Dichiarazione dei membri del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco nazionale del Gargano on. Marco Lion (Rappresentate Associazioni ambientaliste), prof. Massimo Monteleone (Rappresentante ministero dell’Ambiente), dott. Francesco Riga (Rappresentante Ispra) che annunciano che «verrà presentata una richiesta di annullamento della delibera»
Il Parco del Gargano, nella ricerca di nominare i futuri dirigenti, mostra ancora un comportamento ambiguo danneggiando sia l’immagine del Parco sia la gestione ambientale del territorio e di conseguenza eventuali opportunità per i Comuni.
Pubblichiamo la Dichiarazione dei membri del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco nazionale del Gargano on. Marco Lion (Rappresentate Associazioni ambientaliste), prof. Massimo Monteleone (Rappresentante ministero dell’Ambiente), dott. Francesco Riga (Rappresentante Ispra).
I consiglieri stigmatizzano subito che è «senza ritegno la decisione presa ieri, 22 luglio, dal Consiglio Direttivo del Parco del Gargano.
«Imposta a maggioranza la stessa terna di candidati già proposta nella precedente procedura e annullata dal ministero per vizi sostanziali.
«I tre nominativi indicati (Carmela Strizzi, Lorenzo Gaudiano e Maria Villani) saranno sottoposti al ministro dell’Ambiente che, fra questi, nominerà il direttore del Parco».
E annunciano che «verrà presentata una richiesta di annullamento della delibera».
La nota
Sordi ad ogni appello alla ragionevolezza, in spregio alla correttezza sostanziale delle procedure, insensibili ad una condizione di inopportunità istituzionale tesa a salvaguardare i rapporti con il futuro Presidente del Parco. Sono tante le ragioni per le quali la decisione in merito alla terna dei candidati a Direttore del Parco, assunta a maggioranza e con la nostra strenua opposizione, rappresenta un grave passo di pervicace arroganza.
Prima ragione. Considerata l’ufficializzazione della nomina del prof. Pasquale Pazienza a Presidente del Parco Nazionale del Gargano, abbiamo chiesto di rimandare la decisione sulla rosa dei tre nominativi da sottoporre al ministro dell’Ambiente come candidati a Direttore del Parco. Si ritiene, infatti, che questo debba essere un segnale di riguardo nei confronti di chi, come Presidente dell’Ente, dovrà lavorare in piena sintonia e fattiva collaborazione col Direttore, per i prossimi cinque anni almeno. Consentire che anche il Presidente possa esprimere un suo orientamento nell’individuazione della terna è da noi ritenuto un fatto più che naturale e legittimo; non consentirlo, invece, una forma irrispettosa d’insensibilità istituzionale.
Seconda ragione. In data 5 aprile 2019 è stata trasmessa all’Amministrazione del Parco una circolare del ministero dell’Ambiente avente il seguente oggetto: «Indirizzi operativi in materia di procedimento di nomina dei Direttori degli Enti Parco Nazionali».
Del tutto evidente l’interesse pregnante che un tale documento avrebbe dovuto avere nel guidare gli incerti passi procedurali del Direttivo nella delicata questione della «individuazione della terna».
Ricordiamo, infatti, che quella attualmente in corso è la terza messa in campo dall’Ente, essendo le prime due procedure tragicamente e vergognosamente naufragate per vizi sostanziali. Se il Ministero produce una «circolare» è perché, nelle intenzioni, si ritiene utile (anzi necessario) che il documento sia posto all’attenzione degli amministratori e dei consiglieri dei Parchi Nazionali. Invece così non è al Parco del Gargano! Si è appurato ieri, solo a seguito di nostra richiesta di accesso agli atti, che la Direttrice f.f. Carmela Strizzi ed il Vicepresidente Claudio Costanzucci in via esclusiva erano a conoscenza di questo fondamentale documento d’indirizzo ministeriale, mentre tutti gli altri componenti del Consiglio Direttivo ne erano completamente all’oscuro. Guarda caso, nel documento sono indicati, in modo chiaro ed incontrovertibile, quei principi a cui occorre attenersi nella procedura d’individuazione della terna dei candidati. Esattamente quei principi di coerenza, trasparenza e correttezza a cui noi ci siamo sempre appellati, inascoltati ed irrisi dagli altri Consiglieri.
Come mai proprio la Dott.ssa Strizzi, destinataria della circolare ministeriale ed in palese conflitto d’interessi rispetto alla procedura che la vede coinvolta, ha ritenuto di non trasmettere ai Consiglieri quel documento? Era suo dovere farlo!
Terza ragione. Ancora ci chiediamo: com’è possibile procedere all’individuazione della terna dei candidati senza fissare un minimo di criteri in base ai quali eseguire un confronto in merito a competenze ed esperienze? Come si può decidere l’apertura dei plichi contenenti il curriculum di ciascun candidato e solo ex-post stabilire delle «tematiche» sulle quali individuare i candidati più rispondenti? Come garantire che questa selezione, lungi dall’essere oggettiva, non sia invece viziata da manifesta «soggettività». Come spiegare che le «tematiche» (leggi «criteri selettivi ex-post») non siano altro che una sintetica ricapitolazione delle esperienze maturate dalla stessa Direttrice f.f. del nostro Parco? È possibile ritenere che non vi sia stata una precisa e puntigliosa «cucitura» di questi «criteri ex-post» proprio a ricalcare la sua figura professionale?
Quarta ragione. Noi abbiamo il massimo rispetto professionale e la totale considerazione per tutti i 19 candidati che hanno presentato la loro domanda di partecipazione alla procedura selettiva. Proprio per questo, dato per assodata la «stringente necessità», per qualcuno, d’inserire la Dott.ssa Strizzi nel novero della terna, non si comprende come si sia proceduto a selezionare le altre due figure senza tener conto proprio di quelle «tematiche» (leggi «criteri selettivi ex-post») così determinanti nel primo caso.
Ben più rilevanti e pregnanti sono infatti le competenze e le esperienze degli altri candidati (sceglietene uno a caso!). Viene dunque il sospetto, già profilatosi nella procedura precedente poi annullata dal Ministro, che il vero intendimento fosse quello di «proteggere» la posizione della candidata Strizzi e di non farle correre dei rischi, facendola affiancare dai due candidati con il minor bagaglio di esperienze fra i 19 partecipanti alla selezione.
Si vuole vincere, si vuole vincere «sicuro», si vuole vincere anche «facile».
Come già riferito a proposito del precedente iter annullato dal Ministro, quanto deliberato a maggioranza oggi non persegue l’obiettivo di selezionare le candidature più qualificate e competitive, bensì quello di assortire un candidato di buona esperienza con due candidati la cui esperienza fosse largamente inferiore rispetto al favorito. Quale raffinata strategia!
Questa condizione, artatamente determinata, «svuota» il valore della terna e riconduce, di fatto, ad una solo candidato le potenzialità di scelta da parte del Ministro, limitandone così artificiosamente la valenza selezionatrice.
Con la delibera odierna si reitera l’errore, un errore di cui si ha piena consapevolezza per cui «errore» non è, bensì «inganno».
Le intenzioni del Ministero sono chiaramente riportate nella circolare: «la determinazione della terna deve garantire l’emersione di un congruo e ragionevole iter logico, conforme ai criteri precostituiti nell’avviso pubblico e, comunque, alla buona fede e correttezza, di modo che l’adeguata ed effettiva motivazione delle operazioni valutative e comparative connesse alla selezione effettuata, trovi diretto fondamento negli elementi prestabiliti e ne sia naturale conseguenza, e non vengano in rilievo indici sintomatici del non corretto esercizio del potere sotto il profilo del difetto di motivazione, dell’illogicità manifesta, dell’erroneità dei presupposti di fatto e dell’incoerenza della procedura valutativa e dei relativi esiti».
Nessuna traccia di criteri valutativi è presente nell’Avviso Pubblico inerente alla procedura selettiva della terna. Le precise indicazioni ministeriali sono state ancora una volta disattese.
L’inganno è duplice in quanto queste stesse disposizioni non solo non sono state applicate, ma non sono state nemmeno comunicate ai Consiglieri ai quali spetta il compito di individuare la terna. Perché tutte queste forzature?
Per il bene del Parco del Gargano e nel nome di quanti credono ancora in questa strategica opportunità di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile del territorio, ribadiamo la nostra opposizione ad una procedura illegittima, a decisioni prese in spregio allo spirito della legge e la nostra denuncia dello svilimento di ogni più elementare norma di democrazia, coerenza, competenza e trasparenza. Per questo, ancora una volta, per amore di giustizia e verità, chiederemo l’annullamento della delibera.
On. Marco Lion (Rappresentante delle Associazioni ambientaliste)
Prof. Massimo Monteleone (Rappresentante del ministero dell’Ambiente)
Dott. Francesco Riga (Rappresentante dell’Ispra)