Paesaggio fisico e paesaggio culturale

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craco basilicata
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Le scienze della Terra si incontrano a Matera. Studiosi di diversa estrazione si incontreranno per confrontarsi sulle tematiche inerenti il paesaggio nella sua complessità concettuale

Stanno per avviarsi i lavori del Simposio «Paesaggio fisico e paesaggio culturale. Dai borghi fragili ai parchi geoculturali», evento che si terrà nella Città di Matera, presso l’Aula Magna del Campus universitario di Matera (Università degli studi della Basilicata) e in programma nelle giornate 6-7-8 ottobre 2019.

L’evento, organizzato dall’Università degli studi della Basilicata, dall’Ordine dei geologi di Basilicata, dall’Ordine dei geologi della Puglia (Org), dal Dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo, dall’Associazione italiana di geografia fisica e geomorfologia (Aigeo), dall’Associazione dei geografi italiani (Agei), dalla Società italiana di geologia ambientale (Sigea), dalla Associazione italiana insegnanti di geografia (Aiig) e con il patrocinio di Matera 2019 – Open Future, vedrà sviluppare tematiche relative al paesaggio, tematiche che ben rappresentano il fil-rouge delle attività dei sodalizi scientifici coinvolti.

Studiosi di diversa estrazione si incontreranno a Matera per confrontarsi sulle tematiche inerenti il paesaggio nella sua complessità concettuale. Il paesaggio fisico, di cui i geografi fisici e i geomorfologi studiano l’evoluzione delle forme a scale temporali diverse, rappresenta la «matrice» sulla quale si innestano il paesaggio antropico, e dunque quello culturale, il paesaggio agrario, il paesaggio sensibile e quello razionale o della memoria.

Il risultato della combinazione di base dei caratteri geologici, geomorfologici e climatici di un determinato territorio forgia il paesaggio fisico. Questi stessi fattori determinano e controllano, insieme alle coperture dei suoli, il tipo di impianto vegetazionale e l’uso del territorio da parte della specie umana e delle altre specie animali. L’interazione tra paesaggio naturale e culturale è dunque continua e fortissima, e costituisce le fondamenta della nostra esistenza. Tuttavia, è poco studiato come un unicum e spesso invece frammentato in una serie di elementi di differente competenza disciplinare.

L’evento prevede, oltre ad attività specifiche per le diverse Associazioni protagoniste e al Simposio in programma lunedì 7 ottobre, con interventi programmati i cui temi spazieranno dall’ambiguità del paesaggio alla geomorfologia di Roma con la presentazione della collana «Geomorfologia urbana», dai paesaggi nell’arte all’esperienza dei parchi letterari e con un excursus sui rischi ambientali che rischiano di far sparire i borghi urbani, anche un’escursione attraverso quell’unicum paesaggistico costituito dai Sassi e dalle chiese rupestri della Murgia materana.

Un Simposio che si preannuncia essere un significativo incontro tra geografi, geomorfologi e geologi dell’ambiente e che rappresenta uno dei tentativi recenti di attraversare «obliquamente» i vari campi di studio per arrivare a quella visione d’insieme del paesaggio.

 

Elsa Sciancalepore