Dura nota di Italia Nostra. Il degrado in atto nel Pianeta certamente in Italia non si combatte eliminando le tutele paesaggistiche. È urgente modificare il Titolo V che ha dato troppi poteri alle Regioni sulle tutele del paesaggio
Le iniziative nel nostro paese sono essenzialmente indirizzate solo al problema del Clima e al riscaldamento terreste e si sta dimenticando il grave degrado e i rischi che corre il nostro patrimonio naturale: l’Acqua, il Mare, le Coste, i Monti, i Fiumi, i Boschi. Tutti elementi che fanno parte del nostro splendido paesaggio purtroppo ogni giorno degradato dal consumo del suolo provocato da invasive edificazioni, dall’abusivismo e oggi anche dalle stesse opere che si stanno per proporre per il problema climatico. Si stanno proponendo progetti, parchi eolici, fotovoltaico a terra, centrali a biomasse che rischiano di essere installate proprio nelle zone più pregiate rimaste miracolosamente intatte anche perché tutelate dai piani paesistici.
Un esempio di questa volontà distruttrice: la chiusura del Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr) del Lazio votato dopo tre giorni di interventi. L’accusata era proprio la Tutela considerata come ostacolo allo sviluppo economico per cui doveva essere modificata secondo la richiesta e le esigenze economiche del mondo imprenditoriale interessato proprio alle aree vincolate poiché naturalmente meno costose. Altri grandi accusati erano i «burocratici» del ministero dei Beni Culturali che avevano richiesto alla Corte Costituzionale di fermare il primo Ptpr votato perché illegittimo segnalando le modifiche necessarie, dalle quali mancava purtroppo nuovamente la tutela del Centro storico di Roma che non è tutelato dall’Unesco il quale ha esclusivamente dei compiti di indirizzo. È stato ribadito, durante gli interventi, che è ora di finirla con la prepotenza del ministero dei Beni Culturali di decidere dove mantenere le tutele e dove toglierle. Compito che i contestatori dell’operato del Mic vorrebbero spettasse alle Regione e ai Comuni per avere mano libera.
L’approvazione del Ptpr è calata la sera prima della Giornata della Terra. È un gran brutto segnale non solo per il Lazio ma per tutto il nostro Paese. Quello che sta avvenendo in tutte le Regioni sono continue violazioni dell’Art. 9 della nostra Costituzione dove la tutela paesaggistica è nei poteri dello Stato. È urgente modificare il Titolo V che ha dato troppi poteri alle Regioni sulle tutele del paesaggio. Italia Nostra Roma non permetterà che si continui a distruggere il nostro bene più prezioso, essenziale insieme ai nostri Beni culturali per uno sviluppo economico compatibile ed armonico di un turismo italiano sostenibile.
(Fonte Italia Nostra)