Sempre più urgente pensare ad un sistema di trasporti sostenibile. Sviluppare dei progetti di mobilità sostenibile può risolvere molteplici obiettivi che hanno a che fare sia con l’ecologia e l’ambiente, sia con la qualità della vita delle persone
Il settore dei trasporti ha un impatto significativo sull’ambiente, ma la mobilità sostenibile e, perché no, anche intelligente, è una soluzione al problema. Si tratta di un insieme di soluzioni che danno vita ad una mobilità che sia vantaggiosa per l’ambiente, ma anche per le persone.
La mobilità sostenibile è un sistema ideale dei trasporti che permette di ridurre l’impatto ambientale del settore, rendendo al contempo gli spostamenti più efficienti e veloci.
Sviluppare dei progetti di mobilità sostenibile, quindi, può risolvere molteplici obiettivi che hanno a che fare sia con l’ecologia e l’ambiente, sia con la qualità della vita delle persone.
Il nostro patrimonio
In Italia, non va dimenticato, è peraltro, custodita la maggior parte dell’intero patrimonio storico–artistico mondiale. Questo comporta una grande responsabilità sia verso il nostro paese sia verso il resto del mondo.
In questi ultimi decenni, il patrimonio storico-artistico ha, in generale, subito un degrado maggiore rispetto a quello cui si è assistito in passato, tanto da indurre a ritenere l’inquinamento atmosferico una delle più importanti concause di tale processo.
Va da sé, che alla perdita generale di fruibilità dell’ambiente urbano, causato dall’inquinamento e dal rumore, si va anche sommando il progressivo deterioramento del patrimonio architettonico e dei luoghi pubblici.
Il degrado di un’opera d’arte inizia subito dopo la sua realizzazione e la velocità con cui procede dipende da fattori sia naturali sia antropogenici.
Il processo di deterioramento è progressivo e irreversibile; i tempi e le modalità di impatto differiscono sia in funzione del tipo di materiale sia degli agenti fisico-chimici e biologici coinvolti che possono essere di differente natura. L’effetto di ognuno di essi viene influenzato dalla presenza concomitante degli altri; quindi l’esposizione ad un fattore può rendere il materiale maggiormente suscettibile alla successiva azione degli altri agenti.
Quale mobilità
Gli strumenti per raggiungere reali risultati nello sviluppo della mobilità sostenibile sono già disponibili e sono la tecnologia, l’innovazione e il comportamento delle persone. Quest’ultimo, in particolare, gioca un ruolo chiave nel successo di un progetto ed è per questo motivo che la sensibilizzazione al tema della sostenibilità e dell’impatto ambientale è fondamentale.
Negli anni, purtroppo, la crescita del sistema dei trasporti e la pianificazione territoriale sono cresciute indipendentemente l’una dall’altra portando a forti situazioni di degrado del paesaggio e incompatibilità con il territorio circostante.
Per arrivare ad un reale sviluppo della mobilità sostenibile è necessario sia incentivare la diffusione delle giuste tecnologie, sia spingere le persone a prediligere un certo tipo di mezzo di trasporto.
Infatti, anche senza grandi innovazioni tecnologiche, è fondamentale che in città sia possibile muoversi in modo sicuro e comodo a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici.
Tra le soluzioni in favore di una mobilità rispettosa dell’ambiente, ci sono il «car pooling» chiamato in italiano auto di gruppo, e il «car sharing» o auto condivisa che permette agli utenti di utilizzare un veicolo su prenotazione noleggiandolo per un periodo di tempo breve, nell’ordine di minuti o ore, e pagando in ragione dell’utilizzo effettuato. Altre soluzioni sono il potenziamento del trasporto locale, la pianificazione integrata dei mezzi di trasporto, la costruzione di nuove piste ciclabili, politiche di pedaggi e tariffazione, la mobilità elettrica.
Traffico e inquinamento
Va evidenziato che il 2020 è stato segnato dall’imperversare della pandemia legata alla diffusione del Covid-19. Per poter contenere il virus è stato necessario attuare delle misure restrittive quali il confinamento. In un periodo di immobilità sono stati registrati dei segnali positivi nel versante ambientale: meno automobili in circolazione e meno industrie attive hanno comportato un miglioramento della qualità dell’aria.
Proprio nel periodo coincidente con le misure di lockdown vi è stata una riduzione significativa delle concentrazioni di diossido di azoto.
Il Covid-19 ha avuto un impatto indiretto sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico: è il momento di iniziare, quindi, a definire una politica dedicata a incentivare i mezzi sostenibili e green con l’obiettivo di preservare l’equilibrio della Terra, la nostra unica casa.
Un obiettivo così impegnativo è raggiungibile solo rivedendo in modo sostanziale l’intera concezione del trasporto e consegna merci sulla base dei criteri dello sviluppo sostenibile.
Il ruolo della logistica
Non è un mistero che il settore logistica e trasporti sia responsabile di una grossa fetta dell’inquinamento del pianeta, a causa delle emissioni provenienti dalla combustione dei veicoli a motore. Tuttavia, ripensare il settore in chiave ecologica significa considerare anche l’impatto che l’uso dei trasporti a motore ha sull’inquinamento acustico nelle zone urbane, nonché sul territorio in termini di disturbo degli habitat naturali e, più in generale, sull’integrità dell’ecosistema.
In relazione al trasporto merci una migliore gestione della catena di approvvigionamento di merci per via ferroviaria rispetto al trasporto su strada e delineano un modello economico che manterrebbe i livelli di competitività dell’industria insieme agli ovvi vantaggi ecologici e sociali.
Si richiede, di conseguenza, un impegno deciso da parte dei protagonisti del settore logistica e trasporti. La sfida ecologica infatti non riguarda solo le istituzioni pubbliche ma anche l’industria, che dovrà affrontare le sfide green adeguando i propri processi lavorativi durante il trasporto merci.
Le aziende possono influire positivamente sull’ambiente anche solo adottando metodi di trasporto sostenibili per i trasporti a lungo raggio, dato che quest’ultimo ricopre ancora un ruolo molto importante nella movimentazione delle merci. La crescita del traffico ferroviario è uno degli obiettivi più desiderati dai programmi di politica ambientale, ma gran parte dei trasporti avviene ancora su strada e l’Italia non fa eccezione.
Le soluzioni per costruire un business sostenibile sono molte: la mobilità elettrica, camion a basse emissioni, fonti di rifornimento locali per accorciare i percorsi di approvvigionamento, ecc.
Un ulteriore approccio per ridurre le emissioni è quello del trasporto intermodale, ovvero una movimentazione delle merci che combini due o più mezzi di trasporto. Il trasporto combinato o multimediale, prevede la sistemazione delle merci in unità di carico che rende possibile muoverle indifferentemente su gomma, ferro, acqua o aria.
Questo metodo di movimentazione merci è estremamente flessibile nonché economico in quanto combinando mezzi diversi (gomma-ferro, gomma-acqua, gomma-aria ecc.) è possibile beneficiare dei vantaggi di ciascuna di queste modalità di trasporto. Dal punto di vista ambientale, la riduzione del trasporto merci su strada si tradurrebbe in un impatto ambientale più positivo.
Anche il trasporto dalla strada all’acqua non è una soluzione a tutto. Sebbene rispettoso dell’ambiente, esso comporta un forte consumo di olio combustibile. Le enormi navi mercantili e portacontainer mettono a dura prova le risorse ambientali e aggiungono un rischio ecologico di proporzioni catastrofiche in caso di incidenti e dispersione di olio nel mare lungo le nostre coste.
Di certo la soluzione è da ricercare in un sistema di organizzazioni, persone, attività, informazioni e risorse coinvolte nel processo atto a trasferire o fornire un prodotto o un servizio dal fornitore al cliente.
Questo processo, molto articolato e complesso, comincia con le materie prime, continua con la realizzazione del prodotto finito e la sua gestione di magazzino, e termina con la fornitura del prodotto finale al cliente. Lo scopo è rendere l’azienda più efficace, efficiente e pronta a rispondere alle esigenze dei clienti e dei fornitori.
La conditio sine qua non per l’affermarsi di una «catena di distribuzione» green è rappresentato dalla digitalizzazione dei processi di trasporto e logistica, al fine di ottimizzare i costi operativi per l’azienda e al contempo minimizzare l’impatto ambientale degli stessi. Riorganizzare i processi lavorativi in conformità con le politiche ambientali offre principalmente l’opportunità di migliorare l’immagine dell’impresa e la protegge al contempo da eventuali danni alla reputazione dovuti a relazioni con attori scarsamente impegnati sul fronte ambientale.
Francesco Sannicandro, già Dirigente Regione Puglia e Consulente Autorità di Bacino della Puglia