«Argotec», azienda ingegneristica aerospaziale di Torino, punta decisamente alla nuova frontiera dell’esplorazione lunare, che già ha intrapreso da tempo, realizzando in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana un piccolo satellite chiamato ArgoMoon, il cui lancio è in programma per il 2021 con il nuovo super-razzo della Nasa per il nuovo programma lunare Artemis
Nonostante una mini-flotta di sonde robotizzate sia in partenza per Marte, la pandemia in realtà ha fermato e rinviato molte missioni spaziali in tutto il mondo. E molte tra le aziende del settore o si sono fermate, oppure hanno proseguito a ritmo ridotto le loro attività. La scorsa notte la prima sonda con destinazione Marte, la «Amal» (Speranza) degli Emirati Arabi è stata lanciata con regolarità dal razzo giapponese H-2A. Le prossime due sono in partenza: quella cinese il 23 luglio, quella statunitense con il rover Perseverance il 30 luglio.
La ristretta «finestra» di lancio utile per inviare un veicolo verso Marte si chiuderà il 15 agosto: altrimenti, per il prossimo periodo favorevole si dovrà attendere settembre del 2022.
In Italia il lavoro è proseguito alacremente in queste settimane, e tra quelle che hanno proseguito con il lavoro, guardando alle imprese spaziali del prossimo futuro, c’è «Argotec», azienda ingegneristica aerospaziale di Torino, che oltre a proseguire con i programmi, ha affrontato con determinazione la situazione di emergenza sanitaria.
Qualche cifra che lo conferma: una continua crescita dei ricavi che registrano, rispetto all’anno 2018, un balzo del +73%; l’Ebitda margin che si attesta al 24% dei ricavi, è in aumento del 57%. L’Ebit segnala una crescita dell’83% anche grazie all’efficienza della gestione operativa. Inoltre, incrementa il suo investimento nelle risorse umane (+58% rispetto al 2018) e nelle infrastrutture.
Ora, punta decisamente alla nuova frontiera dell’esplorazione lunare, che già ha intrapreso da tempo, realizzando in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana un piccolo satellite chiamato ArgoMoon, il cui lancio è in programma per il 2021 con il nuovo super-razzo della Nasa per il nuovo programma lunare Artemis.
E nel frattempo, lancia un nuovo e ambizioso programma che prende il nome «Andromeda», una vera e propria costellazione di «mini satelliti» per ambiente lunare molto innovativa. Forte della propria esperienza in ambito satellitare, essendo la prima azienda in Europa nella produzione di satelliti di piccole dimensioni in grado di operare nello spazio lontano dalla Terra, Argotec ha deciso di pensare i prodotti in modo nuovo, ancora più innovativo. Da tempo l’azienda torinese sta studiando l’utilizzo della propria piattaforma satellitare Hawk per sviluppare una costellazione lunare allo scopo di fornire supporto alle comunicazioni (voce, dati, video, web, ecc.) per le attività scientifiche, tecnologiche e commerciali in ambiente lunare.
La costellazione, affiancata da un satellite che opererà come ripetitore (data relay) fornirà accesso alla connessione dati in tempo reale in orbita lunare. Questo servizio permetterà di rispondere alle esigenze di una vasta gamma di utilizzatori finali: dalle agenzie spaziali ad altri enti istituzionali che necessiteranno di supporto per missioni lunari scientifiche e tecnologiche.
Inoltre, volendo dare un contributo tecnologico e innovativo alla collettività di fronte a Covid-19, l’esperienza maturata nello sviluppo del sistema «Andromeda» sarà in grado anche di riconvertirsi in attività di supporto alle operazioni terrestri utili a fronteggiare questa emergenza globale. La stessa tecnologia e la stessa innovazione sviluppata per un ambiente lunare potranno essere rivolte, infatti, ad applicazioni terrestri per migliorare le comunicazioni a Terra e la qualità della telemedicina, ossia quelle tecniche mediche in grado di effettuare diagnosi a distanza.
«Stiamo vivendo un’emergenza senza precedenti, ma la stiamo affrontando con coraggio e serietà, cercando di trasformare questo ostacolo in un’opportunità — ha spiegato David Avino, Managing Director di Argotec — Andromeda rappresenta la nostra passione, la nostra capacità di andare avanti investendo nelle persone e nelle idee. Siamo un’azienda italiana molto determinata che crede fortemente nel fatto che per ripartire e per crescere sia necessario innovare investendo concretamente nell’esplorazione spaziale».
Antonio Lo Campo