Si vuol riparlare della «Questione meridionale»

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Venosa
Veduta di Venosa, la città della Basilicata che ha dato vita alla Rete Meridionalista «Carta di Venosa»
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È nata una rete che vuole dare vita ad un movimento culturale per rilanciare la Questione meridionale. Non un partito, ma vuole essere più di un partito per promuovere un campo d’azione per il superamento dei divari, delle disparità, delle disuguaglianze, superando le esperienze negativamente sperimentate di un certo «meridionalismo di maniera» e «ribellismo di facciata». Sabato 18 giugno sarà presentato il «manifesto» dell’associazione «Carta di Venosa»

Dopo anni di affievolimento delle problematiche legate alla Questione Meridionale, un nutrito gruppo di studiosi e personalità del mondo della cultura, della politica, del giornalismo, della ricerca, dell’arte, dell’economia, ha deciso di dare vita ad una specifica iniziativa culturale, la Rete Meridionalista «Carta di Venosa», la cui attività, autonoma e indipendente, è indirizzata a ridare impulso e attenzione a una tematica decisiva non solo per il Sud ma per l’intero paese.

Dopo l’incontro costitutivo che si è tenuto a Venosa, in Basilicata, lo scorso autunno, i Promotori della «Carta», hanno scelto lo splendido scenario di Pietramontecorvino, uno dei borghi più belli d’Italia, per presentare, nella giornata di sabato 18 giugno, a partire dalle ore 10:30, presso il Teatro comunale, il «manifesto» dell’associazione «Carta di Venosa», mentre nella sessione pomeridiana si svolgerà un «talk» di approfondimento sulle prospettive per il Sud, coordinato da Giulia Fresca e Nicola Manfredelli, che metterà a confronto diversi e qualificati esponenti del mondo meridionalista, tra cui, il ricercatore e scrittore, Alessandro Cannavale, il docente dell’Università della Calabria Giancarlo Costabile, l’ex Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, lo studioso e scrittore Pietro De Sarlo, il giornalista e scrittore Marco Esposito, il sindacalista Gianni Fabbris, la costituzionalista Anna Falcone, lo scrittore Valentino Romano, il Sindaco di Martano, Fabio Tarantino.

Il «manifesto» della Carta di Venosa, oltre che ai riferimenti storico-culturali meridionalisti che hanno visto in Gaetano Salvemini, ad inizio del Novecento, uno degli elementi più attivi nella rottura e nella critica radicale al meridionalismo moderato dei «rassegnati, irrisolto nella concezione dello Stato liberale conservatore, piegato alle visioni autoritarie, illiberali, antipopolari della monarchia sabauda», individua nell’impegno per il cambiamento delle politiche economiche e sociali, un campo d’azione fondamentale per il superamento dei divari, delle disparità, delle disuguaglianze, superando le esperienze negativamente sperimentate di un certo «meridionalismo di maniera» e «ribellismo di facciata».

Temi caldi dell’incontro saranno anche le questioni di grande attualità e le preoccupazioni dettate dalle scelte governative sulla possibile approvazione del provvedimento sull’Autonomia Differenziata e di quello sulla Concorrenza che, per versanti diversi, pongono a rischio l’impalcatura unitaria e democratica dello Stato e la natura di beni comuni delle risorse primarie, ad incominciare dall’acqua bene pubblico.

Su tali questioni, la Carta di Venosa, intende aprire una specifica vertenza realizzando un programma di iniziative che saranno organizzate dai Presidi territoriali delle regioni Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, dove già sono operativi i nuclei locali della rete culturale.

 

(Fonte il Comitato Promotore, Carta di Venosa)