(Adnkronos) – Il panorama delle utility italiane ha vissuto un’impennata senza precedenti nel 2022, con le 100 principali aziende del settore che hanno raggiunto un valore di quasi 300 miliardi di euro. Questo rappresenta un aumento del 75% rispetto all’anno precedente, riflettendo un robusto 15% del Pil nazionale. Gli investimenti, stimati intorno agli 11 miliardi di euro, testimoniano l’entusiasmo del settore nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico complesso. Lo studio condotto da Althesys, nell’ambito del rapporto ‘Le performance delle utility italiane’, offre uno sguardo dettagliato su questo fenomeno. L’evento annuale Top Utility, organizzato in collaborazione con Utilitalia, si è distinto come un punto di riferimento cruciale per gli operatori del settore, non solo per presentare i dati chiave, ma anche per celebrare le eccellenze aziendali attraverso premi prestigiosi. Nel panorama delle utility italiane, spiccano diverse aziende che si sono distinte per le loro eccellenze e i loro contributi nel corso dell’anno. In particolare, Iren ha conquistato il titolo di azienda top dell’anno, ricevendo il prestigioso premio Top Utility Assoluto. Questo riconoscimento è stato assegnato sulla base di un rigoroso modello di analisi che valuta diversi parametri, dimostrando l’eccezionale performance e la leadership di Iren nel settore. Ma non è stata l’unica ad essere premiata. Oltre a Iren, altre aziende hanno ricevuto riconoscimenti tematici per le loro specifiche aree di eccellenza. Acque Spa si è distinta nella categoria Esg, evidenziando un forte impegno verso l’ambiente, la sostenibilità e la governance aziendale. Altri nomi di spicco come A2A, Brianzacque, Hera e Iren hanno brillato nelle categorie Comunicazione, Ricerca e Innovazione, mostrando un impegno costante verso l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.
Marche Multiservizi ha ottenuto un riconoscimento speciale per il suo impegno nel territorio e nella comunità, mentre Acinque è stata premiata per la sua competitività ed efficienza. Gaia Spa si è distinta nella formazione dei talenti, dimostrando un forte impegno nel coltivare le risorse umane e sviluppare le competenze del personale. Il 2022 ha testimoniato un aumento straordinario del fatturato aggregato delle utility, trainato principalmente dall’impennata dei prezzi energetici in Europa. Questo ha influenzato positivamente le monoutility del gas, le multiutility e le monoutility elettriche, mentre le aziende idriche e della gestione rifiuti hanno registrato un incremento più contenuto. Tuttavia, non tutte le aree del settore hanno beneficiato dello stesso livello di crescita. Le aziende idriche e della gestione dei rifiuti hanno registrato un aumento più contenuto, rispettivamente del 8,2% e del 3,9%. Inoltre, nonostante l’aumento dei ricavi, i profitti non hanno seguito un trend proporzionale, a causa dell’incremento parallelo dei costi delle materie prime. In alcuni comparti, la redditività è addirittura diminuita, con un calo del Roe delle multiutility e delle aziende dell’idrico, mentre per le imprese elettriche e dei rifiuti si è registrato un aumento. Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2022 si è assistito a un lieve aumento (+1,1% rispetto al 2021), raggiungendo un totale di 11 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante questa crescita, il peso degli investimenti sul fatturato è diminuito, passando dal 6,6% al 3,8%. Questo è dovuto principalmente a un calo generale in tutti i settori, sebbene con differenze significative. Gli investimenti sono cresciuti soprattutto per le monoutility dei rifiuti, le monoutility idriche e del gas, mentre sono diminuiti per le multiutility e le imprese elettriche, influenzati dagli elevati aumenti dell’anno precedente. La digitalizzazione è diventata una priorità imprescindibile per le aziende del settore delle utility. L’adozione di soluzioni avanzate per ottimizzare i processi e gestire i dati è ormai diffusa, con l’80% delle aziende che ne fa uso. In particolare, il 42% ha implementato soluzioni digitali per la manutenzione, tra cui droni, robot, modelli di previsione e sensori, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di fermo impianto. Tuttavia, con la digitalizzazione aumentano anche i rischi legati alla cybersecurity, e per questo motivo crescono le attività dedicate alla prevenzione e alla gestione delle emergenze, con il 66% delle maggiori utility che ha istituito un’unità interna per la sicurezza informatica, rispetto al 54% dell’anno precedente. Grande enfasi viene posta anche sulla ricerca e sviluppo, con il 63% delle utility che ha un reparto dedicato a queste attività. Le collaborazioni esterne, con università ed enti di ricerca, sono in costante aumento, evidenziando un impegno concreto verso l’innovazione e la ricerca di soluzioni all’avanguardia. La sostenibilità rimane un pilastro fondamentale per le utility, con un’enfasi particolare sui fattori ESG. La valutazione di Top Utility tiene conto di 60 indicatori nelle varie aree, evidenziando l’importanza attribuita a questi temi. La quasi totalità delle Top100 adotta certificazioni come la ISO 9001 e la 14001, mentre il ricorso all’energia rinnovabile è sempre più diffuso, con le utility che coprono per almeno il 35% il fabbisogno grazie a queste fonti. Infine, la formazione rimane al centro delle attività delle utility, nonostante un leggero calo rispetto agli anni precedenti. Le aziende offrono formazione alla quasi totalità dei dipendenti, riconoscendo l’importanza di un personale preparato e aggiornato sulle ultime tecnologie e pratiche del settore. Questi dati confermano l’impegno costante delle utility verso la sostenibilità, l’innovazione e lo sviluppo del proprio capitale umano. L’analisi mette in luce la straordinaria fase di trasformazione che attraversa il settore delle utility. Da un lato, si assiste a una crescente polarizzazione tra grandi gruppi internazionali e piccole e medie utility locali, caratterizzate da una maggiore focalizzazione su specifici segmenti di business. Dall’altro, le aziende devono affrontare un contesto complesso, soggetto a rapida evoluzione dei mercati, delle politiche e della regolamentazione, dove l’innovazione e la capacità di investimento giocano un ruolo sempre più determinante. Le sfide che le utility devono affrontare includono la transizione ecologica, il miglioramento della qualità dei servizi per i clienti, la digitalizzazione e la gestione dell’iper-regolamentazione normativa. Tuttavia, nonostante queste sfide, persiste un forte impegno verso l’innovazione e gli investimenti nelle tecnologie digitali e nell’intelligenza artificiale. In questo contesto, l’industrializzazione del settore e il superamento delle vecchie pratiche gestionali risultano fondamentali per migliorare le performance complessive e aumentare la capacità di investimento del sistema nel suo complesso. Le utility giocano un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia più sostenibile e nel creare valore condiviso per la società nel suo insieme, contribuendo anche alla realizzazione degli investimenti previsti nei piani nazionali di ripresa e resilienza. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)