Awà incontattati assediati da taglialegna

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Karapiru Awá ha assistito al massacro della sua intera famiglia, compiuto dai karai (persone non indigene). È scappato e ha vissuto da solo per 10 anni. Alla fine si è riunito al figlio, sopravvissuto all’attacco. ©F Watson/Survival
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Nuovo, straordinario video di Awá nella foresta amazzonica. Sotto il Presidente Bolsonaro, i taglialegna e gli allevatori si sentono istigati ad aumentare i loro attacchi alle terre indigene. Oggi il disboscamento nel territorio è incontrollato, e sono stati individuati accampamenti di taglialegna proprio vicino all’area degli Awá incontattati

Un gruppo indigeno del Brasile ha diffuso un nuovo straordinario filmato di alcuni degli Indiani incontattati più minacciati al mondo.

Il video — che mostra alcuni membri incontattati della tribù degli Awá, nello stato del Maranhão, nel Brasile orientale — è stato filmato dai Guajajara,  una tribù vicina che sta cercando di proteggere le isole di foresta in cui vivono gli Awá.

In quell’area, infatti, la foresta amazzonica viene rapidamente distrutta e alcuni gruppi di Guajajara pattugliano regolarmente il territorio per monitorare le incursioni e sfrattare i taglialegna. Molti di loro hanno ricevuto minacce di morte per questo, alcuni sono stati uccisi.

«Noi Guardiani difendiamo i diritti del nostro popolo, difendiamo i diritti degli Indiani incontattati, e difendiamo la natura per tutti noi — ha detto Olimpio Guajajara, Coordinatore dei Guardiani dell’Amazzonia —. Tre di noi sono stati assassinati. Abbiamo bisogno che la nostra terra sia protetta in via definitiva».

Gli Awá hanno subito frequenti attacchi da parte dei taglialegna. Molti di loro sono stati contattati, ma è noto che alcuni vivono incontattati negli ultimi, importanti lembi di foresta rimasti. I Guajajara li avevano visti mentre cacciavano, e questo video è la prova della loro esistenza.

Sotto il Presidente Bolsonaro, i taglialegna e gli allevatori si sentono istigati ad aumentare i loro attacchi alle terre indigene. Oggi il disboscamento nel territorio è incontrollato, e sono stati individuati accampamenti di taglialegna proprio vicino all’area degli Awá incontattati.

Survival International lavora con i Guardiani e li sostiene nella protezione della foresta, nell’ambito della sua campagna per le tribù incontattate.

«Speriamo che questo video produca qualcosa di positivo — ha detto Flay Guajajara di Mídia Índia, che ha filmato il video —. Speriamo che abbia un impatto internazionale e aiuti a proteggere il nostro popolo e la nostra foresta».

«Questo video è un’ulteriore prova dell’esistenza degli Awá incontattati. E un semplice sguardo alle immagini satellitari dimostra quanto siano in pericolo — ha detto oggi il Direttore generale di Survival Stephen Corry —. I taglialegna hanno già ucciso molti dei loro parenti e hanno costretto altri a uscire dalla foresta. Il Presidente Bolsonaro e i suoi amici nell’industria del taglio del legno non desidererebbero altro che l’eliminazione dei sopravvissuti. Solo una mobilitazione internazionale può salvare gli Awá incontattati dal genocidio».

Il video è stato diffuso da Mídia Índia, un’associazione cinematografica indigena. È stato trasmesso dal canale brasiliano «Globo» la scorsa notte ed è inserito in un documentario di prossima uscita dal titolo «Ka’a Zar Ukize Wá – Forest Keepers in Danger», realizzato da Mídia Índia in collaborazione con l’Instituto Catitu e altri partner. Il documentario, di 13 minuti, è un invito a intervenire in merito alla pericolosa situazione in cui si trovano gli Awá incontattati del territorio indigeno di Arariboia, e dei loro parenti Guajajara. Sarà diffuso il 23 luglio all’Unibes Cultural di São Paulo, a conclusione della mostra «25 years of Socio-Environmental Cinema» di Isa.

Erisvan Guajajara di Mídia Índia ha dichiarato: «Non avevamo il permesso degli Awá per registrare il filmato, ma sappiamo che è importante usare queste immagini perché siamo consapevoli che, se non le mostreremo al mondo, gli Awá verranno uccisi dai taglialegna. Dobbiamo dimostrare che esistono e che le loro vite sono in pericolo. Usiamo queste immagini come una richiesta di aiuto, chiediamo al governo di proteggere le vite dei nostri parenti che non vogliono entrare in contatto con l’esterno».

(Fonte Survival International)