֎Originale iniziativa a Mariotto, in provincia di Bari grazie all’associazione Naumanni. Il 14 aprile verrà presentato il progetto «Bosco Fiore» e il luogo che l’ospiterà. Si tratta di progettare in permacultura un bosco mediterraneo, coinvolgendo famiglie, scuole, amanti dell’ecologia della natura e di chi vorrà mettere le «mani in terra»֎
A Mariotto, in provincia di Bari, domenica 14 aprile nasce il «Bosco Fiore». L’iniziativa è dell’associazione Naumanni che con il progetto di asilo nel bosco AliLibere, ha progettato e sta realizzando un bosco mediterraneo. Una iniziativa che parte dal basso con il coinvolgimento di ragazzi e genitori.
Noi di «Villaggio Globale» abbiamo voluto porre qualche domanda ad Angelo Marinelli, presidente dell’associazione Naumanni.
In cosa consiste l’associazione che rappresenta e quali ad oggi gli impegni affrontati?
L’Associazione «Naumanni» propone contesti di apprendimento non formale attraverso uno spazio in natura, accuratamente progettato, per fornire agli educatori la possibilità di creare situazioni di apprendimento, consentendo ai piccoli di «imparare facendo» (M. Montessori) e favorendo il cooperative learning (D. Johnson e R. Johnson). Si proietta ogni attività di apprendimento verso un processo di «problem solving» di gruppo. Naumanni aps è impegnata attualmente con il progetto «AliLibere», centro educativo in natura aderente alla legge regionale n. 2/2023, rivolto a famiglie con bimbi dai 2 ai 6 anni, con sede a Mariotto frazione di Bitonto; un progetto di comunità educante in cui i figli sono educati in out door e per i genitori è dedicata una formazione alla genitorialità. Il tutto avvalendosi di teatri naturali e di figure di alta competenza in materia di educazione.
Naumanni svolge laboratori didattici/educativi rivolti alle scuole dell’infanzia e primaria, su temi legati agli ecosistemi naturali, lombrocompostaggio, biodiversità, educazione ambientale, permacultura ed è impegnata con un laboratorio permanente per sperimentare tecniche di agroforestazione di una monocoltura di ulivo, presso la sede operativa di Mariotto.
Perché la capacità di apprendere è connaturata nell’essere umano ed è evidente che l’apprendimento è facilitato se è «significativo» (materia ritenuta importante dal soggetto) e se avviene in un ambiente (spazio e relazione) favorevole (Rogers). La Permacultura è infatti una disciplina olistica che ha lo scopo di integrare armoniosamente gli esseri umani, l’ambiente e tutte le creature viventi attraverso la progettazione e la realizzazione di ecosistemi integrati, resilienti ed autosufficienti.
Quali i dettagli sull’attività in programma il prossimo 14 aprile e possibili scenari futuri?
Il 14 aprile verrà presentato il progetto «Bosco Fiore» e il luogo che ospiterà il progetto. Si tratta di progettare in permacultura la realizzazione di un bosco mediterraneo, coinvolgendo famiglie, scuole, amanti dell’ecologia della natura e di chi vorrà mettere le «mani in terra». Verranno presentati i vari progetti che condivideremo con la collettività e a cui potrà aderire (adottare e coltivare un albero, regalarsi un albero o un arbusto per una ricorrenza o un compleanno, avviare un progetto didattico scolastico…) e la possibilità di iscriversi e sostenere la nostra associazione. Verranno raccolte idee e proposte. Ci sarà un laboratorio esperienziale rivolto ai più piccoli ed un laboratorio di piantumazione rivolto agli adulti.
E in futuro…
Partendo da un progetto di agroforestazione in permacultura, si avvierà la piantumazione di piante tipiche della Murgia tali da avviare una successione naturale agroecologica; con l’intervento umano si consentirà anche la rigenerazione del suolo che potrà, quindi, arricchirsi sempre di più di materia organica e quindi consentirà la messa a dimora di alberi sempre più «esigenti» in modo da creare un ecosistema in forte evoluzione che aspiri all’abbondanza e autosufficienza.
Perché è così importante piantumare e questo farlo con i ragazzi, le famiglie, in un contesto di divertimento e di festa… un messaggio per chi ci legge…
È importante piantare e mettere le mani in terra con fasce d’età che vanno dai 2 ai 120 anni perché è proprio dalle relazioni umane che occorre partire. Il modo in cui ci relazioniamo definisce le nostre opere.
Mia figlia già da molto piccina mi ha detto «l’arte è quel che si fa»; per me è stato un forte monito: fai di ogni gesto, un gesto d’arte! E per fare arte è necessario approdare alle proprie vocazioni, profonde, significative.
Oggi è necessario fare cose belle e farle insieme, perché credo sia l’unico modo per creare emozioni che legano in modo indelebile l’esperienza al libro personale dei ricordi. Fare esperienza con la terra, con i propri nonni o i genitori, esalta quel messaggio bellissimo «di generazione in generazione», in cui la tradizione inscritta in noi, viene risvegliata e ci conduce verso la bellezza del creato.
Elsa Sciancalepore