֎È in corso fra alterne vicende e procedure di approvazione e discussioni l’avvio di nuove norme per gli edifici per renderli meno energivori. Cosa si sta facendo e cosa dobbiamo fare noi֎
Dopo l’incontro di giovedì 12 ottobre 2023, il Parlamento europeo ha deciso di rinviare a dicembre la discussione finale per decidere le sorti della nuova Direttiva europea Epbd meglio nota come direttiva case green. Con la direttiva «case green» l’Unione europea intende ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni nocive rispetto ai livelli del 1990 e raggiungere le emissioni zero entro il 2050, attraverso la riqualificazione del parco immobiliare europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica.
Il provvedimento avanzato dalla Commissione europea è stato inserito nel pacchetto di riforme Fit for 55 ed ha l’obiettivo di agire in modo prioritario sul 15% degli edifici più energivori (collocati nella classe energetica G) per ogni Stato membro; in Italia si tratta di circa 1,8 milioni di edifici residenziali, sul totale di 12 milioni. Le case sono attualmente classificate in base alla prestazione energetica, fondamentale per conoscere il fabbisogno energetico di un edificio o di un’abitazione e conseguire, così, un notevole risparmio dei consumi. Per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici è necessario redigere l’Ape (Attestato di Prestazione Energetica), il documento che certifica il consumo energetico di un edificio e che, ricordiamo, è obbligatorio dal 1° luglio 2009 in caso di compravendita e dal 1° luglio 2010 in caso di locazione. Per redigere questo documento usa un software per la redazione dell’ape e sei sicuro di rispondere non solo alla direttiva sulle case green, ma anche a tutte le norme che richiedono la verifica delle prestazioni energetiche degli edifici o agli interventi di efficientamento energetico previsti dal Superbonus e dall’ecobonus.
• A che punto è la direttiva, cosa prevede e cosa dobbiamo fare
Francesco Sannicandro, già Dirigente Regione Puglia e Consulente Autorità di Bacino della Puglia