Smaltimento illecito di rifiuti, il Noe in Emilia Romagna

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    Denunce e sequestri in tutta la regione: nel Forlivese, Ravennate, Reggiano. Un incremento dell’attività di monitoraggio si è reso necessario anche a seguito della ridotta disponibilità dei mercati esteri, in primis quello cinese, di incamerare rifiuti riciclabili, in particolare di natura plastica

    Negli ultimi due mesi, i Carabinieri del Noe di Bologna, nell’ambito di una mirata azione disposta dal Comando Carabinieri tutela ambientale finalizzata a prevenire e contrastare il fenomeno dell’illecito stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, hanno effettuato numerosi controlli presso le aziende della regione Emilia Romagna operanti nel settore della gestione dei rifiuti.

    Un incremento dell’attività di monitoraggio si è reso necessario anche a seguito della ridotta disponibilità dei mercati esteri, in primis quello cinese, di incamerare rifiuti riciclabili, in particolare di natura plastica, con la conseguenza di favorire un surplus di stoccaggi all’interno delle aree aziendali, con il rischio di alimentare condotte illecite, tra cui quelle degli incendi di natura dolosa o abbandono di ingenti quantità di rifiuti in area incustodite o capannoni dismessi.

    In tale contesto, è stato denunciato un imprenditore Forlivese per il rinvenimento, all’interno del suo sito industriale, di circa 300 tonnellate di rifiuti speciali oltre il limite consentito, per la maggior parte costituiti da scarti plastici di vario genere e pneumatici fuori uso.

    Analogamente, nel Ravennate, è stata sottoposta a controllo un’azienda dedita al recupero e trattamento rifiuti di vario genere in cui si era sviluppato un incendio accidentale; nella circostanza sono state rilevate svariate irregolarità nelle modalità di stoccaggio del rifiuto medesimo e, pertanto, si è proceduto alla denuncia del legale rappresentante, impartendo perentorie prescrizioni volte a ripristinare il regolare andamento della gestione.

    Medesima situazione è stata riscontrata nel Reggiano, ove l’intervento conseguente ad un episodio di incendio non doloso in stabilimento, ha evidenziato una giacenza di rifiuti plastici superiori a quelli autorizzati per circa 300 tonnellate, e la denuncia del titolare per inosservanza delle prescrizioni contenute nell’atto autorizzativo.

    Ancora nel Ravennate, è stata sequestrata un’area industriale di 2.000 mq comprensiva di un capannone di circa 750 mq in cui erano illecitamente stoccati 1.200 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi costituiti da scarti di macinazione di cavi elettrici. Ciò ha comportato la denuncia del proprietario dell’area che, nel frattempo, non aveva mai ottemperato all’ordinanza sindacale di rimozione e bonifica del sito.

    Tra gli interventi, si segnala anche l’attività svolta con l’ausilio dei tecnici Arpae e della competente Arma territoriale che, nel corso dell’estate, ha portato al rinvenimento nella provincia di Bologna di una discarica comunale risalente agli anni 60, su cui nel frattempo era stato realizzato un frutteto. La conseguente attività analitica del terreno sottostante, svolta con il supporto dell’Ausl, ha escluso riflessi negativi sulla qualità del raccolto, ma ha comunque rilevato valori contaminanti che potrebbero inficiare la qualità delle acque di falda, imponendo pertanto un’azione di bonifica dell’intera area a cura degli enti locali preposti.

     

    (Fonte Comando Generale Carabinieri)