Deferite alle Autorità giudiziarie 18 persone e sanzionato ulteriori 260 responsabili di attività di settore nonché eseguito il sequestro di prodotti irregolari a base di vino ed olio per un valore commerciale pari a 4 milioni di euro
Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute, ha eseguito, negli ultimi mesi, una mirata strategia di controllo nel settore oleario e vitivinicolo, due tra i principali comparti della produzione agro-alimentare italiana, ispezionando 1.377 aziende ed esercizi produttivi e commerciali.
Il piano di verifiche su scala nazionale è stato sovrapposto con i periodi di produzione stagionale della materia prima e rappresenta un’intensificazione dei controlli già condotti in regime ordinario nella restante parte dell’anno. Al riguardo, numerosi interventi sono stati eseguiti con modalità integrate, unitamente ai Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dell’Arma territoriale, nonché con il supporto tecnico dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (Icqrf), al fine di approfondire con campionamenti ed analisi mirate possibili situazioni di vino fittiziamente proposto con denominazioni con origine e qualità non possedute.
La finalità delle ispezioni è rivolta ad identificare ed isolare eventuali operatori scorretti della filiera olearia e vinicola, a garanzia dell’affidabilità dei citati settori e della salute dei cittadini, svolgendo gli accertamenti anche presso aziende che importano e commerciano tali tipologie di prodotti da Paesi esteri.
Complessivamente, i Nas hanno deferito alle Autorità giudiziarie 18 persone e sanzionato ulteriori 260 responsabili di attività di settore nonché eseguito il sequestro di prodotti irregolari a base di vino ed olio per un valore commerciale pari a 4 milioni di euro.
Questo il dettaglio delle operazioni.
Comparto vitivinicolo
Il servizio di controllo, rafforzato ad agosto in concomitanza con la vendemmia e la trasformazione dei prodotti vinosi, ha riguardato il contrasto di eventuali pratiche illecite di vinificazione, la verifica della regolarità strutturale e gestionale delle aziende e delle attrezzature impiegate, l’esatta rendicontazione delle giacenze e la corretta applicazione dell’etichettatura e della tracciabilità.
Le attività ispettive hanno consentito di rilevare episodi di frode e di propedeutiche condotte che ne potevano suggerire la futura commissione.
Infatti, tra le irregolarità è stata spesso appurata l’omessa tracciabilità dei prodotti e la mancata corrispondenza tra la giacenza fisica di vino/mosto nei vasi vinari e quella contabile, accertata dalla omessa compilazione nei previsti registri di cantina.
La presenza di partite di prodotti di vinificazione non censite rappresenta un elemento strumentalmente idoneo al possibile impiego fraudolento in altre fasi di lavorazione della filiera.
Non mancano inoltre le strutture e gli impianti di lavorazione individuati in carenti condizioni igieniche e la detenzione, all’interno delle cantine, di zucchero, alcol ed altre sostanze non consentite nella vinificazione, frequentemente associate a metodi vietati per aumentare la gradazione del vino.
In tale contesto operativo, le ispezioni sono state 655, delle quali 162 con esiti irregolari, contestando 10 violazioni penali e 248 amministrative per un totale di 210mila euro di valore.
Significativo il volume commerciale riscontrato irregolare, con la sospensione di 31 cantine e ditte di imbottigliamento e di logistica, a causa di gravi violazioni, ed il sequestro di un milione e 680mila litri di mosto e vino sfuso o già imbottigliato, ritenuto non idoneo al consumo, per un ammontare di 3,6 milioni di euro.
(Fonte Comando Generale Arma Carabinieri)