produrre bioplastiche, biometano e altre diavolerie dalla frazione organica.
A loro diciamo che tutta la migliore tecnologia e le migliori pratiche di gestione dei rifiuti sono in Italia, tanto che da tutto il mondo vengono a copiarci, che il tempo delle favole e delle magie con i rifiuti è finito, e che mischiare i rifiuti differenziati con l’indifferenziato, così come stanno facendo, non va bene. A tutto questo si aggiungono le ripetitive e paleolitiche dichiarazioni del consigliere regionale Palese che addirittura afferma di volere nuovi inceneritori perché non inquinano; forse avrà inventato una macchina magica visto che non esistono impianti di incenerimento a emissioni zero e anche se fosse, per assurdo, è poco intelligente distruggere la materia che già comincia a scarseggiare. Il fulcro della nuova programmazione deve per forza essere il recupero massimo di materia, per conservarla per le future generazioni. Materia integra, non residuo scadente di complesse estrazioni di composti da lucro industriale.
È necessario realizzare al più presto gli impianti di cui questa Regione ha necessità, nel rispetto delle migliori pratiche già codificate, dell’ambiente e dei cittadini.
(Fonte Zero Waste Puglia)