Monumento all’acqua in ricordo di Michele Maggiore

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    Maggiore geologia fontana
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    Un’opera che, realizzata in ceramica dall’artista e architetto Vincenzo D’Alba, è costituita da coppi in terracotta tradizionalmente usati in edilizia per i pluviali che danno forma a una colonna alta quattro metri al cui interno scorre l’acqua

    Si è svolta, nell’ambito dell’inaugurazione ed apertura al pubblico del parco urbano della ex Caserma Rossani nel comune di Bari, la cerimonia di inaugurazione della targa e del monumento dedicato all’acqua voluta su iniziativa della Società italiana di geologia ambientale (Sigea), dell’Ordine dei geologi della Puglia (Org) e del comune di Bari per rendere omaggio alla memoria del professore Michele Maggiore, docente di idrogeologia presso il Dipartimento di scienze della terra e geoambientali dell’Università degli studi di Bari «Aldo Moro».

    Michele Maggiore geologo
    Il prof. Michele Maggiore

    Un’opera che, realizzata in ceramica dall’artista e architetto Vincenzo D’Alba, è costituita da coppi in terracotta tradizionalmente usati in edilizia per i pluviali che danno forma a una colonna alta quattro metri al cui interno scorre l’acqua. Una scultura-fontana dipinta e incisa a mano attraverso segni e memorie grafiche che partendo da un’iconografia primordiale e ispirandosi all’opera di Duilio Cambellotti, autore degli interni del Palazzo dell’Acquedotto pugliese, giunge a una lettura contemporanea dell’immaginario che l’acqua evoca. Un monumento donato dalla famiglia Maggiore che rappresenta un axis mundi, un elemento di congiunzione tra terra e cielo che intende riportare l’attenzione sul valore assoluto che l’acqua esprime.

    Alla cerimonia presenti diversi geologi e tra questi Antonello Fiore, che ha portato i saluti della Sigea, ricordando i pozzi dedicati in Africa allo stimato professore e Salvatore Valletta, già presidente dell’Org, che ha ricordato la passione di Michele Maggiore e il costante interesse per i giovani geologi che si affacciano al mondo della professione.

     

    Elsa Sciancalepore