Come si calcola la qualità del nostro vivere
Molti concetti errati e molte interpretazioni imposte da interessi economici, finanziari e massonici vanno rivisitati e cancellati da un razionale concetto di qualità di vita. Si allude a quella massoneria e finanza internazionale degradata e inutile di cui l’Italia moderna ha dovuto sopportare alcuni elementi ai posti più elevati di Governo senza alcun vantaggio positivo per la popolazione
(Quality is life and life is quality, that’s all we
know in the World and all we need to know.
Giuseppe Quartieri rephrasing J. Keat)
In questo momento storico l’umanità appare, giustamente, impaurita dai reali e potenziali effetti negativi dei cambiamenti climatici. La tanto declamata eventuale perdita del futuro da parte di Greta Thunberg ha prodotto un’angoscia disperata tra i giovani di tutto il mondo con movimenti e manifestazioni varie. Così, i giovani vagano per il mondo impauriti dal riscaldamento globale, dall’era glaciale imminente, dalla necessità dell’eliminazione degli sprechi, dalla necessità dell’implementazione dell’efficienza energetica, della ricerca di un mix energetico equilibrato, di energia pulita allargata a tutti, sino alla ricerca delle migliore condizioni economiche, della riduzione dei debiti e di tanti altri fattori essenziali per la vita e per la relativa qualità. Dovrebbe invece sorgere una sorta di odio per ogni forma di monopolio energetico a causa delle eventuali implicazioni negative per l’equilibrio economico umano.
Introduzione al concetto di Qualità della vita
La qualità della vita è in bilico anzi, in tanti posti della Terra, è già diminuita sensibilmente (Fig. 4b).
Negli ultimi decenni, e per alcuni aspetti, pensieri similari hanno fatto da base alle mie ricerche per la creazione di una teoria della qualità della vita QL. Ne è risultato un libro intitolato «Teoria della qualità della vita» (Fig. 1, Ed. Ibn). La base è la visione ideale della qualità della vita, legata al mistero della vita stesso.
La teoria QL si confronta con le condizioni di vita del passato per potere dedurne le proiezioni per il futuro. Vanno eseguite scelte e missioni giuste per gli uomini moderni. Trovare il giusto adattamento e il giusto tempismo all’interno di dette scelte, nonché garantire impegni di sviluppo logistico possibile è il punto principale da attuare. L’attuale visione per la definizione della qualità della vita proposta da politici, manager ma anche da alcuni ricercatori appare sempre, ma non piacevolmente, condizionata da una parola che va tanto di moda: la «sostenibilità». Ad ogni piè sospinto, politici, manager e purtroppo, anche alcuni professori condizionano tutti i loro interventi e i loro concetti alla «sostenibilità» della applicazione. Così sperano di salvarsi da ogni eventuale critica tecnica e/o scientifica. Aggiungere la parola «sostenibile» al concetto che si perora serve sempre a salvarsi in «corner». Non si arriva fino in fondo a conoscere i limiti se non quando non si è, veramente, arrivati al limite della sostenibilità.
Questa specie di concetto (la sostenibilità) non ha alcun senso scientifico, esprime un concetto relativo nel senso che cambia da situazione a situazione, da uomo a uomo, non è misurabile ed è sempre «variabile». Appare un concetto veramente primordiale e quindi da escludere in qualsiasi analisi seria.
In questo quadro, la sostenibilità è qualcosa di molto difficile da definire perché cambia giorno per giorno, luogo per luogo, da uomo ad uomo, da Paese a Paese. Solo i livelli medi di sostenibilità possono e devono essere definiti e approvati dai decisori autorizzati ed approvati. È necessario uno sforzo sociale ed economico molto grande per impedire che il popolo creda nella sostenibilità come mezzo di persuasione occulta, prima che venga fermato in tempo. Altrimenti la «sostenibilità» diventa solo una sorta di slogan di cui tutti si riempiono la bocca senza alcun senso reale, concreto né scientifico e tanto meno tecnologico.
La visione ideale della qualità dei sistemi, propugnata dai grandi Padri della Teoria della Qualità (Fig. 2) ne soffre e si assottiglia. La vita è sistema complesso al quale è possibile applicare l’approccio per sistema. Nella teoria dei sistemi generali di Ludwig von Bertalaffy, si considerano le proprietà generali e le leggi dei sistemi. Una teoria della qualità della vita non può quindi che essere il prodotto di una ricerca nomotetica, mirata, cioè, a enunciare proposizioni teoretiche di carattere generale. La qualità di vita QL è sistema. Secondo von Bertalaffy, sistema è complesso o insieme di componenti in interazione, un tutt’uno formato da parti correlate fra di loro in un certo modo. Così, secondo Miller, sistema è insieme di unità in relazione. In sintesi, sistema Σ è entità che possiede la caratteristica di rendersi comprensibile quando sia nota la norma o criterio adottato dall’osservatore nella sua individuazione (analisi, ricerca) sia sotto l’aspetto statico (le unità) che sotto l’aspetto dinamico (le relazioni e la variabilità).
La qualità di vita QL è sistema ΣQ e quindi è dotata di componenti (unità ecc.) e relazioni. Queste unità collegate fra loro hanno quindi una struttura S e delle funzioni F.
La struttura è definita dalla quantità di informazioni del sistema stesso Σ. La variabilità VΣ del sistema e quindi della struttura VS sono correlate alla variabilità delle funzioni VF.
In questa visione di sistema si inserisce la qualità di vita QL come sistema ΣQ. La teoria dei sistemi qualità aziendali è stata sviluppata da molti decenni e ha prodotto un insieme di norma standard (Iso standard, En standard europee e Uni standard italiane). Considerando quindi la vita V (oppure L in inglese) come un sistema ΣV si può sviluppare (Rif. 1, Quartieri G.) la teoria della qualità della vita QL.
Qualità di Vita
La definizione della quantità delle funzioni che definiscono la qualità di vita QL è determinante nella analisi stessa. Normalmente si usa parla di «parametri» di qualità di vita e quindi di indicatori poiché non sempre è possibile la osservazione e la misura delle funzioni della qualità di vita QL.
Con riferimento ai parametri che definiscono la qualità di un sistema e quindi della vita, è d’uopo citare gli approcci dei grandi padri della qualità. In particolare, va citato, uno per tutti, il grande Joseph M. Juran (rumeno-americano) che, con Vilfredo Pareto, a tal riguardo, asserisce:
«Vital few, trivial many»
Questa visione è stata dedotta da Juran studiando il lavoro del grande matematico italiano Vilfredo Pareto e applicando il «Principio di Pareto» alla qualità. Ad esempio, l’80% di un problema è prodotto dal 20% delle cause. Negli ultimi anni di vita, in maturità, Juran cambiò l’asserzione primaria indotta dai lavori di Vilfredo Pareto in:
«The vital few and the useful many»
Così il concetto diviene: pochi elementi o parametri sono vitali, ma usualmente molti parametri influenzano il fenomeno in esame anche se non sono necessariamente essenziali. Applicando questo concetto al verificarsi di difetti di un sistema, Juran trova che la maggior parte dei difetti è il risultato di una piccola percentuale delle cause di tutti i difetti (pubblicato e condiviso anche da «The Economist»).
In questa visione generale di qualità bisognerebbe analizzare e decidere quali e quanti indicatori bisogna impiegare per valutare la qualità della vita. Nelle parti successive, si riporteranno i commenti e il richiamo all’approccio de «Il Sole 24Ore» (del 16 Dicembre 2019) per l’elaborazione della qualità della vita delle regioni, città e territori italiani.
Nell’approccio di Quartieri al sistema di qualità della vita, i fattori ambientali (Fig. 2) hanno la priorità nella valutazione sistemica di QL. Un vero esperto di qualità dovrebbe richiedere che il primo indicatore nell’analisi della qualità della vita QL sia stato l’effetto del fattore ambientale (Fig. 4). In altre parole, il clima (fattori ambientali) ha la priorità nella valutazione della qualità della vita QL. Qui di seguito si presenta solo la introduzione della versione limitata all’analisi per sistema della Qualità della Vita (Rif 1).
QL l’approccio per sistemi
La Qualità della vita QL (Rif. 1, Giuseppe Quartieri) è il livello di soddisfazione delle aspettative intrinseche umane (salute, libertà, felicità, lavoro, ricchezza, professione e così via) più le aspettative o all’interno delle aspettative delle parti interessate (parenti, comunità locale, la società, ragioni politiche ecc.).
QL = f(xi, t) = fex(h, fr, hp, wk, rc, prof, …, t) ∪ gex(rls, lc, sc, pl, …, t) ∪ E (T, H, fr, hp, wk, …)
dove:
il simbolo ∪ rappresenta le operazioni di combinazione delle funzioni che possono essere semplicemente lineari ma che, generalmente, possono essere molto più complesse.
Fattori personali:
- Salute: h
- Libertà: fr
- Felicità: hp
- Lavoro: wk
- Ricchezza: rc
- Istruzione: ist
- Professione: pf
- Parenti: rls
- Sicurezza/protezione (safety/security).
Fattori Ambientali:
- Temperatura: T
- Umidità: H
- Accelerazioni: ac
- Vibrazioni: vb
- Etc. (35 fattori naturali più quelli artificiali).
Fattori Economici:
- Standard di vita sdl = f(PIL, BES, …)
- Parametri = xi = (la, lha, sdl, q0, qmax,… rls, lc, sc, pl, …, T, H, fr, hp, wk… ecc. ecc.)
- Tempo: t
- Prodotto Interno Lordo: Pil.
Le attuali crisi climatico ambientali sono connesse direttamente alle crisi energetiche e economiche (Fig. 3). La correlazione illustrata in Fig. 3 mostra le interfacce molto salienti fra le tre categorie fondamentali che vanno prese in debita e giusta considerazione quando si valuta la qualità della vita. Queste tre categorie possono essere e sono districate in termini di «indicatori», sopratutto da parte di valutatori della qualità della vita che si basano solo sulla riduzione della qualità a indicatori di numero più e meno grande. L’esempio della valutazione de «Il Sole 24 Ore» è il caso più eclatante e illustrativo. Tutti sanno che la crisi ambientale è stata, recentemente, affrontata di petto dalla nuova Presidente della Comunità europea Ursula von der Leyen.
Altri parametri essenziali, sopratutto per l’approccio economico-finanziario, vengono discussi in seguito.
Benessere Equo Sostenibile: Bes, Sew
In Italia, negli ultimi anni è stato introdotto il nuovo indicatore che è il risultato di un Progetto di «benessere» (welfare) nato originato in seno all’Istat e al Cnel per aggirare e superare il Pil che è basato sull’idea che lo scopo (di QL) può essere raggiunto solo e soltanto tenendo conto dei parametri (indicatori) sociali, e ambientali e non solo quelli economici.
Risultati:
- Qualità di Vita Iniziale: q0 ≅ qm (minimal quality)
- Massima qualità: qmax
- Vita Media Umana: la = Î
- Vita media umana in buona salute: lha = Îh
Tra i modelli che si possono sviluppare, il primo e il più semplice è il modello esponenziale prodotto dalla semplice riflessione sullo sviluppo evolutivo della specie umana:
(2) QL = QMAX (1 – e-QL t)
In quest’approccio ciascuna variabile di qualità deve essere considerata normalizzata ossia
in modo tale che si può applicare la semplice regola della combinazione lineare:
(3)
Quindi si ottiene la semplice formula della qualità di vita:
(4)
L’approccio per sistemi
La costruzione del modello di sistema base per la qualità prende spunto dal modello di base della rappresentazione classica del modello input-output di sistema (Fig. 4 e 5). Uno degli «input» fondamentali è sintetizzato nei «fattori ambientali» che condiziona fortemente il sistema Σ stesso.
Il modello matematico del sistema base di qualità è rappresentato nella seguente figura 4:
In questa figura è presentata la formula di Quartieri di base per il calcolo del valore-qualità Vq di un sistema Σ comunque complesso sia naturale sia antropico.
Nell’approccio sociale-economico dello sviluppo e della crescita della popolazione mondiale uno dei parametri fondamentali della disqualità di vita è dato dall’enorme aumento di popolazione mondiale e di tutti gli effetti negativi per la sopravvivenza (mancanza di cibo, povertà ecc.).
La crescita della popolazione è avvenuta con sviluppo sociale differenziato in varie parti del mondo. Le statistiche garantiscono che la crescita può continuare con sviluppo sociale associato solo entro certi limiti definiti come usano dire dalla «sostenibilità» della crescita. In realtà, si tratta di avere raggiunto già il limite quasi massimo dell’accrescimento logistico (o esponenziale, Fig. 9). La previsione logica di Quartieri è solo e unicamente una riduzione (Fig. 1) dell’accrescimento e dello sviluppo generalizzato, a meno che non si verifichino solo delle «pozze» limitate di regioni super sviluppate.
In ogni caso, va distinto lo sviluppo dalla crescita. La situazione più probabile in ambito di panorama di cambiamento climatico è l’incremento della crescita ma senza sviluppo sociale (zona azzurra di Fig. 4a).
Cambiamento climatico e Qualità di vita
Nella attuale fase di cambiamento climatico si argomenta in modo farraginoso e senza regole degli effetti negativi dei cambiamenti climatici sull’uomo. In base alle disposizioni e elucubrazioni del Cop (The Conference of the Parties), un Ente emanazione dell’Onu per la gestione e la sintesi degli effetti climatici. La Cop gestisce e collabora con almeno 1.000 operatori dell’ambiente fra scienziati e ricercatori, ma non fa ricerca diretta e si base su moltissimi Enti e Organizzazioni di ricerca in campo ambientale.
L’intervento della giovane svedese Greta Thunberg ha creato una serie di movimenti e di dimostrazioni a livello internazionale. Movimentando i giovani all’attenzione agli effetti negativi dei Cambiamenti climatici così come descritti e diretti dal Cop (ad es. Cop1, …, Cop24, Cop25 ecc.) la Greta ha raggiunto un enorme popolarità. Sono sorti due movimenti scientifici, i positivisti nati dalle pulsioni degli scienziati associati ai vari Cop, che sono appunto chiamati «positivisti» poiché credono nella origine «umana o antropica» al 100% dei cambiamenti climatici. In opposizione esistono gli scienziati classici, seri e galileiani, che analizzano e studiano i fenomeni naturali da secoli e che invece, associano una percentuale superiore al 50% delle cause dei cambiamenti climatici ai fenomeni e cause prettamente naturali.
Indipendentemente dalla vittoria di una o dell’altra fazione, e dell’accordo sulla percentuale di effetti dovuta a cause antropiche, la qualità della vita QV richiede ed impone che si proceda ad eseguire, a livello mondiale, tutte le operazioni ritenute necessarie e sufficienti per mantenere il clima terreste e della biosfera entro i valori naturali ottimali per la salute e la vita umana. Proprio su quest’aspetto operativo all’ultimo Congresso Cop25 di Madrid non c’è stato accordo fra le rappresentanze di tutte le Nazioni della Terra. Tutto rinviato a Glasgow. Ha fatto bene il Presidente della Comunità europea Ursula von der Leyen a rilanciare le applicazioni di centrali nucleari in Europa.
Bisogna cambiare rotta e potenziare le azioni correttive indipendentemente dalle cause. Non si può continuare a fare gestire, in Italia, questi problemi da catastrofisti oltranzisti senza alcun senso concreto della reale natura dei fenomeni ambientali né della gestione della qualità della vita fra le energie rinnovabili e pulite.
Nel primo approccio ambientalista questi catastrofisti ad oltranza erano chiamati «dummy ecologists» che, personalmente, usavo tradurre e trasporre come «ecologisti e/o catastrofisti picchiatelli».
Per i negazionisti, invece, gli effetti negativi prodotti dalla Natura, come è avvenuto durante i milioni di anni di storia passata, l’uomo può fare poco o nulla. Invece, per i Positivisti l’uomo deve fare il massimo per arginare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. In altre parole, mentre qualcun altro si autodefinisce, precauzionista (Amis, Cacr ed altri colleghi), l’attuale disputa fra Positivisti e Negazionisti è giunta ad un punto morto poiché la ideologia negazionista sta per raggiungere patemi d’animo e aspetti teologici e teleologici non solo infantili ma soprattutto basati sulla «paura imbelle» come quella che ha diretto il popolo come Antonio Di Pietro, contro la applicazione delle Centrali nucleari, a suo tempo. Per i precauzionisti le azioni correttive siano esse preventive e «post factum» devono essere prese indipendentemente dalle varie posizioni filosofiche subito (hic et nunc).
Inquinamento contro qualità di vita
Frattanto, come ben noto, il fattore ambientale Fa più importante e più deleterio per la
qualità della vita Qv è l’inquinamento dell’aria dell’atmosfera che la rende irrespirabile. La discussione ormai è diffusa e generalizzata sulle relazioni fra anidride carbonica CO2 e altri gas serra con l’inquinamento della biosfera (Fig. 5) e quindi dell’aria respirabile. La correlazione fra quantità di anidride carbonica CO2 e l’incremento di temperatura della crosta terrestre è considerata la causa primaria dell’inquinamento e, quindi, della riduzione della qualità della vita QV.
La riduzione dell’effetto serra e della concentrazione di anidride carbonica CO2 deve procedere di pari passo con la decarbonizzazione se si vuole ottenere la riduzione dell’aumento di temperatura intrinsecamente correlata all’incremento di anidride carbonica CO2 (Fig. 6).
Come ben noto, l’inquinamento influenza tutti e 5 i sottosistemi platonici energetici ed ambientali (Fig. 7). In altre parole, l’inquinamento ambientale può produrre malattie anticipate nell’uomo, in modo da diminuire la vita media in buona salute e anticipare l’ingresso nella parte finale di vita media da ammalato.
In questo approccio di definizione sistemica, si può procedere a elaborare e disegnare i diagrammi standard di qualità di vita secondo la formula N° 2 e riportarli nella Fig. 8 seguente. Quindi, ob torto collo, si può tentare finalmente di dare una sorta di senso al concetto di «sostenibilità».
Non si può sperare di farla diventare una grandezza, per es. fisica, misurabile ma si può ritenere di darle un senso più reale e concreto per una applicabilità più razionale e meno politica ma più sociale e, entro certi limiti, anche, forse- economica. Di fatto, con riferimento ai livelli mostrati nella Fig. 8, si dice «sostenibile» una soluzione, un processo, un sistema se ha raggiunto uno stato operativo che nella curva di accrescimento presenta una evoluzione al livello di «qualità sostenibile» come mostrato nelle figure precedenti, ossia se ha raggiunto la saturazione o ne è vicino.
La curva risultato ottenuto
Dalla analisi sintetica su riportata, Quartieri GGM ha elaborato la curva applicabile per la definizione dell’accrescimento (positivo e negativo) dello sviluppo sociale, economico ma soprattutto della qualità della vita, riportata nel prossimo diagramma Fig. 9, della qualità della vita QL.
Si nota che in questo ultimo periodo post industriale, la qualità della vita ha presentato e presenta forti riduzioni di livello in modo quasi aleatorio dovuto a cadute di civiltà e/o di sicurezza.
In questa maniera si sono applicati i risultati estremi dei modelli dei fenomeni ambientali-ecologici moderni prodotti dell’accrescimento della popolazione al limite quasi massimo.
Conclusione
Si spera di avere messo in luce, in questa prima parte introduttiva, il concetto basilare di qualità della vita in termini scientifici elementari. Si è presentato un approccio per sistemi con una relativa definizione di qualità di vita descritta sopratutto mediante diagrammi e figure scientifiche semplici da interpretare.
Gli elementi di base illustrati devono essere sostanziati, razionalizzati e validati da una analisi approfondita degli aspetti di incremento della popolazione, della introduzione degli indicatori e quindi di sviluppo di un buon modello matematico.
Molti concetti errati e molte interpretazioni imposte da interessi economici, finanziari e massonici vanno rivisitati e cancellati da un razionale concetto di qualità di vita. Si allude a quella massoneria e finanza internazionale degradata e inutile di cui l’Italia moderna ha dovuto sopportare alcuni elementi ai posti più elevati di Governo senza alcun vantaggio positivo per la popolazione. Costoro, anche se economisti, hanno dimostrato invece di essere stati in grado solo di incrementare la degradazione della qualità della vita italiana in aggiunta a tutta quella serie di problematiche di migrazioni ecc.
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Giuseppe GM Quartieri, fisico, Grand Father of Quality, Presidente Comitato Scientifico dei Circoli dell’Ambiente e della Cultura Rurale (Cacr)