5 francobolli per il Parco nazionale dell’Alta Murgia

3074
uomo Altamura
Tempo di lettura: 4 minuti

Il Patrimonio naturale e paesaggistico

Una serie filatelica tematica che farà conoscere i tesori geologici dell’Alta Murgia, dalla miniera di Bauxite, in località Murgetta Rossa alla Grotta di Lamalunga, dove sono incastonati un tutt’uno con la roccia i resti completi di un Neanderthal, dalla paleosuperficie di Cava Pontrelli, con oltre 25mila impronte di dinosauro risalenti a circa 85 milioni di anni fa e ritenuto dai paleontologi uno dei più estesi siti a orme d’Europa, al Pulo di Altamura e al Pulicchio di Gravina, le due grandi doline da crollo che attraggono migliaia di visitatori. La proposta della Sigea e del Parco dell’Alta Murgia

«Il Patrimonio naturale e paesaggistico» dedicato ai Tesori geologici dell’Alta Murgia questa la serie tematica che porterà nel 2021 all’emissione di francobolli ordinari da parte del ministero dello Sviluppo economico (Mise), autorità emittente delle carte-valori postali dello Stato.

È stata infatti accolta la proposta avanzata della Società italiana di geologia ambientale (Sigea) e dal Parco nazionale dell’Alta Murgia di stampare, non una ma una serie di ben 5 francobolli dedicati alla geodiversità del parco, francobolli tematici per ampliare la conoscenza del vasto patrimonio geologico dell’Alta Murgia che, come si legge nella proposta indirizzata al Mise, «è formato da un plus di emergenze che mostrano sia l’esplicarsi di processi geologici durati milioni di anni sia l’evolversi della vita».

Una serie filatelica tematica che farà conoscere i tesori geologici dell’Alta Murgia, dalla miniera di Bauxite, in località Murgetta Rossa, alla grotta di Lamalunga, dove sono incastonati un tutt’uno con la roccia i resti completi di un Neanderthal, dalla paleosuperficie di cava Pontrelli, con oltre 25mila impronte di dinosauro risalenti a circa 85 milioni di anni fa, al Pulo di Altamura e al Pulicchio di Gravina, le due grandi doline da crollo che attraggono migliaia di visitatori.

Per Antonello Fiore, Presidente nazionale della Sigea: «La conoscenza e la tutela del patrimonio geologico, vero e proprio testimone del tempo trascorso, rappresenta uno degli elementi imprescindibili per la salvaguardia della natura. Un bene di rilevanza geologica per essere correttamente valorizzato, e quindi avere ricadute anche per la promozione turistica del territorio e nelle scelte di pianificazione territoriale, deve essere riconosciuto come tale soprattutto dai non addetti ai lavori. Uno dei limiti maggiori alla diffusione della cultura geologica, al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori, risiede nella difficoltà a trovare informazioni che si prestino a un vasto pubblico. La conoscenza sviluppa consapevolezza e questa sviluppa in ognuno di noi un senso di rispetto; rispetto per la natura e per la vita che essa ospita sono le chiavi di lettura per un mondo migliore. Per questi motivi abbiamo proposto con il Parco la serie di francobolli che ritraggono il patrimonio geologico dell’Alta Murgia, abbiamo sostenuto la proposta del Presidente Francesco Tarantini di dedicare il calendario 2021 del Parco alla geodiversità dell’Alta Murgia e condividiamo la sua scelta di entrare nella rete mondiale dei Geoparchi Unesco. Siamo convinti che far conoscere nelle diverse forme di comunicazione e coinvolgimento la geodiversità è la maniera migliore per tutelare l’ambiente. Siamo convinti che il processo di coinvolgimento e il senso di appartenenza deve partire dai più piccoli anche attraverso giochi semplici con immagini che richiamano la natura e i paesaggi geologici del Parco Nazionale dell’Alta Murgia».

«Vogliamo che i paesaggi geologici dell’Alta Murgia siano conosciuti e apprezzati anche fuori dalla Puglia», questo quanto dichiara Francesco Tarantini, presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia Murgia, che proseguendo afferma come ci sia grande entusiasmo nell’accogliere l’iniziativa di riprodurre i geositi su francobolli a tema, proposta che si inserisce nel mosaico di azioni per toccare l’ambito traguardo, valorizzando un patrimonio geologico inestimabile e tuttavia poco noto. La pietra murgiana è al centro dell’agenda politica del Parco, che ha in cantiere diverse attività da portare avanti nel 2021 per divulgare la geodiversità con una fruizione turistica sostenibile.

Pulo di Altamura A Fiore PNAM

Il Pulo di Altamura, foto di A. Fiore Pnam

I geositi raffigurati

  • Cava Pontrelli. Una cava dismessa ad Altamura nota come la valle dei dinosauri e sulla cui superficie sono impresse oltre 25.000 impronte ben conservate. La scoperta risale al 1999. Una tale quantità di impronte, concentrata in un unico affioramento, fa di questo luogo uno dei siti con orme di dinosauri più importanti al mondo. Uno studio scientifico ha rilevato che furono impresse circa 85 milioni di anni fa sulle coste dell’allora oceano della Tetide.
  • La Grotta di Lamalunga. La Grotta di Lamalunga è celebre dal ‘93 per l’eccezionale scoperta di resti scheletrici, scomposti e fossilizzati, dell’Uomo di Altamura, tra gli esemplari più antichi dell’Uomo di Neanderthal. Studi scientifici effettuati su un frammento osseo sottolineano che visse tra 130.000 e 190.000 anni fa. Il reperto si trova in un cunicolo sotterraneo non accessibile al pubblico.
  • Le Cave di Bauxite. Un giacimento calcareo nel territorio di Spinazzola, scoperto nel 1935 e sfruttato tra gli anni 50 e gli 80 per estrarre la bauxite da cui si ricavava l’alluminio. Le Cave di Bauxite rappresentano una particolare forma di paesaggio antropico che attrae migliaia di visitatori per le vivaci sfumature dei depositi di terra rossa.
  • Il Pulo di Altamura e il Pulicchio di Gravina. Due doline da crollo, tra le più grandi e scenografiche emergenze del carsismo pugliese. Con un diametro di circa 700 metri e profondo 90, il Pulo di Altamura si caratterizza per le grotte lungo le pareti, secondo studi abitate dal paleolitico all’età del bronzo. Il Pulicchio di Gravina ha una forma invece regolare. Coperto da un’ampia vegetazione di pini, il suo diametro misura circa 530 metri ed è profondo 110. Entrambe attraggono visitatori appassionati di geostoria, escursionismo e speleologia.

 

Elsa Sciancalepore