Clima, energia, acqua potabile, inquinamento sono diventate strumento di trattativa e di conquista. Ma quello che inspiegabilmente avviene è la sudditanza delle nazioni a questo sistema capestro che ogni volta ci riporta indietro nel tempo e non ci fa progredire verso un futuro veramente diverso
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Sin dai tempi della guerra del Golfo, l’ambiente si è «accreditato» il ruolo di forza in campo. Clima, energia, acqua potabile, inquinamento sono diventati strumento di trattativa e di conquista. Ma quello che inspiegabilmente avviene è la sudditanza delle nazioni a questo sistema capestro che ogni volta ci riporta indietro nel tempo e non ci fa progredire verso un futuro veramente diverso e migliore.
Ci tocca sentire le lancette dell’orologio che ci riportano al tempo dello sfruttamento del carbone, o sentire il rumore delle trivelle che cercano altro metano.
Certamente ora si accavalleranno i pareri pro e contro le dichiarazioni di Draghi o quelle che vengono dall’Europa, i conti, i calcoli, le previsioni temporali… ma non possiamo non sottolineare che si tratta di problematiche in campo da 32 anni! Da quando gli aerei cominciarono a bombardare l’Iraq.
Da allora fu chiaro che l’ambiente era diventato obiettivo e arma di un pianeta che ha scelto la follia.
E oggi come allora i popoli sfilano chiedendo pace e non guerra. Una tristezza e una rabbia infinite.
I. L.