(Adnkronos) – "Torno sullo ius scholae: perché io dico che bisogna andare avanti? Non perché sono un pericoloso lassista che vuole aprire le frontiere a cani e porci, ma perché la realtà italiana è questa e dobbiamo pensare a quello che sono gli italiani oggi". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento al Meeting di Rimini. "Bisogna guardare la realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull'identità e sulla cultura perché se accetti di essere europeo nella sostanza sei italiano e europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché dentro di te vivi quei valori, perché dentro di te hai quell'anima europea. Se poi i tuoi genitori sono nati a Kiev, La Paz o Dakar è la stessa identica cosa", ha aggiunto il titolare della Farnesina. "Io preferisco quello che ha i genitori stranieri e canta l'inno di Mameli all'italiano da sette generazioni che non lo canta", ha scandito Tajani. Prima di affrontare il tema, il vicepremier in un passaggio molto applaudito del suo intervento aveva detto: "Non voglio parlare degli africani che poi possono diventare cittadini italiani perché poi qualcuno si arrabbia. Mi riferivo allo ius scholae, ma non c'è niente di straordinario". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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