֎La salute di tutti dipende da tutti ed è arrivato il momento di passare dall’egocentrismo all’ecocentrismo che vede l’ecologia responsabile del proprio futuro con l’uomo che fa parte di un sistema ampio e che forse ha l’unica responsabilità di indirizzare il futuro del pianeta֎
Si sta tenendo presso l’Università di Bologna il primo simposio One health artificial intelligence (Ohai), intelligenza artificiale per la salute globale.
Ma cosa è l’intelligenza artificiale (IA)?
Sistemi informatici in grado di simulare il pensiero umano e sono già intorno a noi, pensiamo ad esempio al pilota automatico negli aerei, alla definizione di percorsi che quotidianamente facciamo utilizzando applicazioni alla portata di tutti. Ma l’IA fa anche molta paura quando pensiamo che nelle guerre si decidono obiettivi ben precisi da colpire individuati dall’IA, e se ci scandalizziamo se vediamo colpito un obiettivo civile pensando che chi abbia lanciato la bomba possa aver sbagliato, bene non è così, non ha sbagliato, ha solo individuato un numero maggiore di terroristi sacrificando i civili presenti.
L’IA messa al servizio della salute umana, delle altre specie e del pianeta è l’obiettivo che si pone il Research Hub One health artificial intelligence (Ohai), un team di scienziati interdisciplinari che esplorano le relazioni tra specie, ecosistemi e salute umana (One health) con l’aiuto dell’IA. Un team che crede fermamente che l’IA possa fornire un grande supporto alla ricerca favorendo la comprensione di modelli e dinamiche tra i grandi dati ambientali e biomedici, fiduciosi che l’aiuto dell’IA possa portare progressi eccezionali nelle scoperte scientifiche che andranno a beneficio dell’intero pianeta, migliorando la salute della nostra e di altre specie, degli ecosistemi e, in definitiva, dei sistemi terrestri.
L’obiettivo del gruppo è quello di riunire diverse intelligenze umane provenienti dai campi dell’ecologia, della biologia della conservazione, della biomedicina, della fisica, dell’informatica, della veterinaria, ecc. e fonderle con l’IA per accelerare il progresso della scienza utilizzando le tecnologie più avanzate per rispondere alle sfide del domani. Inoltre, la missione del gruppo di ricerca è quella di aggiungere elementi di conoscenza che aiutino a prevenire e curare le malattie ecologiche e biomediche interconnesse che colpiscono il nostro mondo moderno.
Perché l’IA aiuta la ricerca scientifica su One health nella misura in cui riesce a lavorare milioni di valori che in altro modo non potrebbero essere lavorati. Ma l’IA la istruisce l’essere umano, è il ricercatore che guida l’IA dando le informazioni giuste, gli input necessari per permettere di proseguire su un dato che è di scala globale. E il risultato è sorprendente… scienziati che hanno lavorato per un secolo con i metodi tradizionali oggi con l’IA potrebbero raggiungere gli stessi risultati in qualche mese.
Perché la salute di tutti dipende da tutti ed è arrivato il momento di passare dall’egocentrismo all’ecocentrismo che vede l’ecologia responsabile del proprio futuro con l’uomo che fa parte di un sistema ampio e che forse ha l’unica responsabilità di indirizzare il futuro del pianeta.
Noi siamo Gaia, un pianeta vivente e se dovessimo mettere 570 milioni di anni in un’ora di orologio ci renderemmo conto che la vita dell’uomo su questo pianeta rappresenta solo gli ultimi due secondi dell’ora questo per comprendere quanto l’uomo conti veramente poco nella storia della vita del nostro pianeta e quanto invece conti la biodiversità che in milioni di anni si è formata e che l’essere umano in pochi secoli sta mettendo a dura prova.
Interessante è anche notare come delle cinque estinzioni di masse +1 avute nella storia del nostro pianeta tutte siano state causate da eventi naturali a differenza di quella attuale, la +1, che è la prima causata dall’uomo e i cui effetti non si possono calcolare proprio perché non abbiamo un riferimento precedente.
La biodiversità ci permette di essere in vita, gli ambienti, il cibo dipendono dalla biodiversità pertanto se non tuteliamo le specie selvatiche, gli ecosistemi, quindi se non tuteliamo la loro salute non si può garantire la salute anche della nostra specie, e pertanto l’obiettivo è quello di mantenere sano questo pianeta. In aiuto degli scienziati c’è l’IA che sta aiutando molto a comprendere come funziona il pianeta, come funzionano gli ecosistemi, come si relazionano tra loro le specie, cosa causa l’emergenza delle malattie, quali sono gli impatti dovuti alle attività umane.
Molto interessante durante l’evento è stata l’intervista doppia: Mente umana contro Intelligenza artificiale nella quale le menti umane dell’Alma mater studiorum Università di Bologna hanno sfidato l’IA «ChatGPT» della OpenAI.
Elsa Sciancalepore