Le lettere forniscono le conoscenze basilari per sapersi orientare nella vastità del mondo vegetale. Perché al di là della memorizzazione delle complesse nomenclature, Rousseau sosteneva che la botanica doveva essere studiata nei giardini e non nei libri andando così ad imparare dall’osservazione diretta della materia vivente e dalla contemplazione con occhio nuovo e consapevole degli esemplari che ci circondano
Come riconoscere un fiore? Come costruire un erbario? Questo e tanto altro viene spiegato nelle 158 pagine delle «Brevi lezioni di botanica», manuale che edito da Piano B Edizioni vede raccolte otto lettere elementari sulla botanica scritte da Jean Jacques Rousseau a madame Delessert, nobildonna francese che si rivolse al filosofo perché voleva insegnare alla giovane figlia a riconoscere le piante.
Le lettere forniscono le conoscenze basilari per sapersi orientare nella vastità del mondo vegetale. Perché al di là della memorizzazione delle complesse nomenclature, Rousseau sosteneva che la botanica doveva essere studiata nei giardini e non nei libri andando così ad imparare dall’osservazione diretta della materia vivente e dalla contemplazione con occhio nuovo e consapevole degli esemplari che ci circondano.
Le lettere spaziano dallo studio delle liliacee alle crucifere, dalle leguminose alle labiate, dalle ombrellifere alle composite, dagli alberi da frutto a come costruire un erbario. A seguire ci sono 16 tavole di botanica, l’indice delle tavole e a chiudere i frammenti per un dizionario di botanica che Rousseau scrisse per facilitare agli amatori la comprensione dei termini utilizzati in botanica, un’opera di facile consultazione che rimase però incompiuta.
La botanica come oasi di pace e meditazione. Un balsamo per la mente e un nutrimento per l’anima…
Elsa Sciancalepore