Scuola, un passo… indietro

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I passi del ministro Azzolina. Si ha l’impressione che il maledetto virus stia intaccando il buon senso, la responsabilità, il giudizio di chi dirige il più delicato dei ministeri

Qualche riflessione senza ancora un decreto da leggere; dice in TV l’on. Azzolina: «un passo avanti!» dichiarando che studenti universitari potranno accedere a nomina di insegnamento nei primi segmenti del sistema formativo italiano. Ora il senso di avanti è tutto da scoprire: la parola è ambigua, infatti, e mai come in questo caso.

Se, per accedere alle fasi concorsuali per la scuola, oggi si richiede il possesso di 24 crediti nelle scienze proprie della formazione e dell’educazione per i laureati, per specializzati e tali dichiarati dallo Stato, come accogliere in modo disinvolto personale senza tale possesso? Come rischiare di coinvolgerlo nel settore più delicato della nostra società, tra i più piccoli che maggiore formazione richiedono in coloro che si cimentano con i settori delicati e difficili della psicologia dell’età evolutiva?

Con buona ragione è un passo indietro sia nel riconoscimento della scientificità della preparazione del personale, come nel non considerare valida l’esperienza delle migliaia di precari della scuola che bussano ancora alle porte dell’assunzione?

Vago e insufficiente dichiarare: «ove se ne presentasse la necessità».

Necessità come e quale? stabilita con quali criteri? suscettibili di definizione autodeterminata dai capi d’istituto? Non sono questi passi all’indietro? Cioè l’avanti con fronte girata?

I sindacati si stracciano le vesti: ma non erano loro ad essere giudicati permissivi e manica larga? Eccoli adesso a richiamare doveri e diritti, ancora una volta. Questa volta però ad interesse degli utenti più giovani e non della categoria!

Si ha l’impressione che il maledetto virus stia intaccando il buon senso, la responsabilità, il giudizio di chi dirige il più delicato dei ministeri.

Ancora una volta la scuola pensata… male, diremmo, e viene la voglia di chiederci ma chi dà consigli, chi suggerisce, chi manetta i decreti? Vuoi vedere che saranno ben lieti gli «austeri» dell’opposizione che considereranno utile che gli studenti residenti del nord potranno sbarcare nelle scuole, purché, infatti, residenti veri e reali, cittadini insomma locali a cui la manna piove dal cielo di Trastevere!

Onorevole Azzolina, buona scuola!

 

Francesco Sofia, Pedagogista, Socio onorario dell’Associazione nazionale dei pedagogisti italiani