Ecco perché soffia il vento di destra

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desert-4376898_1280 Image by Mario from Pixabay
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֎Non bisogna essere né sanitari né economisti per capire che la popolazione mondiale è in sofferenza e che i decisori sono in paurosa crisi culturale e di competenze, avvitati come sono in inutili difese di schieramenti anacronistici. Non si fa la scelta fra solidarietà ed egoismo֎

Tutti parlano del vento di destra che soffia sul pianeta e nessuno approfondisce il perché. Eppure non è difficile la risposta, solo se la si voglia accettare.

È dai primi anni Novanta che si sapeva dove saremmo andati a finire e le varie emergenze erano già state descritte: aumento delle malattie, aumento dei fenomeni estremi, aumento dei profughi climatici. E gli economisti avevano anche segnalato crisi economiche a ripetizione, aumento delle guerre, instabilità governative.

Non bisogna essere né sanitari né economisti per capire che la popolazione mondiale è in sofferenza e che i decisori sono in paurosa crisi culturale e di competenze, avvitati come sono in inutili difese di schieramenti anacronistici.

Anacronistici perché chi vuole intervenire sul risanamento globale spacca l’opinione pubblica fra destra e sinistra arrivando a mettere in dubbio la crisi che ci sta portando all’estinzione.

In una sintesi redatta da Adnkronos Salute sul Rapporto Oms del 2023, si legge: «All’interno di un generale progresso della salute, il report evidenzia una situazione preoccupante per quanto riguarda la diffusione delle patologie croniche, come cancro, diabete e malattie cardiovascolari e respiratorie. L’Oms mette in guardia sul fatto che se proseguisse l’attuale tendenza, nel 2050 l’86% dei 90 milioni decessi annuali sarebbero attribuibili a queste malattie, segnando un aumento del 90% dal 2019 in termini assoluti.

«Nel rapporto, viene anche indicata “una stagnazione dei progressi sanitari sugli indicatori sanitari chiave negli ultimi anni” rispetto alle tendenze registrate nel periodo 2000-2015. Se da un lato si nota una riduzione dell’esposizione ad alcuni importanti fattori di rischio, come uso di tabacco e alcol, dall’altro lato la qualità di acqua e servizi igienico-sanitari non garantiscono la sicurezza delle persone. In aumento è anche la prevalenza di obesità e i rischi legati all’inquinamento atmosferico, “mentre l’ampliamento dell’accesso ai servizi sanitari essenziali è rallentato rispetto ai guadagni precedenti al 2015 — si legge nel report — insieme a nessun progresso significativo nella riduzione delle difficoltà finanziarie dovute ai costi sanitari”».

Giusto per essere precisi, va detto che ad esempio, l’aria inquinata «può causare infarto anche a chi ha coronarie pulite, cioè senza aterosclerosi significativa, determinando uno spasmo prolungato dei vasi. Il rischio di incorrere in un’ischemia da spasmo delle coronarie aumenta fino a 11 volte nei soggetti più pesantemente esposti all’inquinamento da particolato fine (PM2,5), causato soprattutto dal traffico veicolare».

Di fronte ad una situazione economica disastrosa, ad una disperata condizione sanitaria, ad una carenza senza soluzione di acqua e cibo le popolazioni non stanno certo a pensare a destra e sinistra e gli sciacalli, che mai mancano quando la gente è debole e soffre, hanno buon gioco.

Né è utile vantare l’andamento della Borsa perché coloro che vivono nei quartieri ghetto, nelle periferie disperate, o che affrontano viaggi suicidi dal Messico o dall’Africa, non ne colgono i benefici. Infatti la popolazione mondiale è sempre più povera e i ricchi sono sempre una élite che continua ad arricchirsi.

Ecco lo snodo finale. Più volte da queste colonne, e non solo, si è lanciato l’allarme che la questione non è destra o sinistra ma solidarietà ed egoismo. E dietro queste parole si nascondono e si mimetizzano imbroglioni, approfittatori, banditi che andrebbero scovati.

Ecco perché aumentando l’egoismo, crescono la difesa del «mio», del campicello, della «nazione», della «regione», del colore della pelle e si crede che cacciando lo «straniero» si risolvano automaticamente tutti i problemi. Questi sono gli sciacalli, incolti e per niente lungimiranti.

Ora non si tratta di agitare le folle ma è una reazione naturale di chi non ha nulla da perdere: chi ha fame si procura il pane in qualsiasi modo. La storia ci ricorda la Rivoluzione francese, il passaggio dal sistema assolutista a varie forme più democratiche di governo.

Ma potrà mai l’uomo, quest’uomo vessato e anestetizzato, avere la forza di rovesciare questi cattivi governanti? Forse la forza ce l’ha di più il clima. La natura quando è offesa si difende e si riprende i suoi spazi nel tentativo di creare un nuovo equilibrio, peccato che a farne le spese per primi sono persone innocenti che diventano vittime per la seconda volta.

 

Ignazio Lippolis