Prima conferenza internazionale sulle tecnologie energetiche pulite. Un appuntamento per parlare di un tema che rappresenta la chiave per raggiungere un ciclo virtuoso di sostenibilità ambientale e crescita sostenibile. Per l’Italia c’è Enea
Si è aperta a Tokyo la 1a Conferenza internazionale «Ricerca e sviluppo 20 per le tecnologie energetiche pulite (RD20)» che riunisce i rappresentanti dei principali Istituti di ricerca e sviluppo dei paesi del G20. L’Italia è rappresentata dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).
Un appuntamento per parlare di un tema che rappresenta la chiave per raggiungere un ciclo virtuoso di sostenibilità ambientale e crescita sostenibile e questo attraverso lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche per le transizioni energetiche. E per intraprendere innovazioni rivoluzionarie è importante sfruttare al meglio le competenze, le conoscenze, le idee e le esperienze al fine di produrre azioni concrete per promuovere l’innovazione sostenibile.
I membri del G20, che rappresentano la maggior parte delle emissioni globali di CO2, dovrebbero svolgere un ruolo guida guidando, per l’appunto, l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie energetiche pulite per promuovere le transizioni energetiche. In particolare, i principali Istituti di ricerca e sviluppo dei membri del G20, che svolgono lo sviluppo tecnologico all’avanguardia nel campo dell’energia pulita, dovrebbero poter svolgere un ruolo significativo nel massimizzare il potenziale globale dell’innovazione sviluppando alleanze di ricerca tra i membri e accelerando così collaborazioni scientifiche.
Sappiamo però che lo studio scientifico e l’innovazione sostenibile spesso non coincidono con lo sviluppo reale dei Paesi, a grande scala – inquinante – non etico, che di sostenibile ha ben poco.
Enea presenta alla Conferenza alcune delle tecnologie di punta per la transizione energetica: solare a concentrazione (anche per la cogenerazione e per la produzione di idrogeno), cattura e valorizzazione della CO2, produzione e utilizzo dell’idrogeno (produzione da elettrolisi, reforming e water splitting, uso in fuel cells e per produzione di biometano), nonché tutte le ulteriori tecnologie sviluppate nell’ambito della Ricerca di sistema elettrico (fotovoltaico, accumulo termico, elettrochimico e Power-to-Gas, smart city, smart grid, mobilità sostenibile, pompe di calore, efficienza energetica, scenari di medio e lungo termine).
Enea in tema di energie rinnovabili ha inoltre realizzato, presso il Centro Ricerche Casaccia, un nuovo impianto sperimentale per produrre biogas in grado di aumentarne resa e contenuto in metano oltre il 70%, riducendo volumi, tempi e costi di produzione rispetto agli impianti «tradizionali».
Vito Pignatelli, responsabile del Laboratorio Enea di «Biomasse e Tecnologie per l’Energia» dichiarando che la produzione di biogas da impianti di digestione anaerobica è considerata una tecnologia matura ampiamente diffusa sul territorio nazionale che però presenta delle criticità, specie nel caso di utilizzo di una percentuale rilevante di biomasse povere, evidenzia di contro come grazie alle innovazioni sviluppate nei laboratori dell’Enea, come ad esempio l’impiego di miscele selezionate di funghi e batteri e la separazione dei diversi stadi del processo di digestione anaerobica in due diversi reattori (processo bistadio), oltre ad aumentare le rese di conversione di biomasse povere, si sia in grado di prevenire perdite di produttività.
Le tecnologie energetiche per guidare uno sviluppo sostenibile ci sono, è solo il momento di applicarle…
Elsa Sciancalepore