Ambiente, l’Italia ancora protagonista dallo spazio

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Prisma spazio trasimeno
In questa ripresa di Prisma dallo spazio, un'immagine del lago Trasimeno: Acque torbide con risospensione dei sedimenti indotta dal vento
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Il satellite Prisma potrà fornire dati a supporto di attività quali la gestione dei rischi naturali e antropici: il rischio idrogeologico e vulcanico, desertificazione, stress vegetazione, inquinamento marino e del suolo

Dopo il successo della Settimana dello Spazio (World Space Week) a inizio ottobre, l’Italia è di nuovo protagonista di un evento digitale globale organizzato da Expo 2020 Dubai: si tratta della «Climate and Biodiversity Week», in programma a partire da lunedì 19 ottobre, e dedicata ai temi della tutela della biodiversità e al cambiamento climatico nonché alle loro importanti ricadute sulla vita di tutti i giorni.

L’evento digitale (visibile anche sul canale YouTube di Expo 2020 Dubai) riunisce esperti da tutto il mondo e offre un’anticipazione delle iniziative che tra dodici mesi si terranno in molti degli oltre 190 Padiglioni nazionali nel corso della settimana tematica dedicata all’Esposizione Universale, al via il primo ottobre del 2021.

Mercoledì prossimo, nella sezione che inizia dalle 13 ora italiana, il nostro Paese parteciperà all’iniziativa con uno spazio ricco di contributi originali: Paolo Galli, docente ordinario di Ecologia presso il Dipartimento di Scienze Ambientali presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca e Direttore del MaRHE Center, che analizzerà la cooperazione internazionale a protezione della barriera corallina nelle Maldive; Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) che presenterà Prisma, un innovativo satellite Made in Italy in grado di distinguere la composizione chimico-fisica della superficie terrestre; Giovanni Giuseppe Vendramin, Direttore dell’Istituto di Bioscienze e BioRisorse (Consiglio nazionale delle ricerche, Cnr) che farà un approfondimento sugli strumenti molecolari fondamentali per monitorare il modo in cui gli alberi delle foreste affrontano i cambiamenti climatici; Angelo Riccaboni, Presidente Fondazione Prima che analizzerà le sfide che i cambiamenti climatici pongono all’agrifood in Italia e in tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Prisma è l’acronimo di «PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa». Si tratta di un satellite (lanciato da un razzo Vega di costruzione italiana) per l’osservazione della Terra, il cui scopo principale è di testare un dimostratore tecnologico dotato di strumenti ottici per il monitoraggio delle risorse naturali e delle caratteristiche dell’atmosfera terrestre. Ha un peso di 800 chilogrammi, e fa parte di una missione dell’Agenzia spaziale italiana per monitorare i fenomeni geologici che avvengono in Italia, lo stato delle risorse naturali, la qualità dell’aria e i livelli di inquinamento. Avrà la capacità di acquisire globalmente dati per un totale giornaliero di 200.000 chilometri quadrati.

Il satellite è la continuazione del programma HypSEO dell’Asi per sviluppare una fotocamera iperspettrale per applicazioni spaziali, e fornirà un contributo per l’osservazione della Terra, lo studio dei principali processi ambientali, come le interazioni tra atmosfera, biosfera e idrosfera, osservazione dei cambiamenti dell’ambiente e del clima a livello globale, ed effetti delle attività antropiche. La missione operativa è prevista per cinque anni su un’orbita detta «elio-sincrona», con il punto più distante dalla Terra di 615 chilometri.

Una volta entrato in funzione, il satellite italiano potrà fornire dati a supporto di attività quali la gestione dei rischi naturali e antropici (ad esempio il rischio idrogeologico e vulcanico, desertificazione, stress vegetazione, inquinamento marino e del suolo). Inoltre, fornirà servizi di monitoraggio e gestione risorse agricole e forestali e controllo delle attività antropiche e di sfruttamento delle risorse minerarie.

 

Antonio Lo Campo