Nel nostro futuro c’è un albero

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foto un albero per il futuro
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Creare un grande bosco diffuso

Un progetto nazionale di educazione ambientale dei Carabinieri della Biodiversità rivolto alle scuole. Solo nel 2021 saranno distribuite gratuitamente circa 60.000 piante boschive autoctone. Un’occasione per avvicinare concretamente i giovani alle tematiche ambientali e contribuire a ridurre i cambiamenti climatici anche da casa. Ogni pianta può essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino apposto su ciascuna di esse e sarà possibile seguire a distanza l’andamento e l’espansione del nuovo bosco, apprezzando anche il progressivo risparmio di CO2

Inizia con un albero il Progetto nazionale per le scuole organizzato dai Carabinieri della Biodiversità in collaborazione con il ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare. «Un albero per il futuro» è un percorso verso la sostenibilità attraverso il quale gli Istituti scolastici possono richiedere uno o più alberi e metterli a dimora in un’area del proprio plesso o in altre zone bisognose di essere riqualificate. Basta scrivere a unalberoperilfuturo@carabinieri.it.

Al progetto hanno già aderito oltre 150 Istituti scolastici in tutta Italia, accogliendo con entusiasmo l’iniziativa.

Nel 2021 potranno essere distribuite gratuitamente fino a 60.000 piantine che si andranno ad aggiungere ai circa 12 miliardi di alberi già presenti nei nostri boschi. Oltre ad essere dei laboratori di biodiversità gli alberi sono anche dei formidabili assorbitori di anidride carbonica. Si calcola infatti che le foreste italiane riescano a stoccare ogni anno oltre 45 milioni di tonnellate di CO2 . I boschi intanto si espandono, gli ultimi dati parlano di circa 11 milioni di ettari di superficie forestale nazionale di cui più di 9 milioni di ettari di bosco.

Ogni albero distribuito dai Carabinieri contribuirà a costituire in tutta Italia un grande Bosco diffuso, fatto di specie autoctone che cresceranno aumentando la qualità ambientale. Ogni pianta può essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino apposto su ciascuna di esse e sarà possibile seguire a distanza l’andamento e l’espansione del nuovo bosco, apprezzando anche il progressivo risparmio di CO2.

Grazie infatti a un algoritmo realizzato dall’Università della Tuscia verranno confrontate le curve di accrescimento delle piante con i dati relativi allo stoccaggio di anidride carbonica e in questo modo sarà possibile verificare on line il complessivo assorbimento di tutte le altre nuove piante.

Le specie vegetali prodotte nei Centri nazionali di biodiversità forestale di Pieve Santo Stefano (AR) e Peri (VR) sono state scelte accuratamente nel rispetto delle aree geografiche e fitoclimatiche in cui dovranno essere piantate.

Per venire incontro a tanti studenti impegnati nella didattica a distanza, sarà possibile iniziare a prendersi cura delle piantine anche a casa propria per poi provvedere, appena possibile, alla loro messa a dimora. I ragazzi e le loro famiglie potranno seguire i consigli dei Carabinieri della Biodiversità sulla cura delle singole specie in attesa di poterle poi piantare nel luogo prescelto, seguendo le informazioni contenute nel «Portale del bosco diffuso» che consente la registrazione dei partecipanti all’iniziativa, l’individuazione della posizione precisa degli alberi e di verificare lo sviluppo progressivo del bosco diffuso.

Il progetto intende coinvolgere attivamente studenti, scuole, famiglie e tanti cittadini in un percorso reale di consapevolezza ecologica, per migliorare la qualità ambientale di molte aree e contribuire a mitigare i cambiamenti climatici.

Le scuole saranno supportate dai Carabinieri forestali con lezioni anche web in air in cui verranno presentate le magnifiche Riserve naturali dello Stato, vero scrigno di natura, amministrato e curato dall’Arma, approfonditi tutti i benefici ecologici degli alberi e chiarite le buone pratiche che potranno garantire un futuro più verde.

«Un albero per il futuro» è un’occasione per conoscere i tesori naturali, accrescere la biodiversità del nostro Paese e lasciare un segno verde di speranza.

 

(Fonte Comando Generale Carabinieri)