Acqua, comuni e territorio

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bottiglia bicchiere plastica acqua
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Variegati gli argomenti trattati nel volume che dalle Smart technologies vanno ad affrontare la gestione dei servizi idrici, dalla geologia all’ingegneria naturalistica, dalla mitigazione dei cambiamenti climatici al dissesto idrogeologico, dall’economia circolare alle antiche culture dell’acqua, dall’agricoltura alla fitodepurazione, dall’acqua pubblica alla protezione civile

I cambiamenti climatici in atto pongono sempre più al centro delle preoccupazioni delle comunità i temi relativi all’acqua in tutte le sue forme, il corretto uso di questa e delle altre risorse naturali, la disponibilità d’acqua dolce, i problemi relativi al dissesto idrogeologico e più in generale quelli provocati dall’azione dell’acqua. I comuni, piccoli medi o grandi che siano, sono chiamati a svolgere un ruolo sempre più decisivo nella gestione sostenibile delle risorse e in particolare dell’acqua, orientando le proprie scelte, in un contesto complesso, con un approccio sempre più Nature-oriented, sistemico e multidisciplinare, verso una sempre maggiore armonizzazione del rapporto tra città e territorio, tra città e agricoltura, tra produzioni e consumi sostenibili, e per le aree urbane costiere tra città e mare.

Si avvia così l’introduzione del volume «Acqua comuni e territorio. Acqua e Garden City»,  volume che racchiude 14 contributi relativi al workshop interdisciplinare Acqua comuni e territorio tenutosi presso l’Istituto agronomico mediterraneo (Ciheam) di Bari.

Il workshop, a cui poi ha fatto seguito la pubblicazione del volume, ha rivolto attenzione al tema acqua, comuni e territorio riconoscendo le aree urbane quali luoghi particolarmente critici per i problemi legati all’acqua in relazione ai bisogni dei cittadini, alle attese, alla sempre maggiore concentrazione della popolazione nelle grandi città, ai preoccupanti cambiamenti climatici. Sono, infatti, le città che contribuiscono maggiormente ai cambiamenti climatici e soprattutto nelle città pesano gli effetti di tali cambiamenti, ed è qui che occorre operare maggiormente per ridurre gli sprechi, l’inquinamento, per attuare azioni concrete per la mitigazione dei cambiamenti climatici, per la mitigazione del dissesto idrogeologico, per compiere nel complesso i passi necessari per l’affermazione della sostenibilità a tutti i livelli. Variegati gli argomenti trattati nel volume che dalle Smart technologies vanno ad affrontare la gestione dei servizi idrici, dalla geologia all’ingegneria naturalistica, dalla mitigazione dei cambiamenti climatici al dissesto idrogeologico, dall’economia circolare alle antiche culture dell’acqua, dall’agricoltura alla fitodepurazione, dall’acqua pubblica alla protezione civile.

Perché per innescare processi virtuosi nell’armonizzazione del rapporto tra acqua città e territorio, occorre agire a più livelli, nel rispetto delle peculiarità locali, quali geodiversità e biodiversità e dove in ogni città occorre integrare, in un’ottica di green economy, le politiche dell’acqua con quelle forestali, rurali, alimentari, urbanistiche, energetiche, educative, economiche, finalizzando tutto a sostenibilità e benessere dei cittadini e del loro ambiente.

E focalizzando l’obiettivo sulla regione Puglia e sulle risorse idriche e il loro stato qualitativo e quantitativo si capisce come questo rappresenti un obiettivo strategico generale, avendo priorità assoluta la sua corretta gestione. In una regione come la Puglia pressoché priva di acque superficiali, dove la principale disponibilità risiede nelle acque sotterranee con un serbatoio che, nel tempo, è andato via via riducendosi per motivi legati sia al sovrasfruttamento e ai cambiamenti climatici sia alla contaminazione da inquinamento e alla intrusione dell’acqua marina, l’acqua rimane il principale bene strategico e di sviluppo locale messo a rischio di sopravvivenza dall’utilizzo improprio.

E allora, sin da subito, bisogna contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, progettare città resilienti, attuare riforestazioni e adeguate infrastrutture verdi, diffondere la cultura della protezione civile; bisogna promuovere sistemi alimentari e diete alimentari sostenibili con politiche di orientamento dei consumatori e, più in generale, affermare modelli di produzione e consumo, organizzazione, gestione e trasporto realmente sostenibili; risulta inoltre necessario promuovere l’educazione ambientale, la riduzione dell’inquinamento, la diffusione della cultura del risparmio idrico nei diversi settori da quello domestico a quello in agricoltura, arricchire di parchi orti e giardini le città, portando la Natura nel cuore delle città, riconoscendo che le radici delle città affondano nella Natura, vero modello, fonte di ispirazione e di benessere fisico e spirituale, capitale naturale da difendere.

Elsa Sciancalepore