( Perfezionanda in Diritti Umani, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, chiara.certoma@sssup.it )
Clements già nel 1901 aveva introdotto in ecologia la spinosa questione dell’organicismo sostenendo che le comunità vegetali possono essere studiate come se fossero un unico organismo dotato delle caratteristiche peculiari dei viventi. Pur essendo provvista di un forte valore euristico, la metafora organicista1, che Clements usa in tutti i suoi lavori, crea un senso di disagio nel mondo scientifico e, come prevedibile, dà vita, ad un acceso dibattito sulle basi epistemologiche della scienza ecologica.
La reazione critica più importante all’impostazione di Clements è senza dubbio quella di Arthur Tansley, creatore del concetto di Ecosistema. Tansley ritiene che nell’evoluzione delle successioni vegetali lo sviluppo, lungi dal ripercorrere quello di un organismo (accrescimento, stadio adulto, morte), segue un andamento diverso fatto di progressione ma anche di fasi di stallo o di regressione. Egli conclude che, sebbene un’associazione vegetale presenti sufficienti caratteristiche per essere considerata un quasi-organismo, è impossibile che essa presenti quel carattere di forte integrazione che è proprio delle società umane o di molte società animali.
Paradossalmente, pur essendo l’intento di Tansley quello di eliminare definitivamente dalla scienza analogie improprie tra organismi e comunità, la ricerca successiva basata sul concetto di Ecosistema, vedrà molti tra i suoi esponenti più importanti sostenere, se non l’organicismo, quanto meno una posizione olista. C’è un’altra questione fondamentale. Tansley desidera rendere conto della solidarietà interna della biocenosi e del biotopo ricorrendo alla nozione di ecosistema: «including not only the organism-complex, but also the whole complex of physical factors forming what we call the environmental of the biome- the habitat factor in the widest sense» (Tansley, 1935 p.299).
Il sistema ecologico di cui parla Tansley è un sistema inteso nel senso fisico del termine, il cui modello può essere applicato a tutta la scala di enti conosciuti dall’atomo all’universo. Nonostante la nostra mente li concepisca come entità separate, gli Ecosistemi s’incastrano gli uni negli altri, si sovrappongono tra loro, interagiscono reciprocamente.
1 L’antiriduzionismo, nelle sue diverse articolazioni (vitalismo,organicismo, olismo), propone una visione gerarchica e integrata dei livelli d’organizzazione del reale in cui gli elementi acquistano significato solo in una rete di relazioni e l’unità d’analisi è costituita da una molteplicità.