«La spiaggia scelta per il concerto di Jovanotti, a Barletta, ha un grande valore in termini di biodiversità. Si potrebbe rischiare il danno ambientale. Il sistema spiaggia-duna rappresenta un sistema efficace per contrastare gli impatti delle forti mareggiate conseguenti ai cambiamenti climatici in atto»
Arriva l’estate e si ha voglia di stare all’aperto e perché no di ascoltare un bel concerto… fin qui tutto normale. Il problema sta quando il concerto crea danni all’ambiente e al suo già precario equilibrio. Purtroppo è quanto potrebbe accadere in merito al concerto di Jovanotti che con il suo Jova beach party 2022 approderà anche sulla spiaggia di Barletta.
«La spiaggia scelta per il concerto di Jovanotti, a Barletta, ha un grande valore in termini di biodiversità. Si potrebbe rischiare il danno ambientale. Il sistema spiaggia-duna rappresenta un sistema efficace per contrastare gli impatti delle forti mareggiate conseguenti ai cambiamenti climatici in atto. Le dune costiere costituiscono ambienti molto dinamici e vitali collocati tra i domini marino e continentale, queste sono di estremo valore geomorfologico, ecologico e paesaggistico. Sarebbe bellissimo che il concerto fosse organizzato nel rione Tamburi di Taranto per far comprendere ai tanti come la qualità dell’ambiente è sinonimo di qualità della vita e benessere individuale e collettivo», questo quanto dichiarato da Antonello Fiore, presidente nazionale della Società italiana di geologia ambientale (Sigea).
Nel mese di maggio la Sigea – Aps ha avviato una campagna di monitoraggio lungo le coste italiane chiamata «Geological day coste 2022» coinvolgendo anche la gente comune con l’obiettivo di divulgare la conoscenza, creare sensibilizzazione e consapevolezza sui delicati equilibri che esistono nel confine tra mare e terra e la grande biodiversità che li caratterizza e per documentare con strumenti specifici lo stato di salute delle coste italiane. Tra le coste interessate dal «Geological day coste 2022» in Puglia si sono eseguite attività di monitoraggio sulla litoranea di ponente a Barletta interessata anche quest’anno da Jova beach party.
La Sigea-Aps insieme al Circolo legambiente volontariato Barletta Aps, all’Ente nazionale protezione animali Onlus-sezione di Barletta, a Italia nostra Onlus-sezione di Barletta e a Wolakota associazione culturale, in uno spirito propositivo hanno quindi scritto al comune di Barletta, e agli Enti nazionali e territoriali, avanzando osservazioni relative alla pubblicazione dell’istanza di concessione demaniale marittima temporanea formulata dalla Trident Music S.r.l. e relativa a Jova beach party 2022.
L’istanza delle associazioni, supportate da documentazione fotografica, parte dal dato di fatto che il sistema spiaggia-duna rappresenta un sistema efficace per contrastare gli impatti delle forti mareggiate conseguenti ai cambiamenti climatici in atto. Le dune costiere costituiscono ambienti molto dinamici e vitali, sono di estremo valore geomorfologico, ecologico e paesaggistico. L’eliminazione della vegetazione alofita pioniera dunale riduce notevolmente l’azione di intrappolamento della sabbia, da parte della vegetazione (o da strutture frangivento artificiali), determinando il trasferimento della sabbia nel territorio retrodunale che, uscendo dal sistema dunale, costituisce un fattore di perdita definitiva del sistema spiaggia/duna. La preoccupazione è quella di limitare al massimo, in un ambiante naturale che si sta rigirando, quei fattori antropici che determinano l’alterazione del sistema spiaggia-duna quali pulizie meccanizzate, calpestio sulle dune e nelle aree di retro spiaggia.
Il sistema geomorfologico della spiaggia ubicata lungo il litorale di ponente di Barletta (Lungomare Pietro Paolo Mennea) è stato negli anni snaturato, aggredito dalle sistemazioni meccanizzate, ma oggi sembra esserci un’inversione di tendenza dal momento che la spiaggia in questione sta acquisendo il suo aspetto naturale con varie specie erbacee (Cakile maritima, Ammophila arenacea e altre) e forme dunali. Proprio lungo la spiaggia individuata per lo svolgimento del concerto di Jovanotti a Barletta sono in atto processi di ricolonizzazione di specie vegetali alofite che stanno favorendo il ripristino delle dune, che si ritenevano ormai scomparse dal litorale barlettano. Sono piccole dune, di altezza massima 1,5 metri, ma se la tendenza alla rinaturalizzazione permane le dune sono destinate a crescere con tutti gli effetti benefici che ne conseguono in termini di contrasto all’erosione costiera e in genere agli effetti dei cambiamenti climatici e a favorire la biodiversità vegetale e animale, infatti in questa area si segnala la frequentazione e riproduzione della specie Fratino (Charadrius alexandrinus).
Le coste nel nostro Paese sono un patrimonio economico e naturalistico di grande pregio, da tutelare con regole certe e atteggiamenti compatibili con i caratteri dei luoghi proprio per rendere questo patrimonio duraturo.
E allora, si chiede la Sigea e le altre associazioni ambientaliste intervenute, perché non pensare di fare questo concerto nel quartiere Tamburi? In modo tale da sottolineare il messaggio di tutela del patrimonio ambientale?
Continua Fiore: «Abbiamo suggerito all’artista Lorenzo Cherubini, protagonista dell’evento e notoriamente sensibile ai temi dell’ambiente, tramite la società organizzatrice dell’evento, di individuare per lo svolgimento del concerto in Puglia, in accordo con l’Amministrazione comunale, un sito alternativo lungo i 14 Km della spiaggia di Barletta rispetto a quanto indicato nell’istanza al fine di proteggere il tratto di litorale che sta lentamente vedendo la formazione di dune naturali. Sarebbe ancor più bello che il concerto fosse organizzato nel rione Tamburi di Taranto per far comprendere ai tanti come la qualità dell’ambiente è sinonimo di qualità della vita e benessere individuale e collettivo».
Elsa Sciancalepore