Opportuna è l’iniziativa dell’editore Piano B di ristampare, dopo quasi 60 anni, il libro di Rachel Carson. Un lavoro che appare come un faro dimenticato di un isola sconosciuta
Nella smemoratezza ambientale che ha colpito la nostra attuale società e, soprattutto, la classe dirigente, opportuna è l’iniziativa dell’editore Piano B di ristampare, dopo quasi 60 anni, «Il mare intorno a noi» di Rachel Carson. Un lavoro che appare come un faro dimenticato di un isola sconosciuta.
Scritto nel 1951 è un bagno di poesia, di amore e di conoscenze per il nostro mare. Un insieme di misteri, come misteriosa è la vita, una lettura che è una terapia per coloro che hanno perso la strada e inseguono solo interessi, tecnologie, ingegnerizzazioni ambientali nel tentativo di ricreare quanto esiste dall’inizio dei tempi e che pure nel suo evolversi tremendo e possente è stato capace di creare vita, armonia e bellezza.
Dalla formazione degli oceani, dall’affacciarsi dei primi segni di vita e via via tutta l’evoluzione che ha portato, sia pure misteriosamente, per certi aspetti, all’abitabilità della Terra. Un racconto affascinante intrecciato con il mondo della ricerca, con misteri e le credenze dove il mare appare quasi un personaggio creatore e dotato di vita propria.
Dai movimenti oceanici in rapporto alla crosta terrestre alle reazioni e interazioni con gli elementi terrestri e astronomici che comprendono il mistero della luna. Biologia e geologia si intrecciano, come è giusto che sia, fino alle tracce di primordiali esseri viventi non escluse tracce misteriose e inquietanti di presenze attuali che sono non il frutto di favole ma le conseguenze della nostra ignoranza.
Questo libro va certamente consigliato a chi crede di sapere tutto del mare, come a chi crede di sapere tutto della nostra società va consigliata una visita in una qualunque corsia d’ospedale.
Rachel Carson, biologa e zoologa statunitense, autrice dell’indimenticabile e profetico «Primavera silenziosa» del 1962, dette il la, in tutto il mondo, alla nascita del movimento ambientalista. E dopo le sue denunce, solo alcuni anni dopo la sua morte negli Usa fu vietato definitivamente l’impiego del Ddt.
In questo lavoro, nella sua presentazione, la Carson segnala preoccupata la pratica di nascondere in mare i rifiuti nucleari. Un sistema del tutto inutile che fa tristemente sorridere guardando la situazione odierna. Dall’invasione della plastica e dei veleni di vario genere, dalla pesca intensiva ai cambiamenti climatici che stanno rapidamente sciogliendo i ghiacciai danneggiando irrimediabilmente la barriera corallina.
«È curioso – dice Rachel Carson – che il mare, dal quale per la prima volta sorse la vita, debba ora essere minacciato dalle attività di una forma di quella vita. Ma il mare, pur cambiato in modo sinistro, continuerà a esistere: la minaccia è piuttosto per la vita stessa».
I. L.