Transizione ecologica «Presto e bene»

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La transizione ecologica è la scommessa nella scommessa e realizzarla è necessario perché non ci sarebbe una contropartita, si perderebbe e basta. Si deve pensare al recovery plan come a una specie di emergenza per recuperare il ponte verso la sostenibilità

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea è una grandissima opportunità. Ma è anche una formidabile sfida, perché realizzare i progetti in Italia non è mai stato facile o rapido. Questa volta però l’economia non può aspettare, e l’ambiente neppure.

Da questo assunto parte la volontà da parte del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, di incontrare le parti sociali in un incontro «Presto e bene. La transizione ecologica dai progetti a cantieri» organizzato dall’Istituto superiore per la protezione la ricerca ambientale (Ispra).

È il momento della svolta, il momento decisivo per dare il via alla trasformazione che, ribaltando il paradigma del nostro modello di sviluppo, riuscirà a coniugare minor impatto ambientale e benessere. Una rivoluzione che non lascia fuori nessuno, coinvolgendo tutti i settori della vita e dell’economia.

Durante l’incontro sono stati molti gli interrogativi a cui si è cercato di dare una risposta. Si è cercato di capire come semplificare le normative, le procedure e le prassi per rispettare i tempi previsti, come garantire i massimi livelli di tutela e ancora come rafforzare il sistema pubblico di tutela ambientale.

Per il ministro Roberto Cingolani, la transizione ecologica è la scommessa nella scommessa e realizzarla è necessario perché non ci sarebbe una contropartita, si perderebbe e basta. Si deve pensare al recovery plan come a una specie di emergenza per recuperare, e cita il caso del ponte Morandi a Genova, il ponte verso la sostenibilità. Ad intervenire all’incontro è stato quindi il presidente dell’Ispra, Stefano Laporta, dichiarando quanto il Sistema nazionale per la protezione ambientale (Snpa) sia a disposizione per creare un vero spazio di confronto e discussione aperta, e non di facciata, nel quale i portati di interesse possono partecipare in maniera attiva. Perché transizione burocratica non significa solo semplificare ma anche e soprattutto razionalizzare e «ingegnerizzare» alcuni processi lavorando in chiave preventiva. Noi siamo pronti a sederci intorno a un tavolo o a più tavoli per raggiungere l’obiettivo.

Presente all’appuntamento anche il mondo delle imprese con Maria Cristina Piovesana, vice presidente nazionale di Confindustria, che dichiara come presto e bene rappresenti una manifestazione di intenti condivisa da tutti anche se sottolinea come questa espressione sia ormai ripetuta da anni e sempre disattesa. La stessa fa notare come pur essendo tutte le parti sociali d’accordo i progetti non vanno avanti. E allora è necessario agire su più fronti. Sicuramente quello culturale mettendo l’interesse della comunità al primo posto rispetto all’interesse del singolo. L’ipertrofia burocratica, i conflitti di interesse che innescano contenziosi passando per i comitati che si oppongono alle opere, sono queste le problematiche da affrontare tutti i giorni.

Per Stefano Ciafani, presidente di Legambiente è quindi necessario fare presto e bene. Per fare presto bisogna semplificare gli iter burocratici, eliminare i colli di bottiglia e ridurre le contestazioni territoriali. Le istruttorie che arriveranno all’Ispra e al Snpa saranno tante e sarà quindi necessario rafforzare il personale tecnico. Bisogna inoltre ricordarsi di verificare i progetti, non bisogna solo esser precisi nella fase ex ante ma anche in quella ex post perché è in quella fase che si verificano i risultati e si trovano le risposte necessarie ad evitare di incorrere sempre negli stessi errori.

E di competenze tecniche parla Alessandro Bratti, direttore generale dell’Ispra che dichiara come l’Istituto sia all’altezza della sfida, ma occorre rafforzare l’Amministrazione. Lo abbiamo detto altre volte e lo ribadiamo.

Durante l’evento è stato presentato «Tea (Transizione ecologica aperta)», un ciclo di sei incontri per aprire il confronto con le imprese e i cittadini su diversi temi che saranno cruciali nei prossimi anni per un concreto passaggio verso la sostenibilità. Appuntamento il 29, 30 e 31 marzo su https://www.youtube.com/c/ISPRAVideoStreaming.

 

Elsa Sciancalepore