Presentate relazioni di ricercatori che vanno dall’impatto del clima sulle aree industriali alla diffusione di malattie. Le ricerche sulla superconduttività di Brian Josephson, il tester biologico di Massimo Scalia, l’intervento di Raul Saggini sull’uso di deboli campi elettromagnetici nella riabilitazione usando tecnologie di risonanza ciclotronica degli ioni sviluppata da Zhadin
Sulla scia del seminario «On the role of quantum electrodynamics in medicine», tenuto al Dipartimento di Farmacologia della Sapienza ospiti di Maria Luisa Roseghini, per decenni primo assistente di Vittorio Erspamer, nel mezzo del progetto di ricerca al Comando Generale della GdF sulla terapia guidata con I Sep che stavano testando su 500 militari volontari, ieri, in occasione dell’anniversario della nascita di Jacques Benveniste, si è tenuta la più complessa Coherence degli ultimi 20 anni (e di complessità e intrighi non ne sono mai mancati come si può leggere non velocemente dai molti report delle edizioni precedenti).
Sta Coherence nun s’ha da fa’, poteva essere il motto ispiratore di molte vicende che hanno visto il fallimento o il rinvio dell’evento lungamente preparato con un programma strapieno a segnalare la volontà di fare su questa frontiera critica della scienza, dove forse è possibile trovare qualche risposta all’utile alle domande più sofferte del nostro tempo: Dalla gestione ottimale dei farmaci e delle loro reazioni avverse (che mietono solo negli Usa 100.000 morti all’anno dati Jama) all’aggressività crescente dell’inquinamento urbano e in particolare industriale (che oltre a fare danni gravi sulla morbilità e la mortalità corrente, pare essere correlato all’aggressività particolare del Coronavirus che colpisce più pesantemente nelle aree industriali cinesi e italiane).
D’altronde, oltre agli studi francesi coordinati da Hassan Razzouk e il suo Cembreu sull’impatto del clima delle grandi città europee da Lione a Parigi, da Bruxelles a Marsiglia, lo studio di Vadym Berevzosky, sulla comparazione tra prevalenze di malattie nell’infanzia tra Kiev e una regione dell’Asia Centrale vicino a Samarcanda, mostrava già da tempo che l’impatto dell’inquinamento colpisce nelle montagne 7 bambini mentre a Kiev oltre 700, il testo del grafico è scritto in cirillico e si trova nella Presentazione di Valenzi di ieri.
Ovviamente non solo inquinamento ma, buona scienza, con le relazioni del giornalista Bernard Sudan che ha ricordato l’opera di Jacques Benveniste che continua, in particolare all’Est con gli Award Benveniste contesi dalle leadership dell’ex Unione sovietica nel corso della conferenza Cosmos and Biosphere che si tiene in Crimea ogni due anni.
Uno degli ultimi vincitori dell’Award Benveniste, che era già in Germania per recarsi a Roma a Coherence, proveniente dalla Siberia, Novosibirsky, Alexander Trofimov, ha inviato un video sui suoi lavori tra Cosmo e Biosfera.
Alle undici si è collegato da Cambridge Brian Josephson, le cui ricerche sulla superconduttività potrebbero essere decisive, oltre che per la moderna elettronica, nata e cresciuta all’ombra del suo lavoro, anche per la comprensione dei fenomeni superconduttivi, o iperconduttivi come precisò Emilio Del Giudice, nei sistemi vbiologici e lungo i meridiani cinesi che assieme ad altre fenomenologie orientali come I Chakra indiani di cui ha anche parlato il prof. Madan Thangavelu, sono al centro di una ampio programma di ricerche anatomofisiologiche e chimico quantistiche, che hanno visto negli ultimi 50 anni, sulla scia del pionieristico lavoro di Reinold Voll sulla Elettroagopuntura, formidabili progressi,ultimo dei quali Prognos presentato da Hofman del Gruppo Tedesco che ha ripreso in mano il lavoro del russo Rosanov e ne ha fatto una macchina che pare efficiente e con dati facilmente riproducibili, per una diagnostica precoce e per la guida alla terapia.
Uno sviluppo simile viene dal lavoro del Team di Massimo Scalia del Cirps che hanno sviluppato l’Apec, un tester biologico che unisce le prestazioni dell’Eav con un Sistema di rilevazione dei potenziali elettrici cutanei spontanei e del printing elettromagnetico cutaneo che potrebbe darci informazioni importanti sulla fisiologia e sulle patologie connesse.
A seguire l’intervento di Raul Saggini sull’uso di deboli campi elettromagnetici nella riabilitazione usando tecnologie di risonanza ciclotronica degli ioni sviluppata da Zhadin.
Teorie di Zhadin al centro delle ricerche sperimentali e teoriche anche di Livio Giuliani che ha illustrato un suo modello di interpretazione della memoria dell’acqua.
Dell’acqua tra chimica e alchimia hanno trattato Patrizio Carrai e Pasquale Avino in una dissertazione tra passato e futuro della chimica e dell’acqua dalle teorie alchemiche alla chimica quantistica di là da venire.
I lavori, ininterrotti, sono continuati con l’intervento di Francesco Sicurello professore di informatica medica e telemedicina alla Bicocca di Milano e Presidente dell’Istituto Internazionale di Telemedicina che ha raccontato gli ultimi 50 anni che possiamo dire hanno cambiato molto, se non tutto, con l’avvento dell’informatica, anche grazie ai pionieri italiani come Gianni Degli Antoni cofondatore di Coherence 2000, e fondatore dell’Istituto di Scienza dell’Informazione alla Statale di Milano.
Della più chiara applicazione della coerenza, il laser, ha parlato Leonardo Longo con una panoramica sulle applicazioni in medicina e chirurgia delle varie forme di laser, con risultati anche straordinari in patologie spesso poco trattabili o intrattabili correntemente e che consiglierebbero maggiore attenzione nei nostri centri di ricerca.
«From Memory of Water to Digital Biology», è il tema tratttato da Jamal Aissa (Biologist, scientific researcher, former collaborator of Dr Jacques Benveniste, Paris), che ha mostrato i principali risultati di laboratorio ottenuti insieme a Benveniste e Montagnier, sul cui effetto Benveniste Aissa Montagnier sta lavorando Allan Widom con i suoi colleghi Yogi Srivastava e John Swain.
Allan Widom (a cui è stato assegnato l’Award Benveniste alla carriera nel 2014, come ha detto Valenzi durante la sessione sugli Award) è con Giuliano Preparata e ovviamente Brian Josephson, uno dei più importanti fisici teorici degli ultimi 50 anni; Zhadin avrebbe detto di ogni tempo, con Galilei e Fermi.
«The Memory of Water in the mechanism of action of homeopathic medicines: Experimental data». E il tema trattato dal giovane PHD di Verona Fabio Arruda che, con Marta Marzotto, fa parte della Scuola di Paolo Bellavite del Department of Medicine, University of Verona.
Del Simile in ottica della teoria dei neuroni a specchio avrebbe dovuto parlare Leonello Milani, Direttore medico della Guna, che aveva inviato un interessante abstract su un modello di interpretazione dei meccanismi omeopatici che restano al centro di una forte controversia scientifica, su cui si dovrà tornare scientificamente anche alla luce delle teorie e degli esperimenti discussi a Coherence2020, che in ogni caso evidenziano che la fisica e la stessa biologia può andare oltre il paradigma della dose verso una migliore comprensione delle interazioni non lineari mediate da deboli segnali elettromagnetici e da segnali molecolari quantistici mediati dell’effetto Josephson e dall’effetto Bohm Arhonov.
Sull’analisi del rapporto costi benefici ci è giunto l’intervento del già direttore del ministero del Lavoro Nino Galloni su cui riflettere in tempi di vacche sempre più magre e di tagli.
Infine Jerome Benveniste ha presentato i vincitori dell’Award Benveniste nel 2017/19. Un moderato orgoglio per il ricercatore dell’Esa, alle prese con il fango che maliziosamente è stato scagliato contro suo padre Jacques per il suo lavoro sulla memoria dell’acqua e per il suo esperimento sulle alte diluizioni che dimostrarono che l’acqua è portatrice di memoria alla stregua di un Hard Disk e che questa memoria è in grado di operare anche quando le molecole presenti sono pochissime o mancano proprio come accade per il glutine nella malattia celiaca.
È infine utile ricordare che la Guna ha dato un contributo fondamentale per mantenere in vita l’Award Benveniste, contribuendo a finanziare l’associazione Benveniste per la ricerca che da troppo tempo ha le casse vuote.
È ancora utile ricordare che Boiron finanziò il progetto di trattamento dei disordini neurovegetative, da gravità zero con il cocculine, durante la missione a Cape Canaveral nel 2007, che fu condotto con la Biologa Gabriella Belisario, oltre al lavoro di Benveniste pubblicato su «Nature», con grande scandalo delle molte vergini dai candidi manti della scienza contemporanea.
Per affrontare il Coronavirus, il tempo delle chiacchiere pare finito e ci sarà bisogno di verità e di mezzi efficaci per contrastare il virus (e pare che qualcosa viene da Kiev, con dispositivi elettromagnetici capaci di contrastare i virus come quello del raffreddore e dell’influenza, testato anche in queste ore su sintomatologie influenzali equivoche… oramai si pensa solo al Coronavirus e un banale raffreddore non ci sarebbe più…).
Con la Conferenza di ieri (sono disponibili in rete alcuni video artigianali…) si è cercato, da parte degli organizzatori, di dare un contributo anche a questa difficile partita contro la nuova minaccia con la corona…
V. V. www.cimb.me