I dati presentati nel corso della terza giornata della «Settimana dell’Energia», promossa dalla provincia di Siena con Apea (Agenzia Provinciale Energia Ambiente), confermano la possibilità di raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni climalteranti entro il 2015
I dati del progetto Reges (Riduzioni delle Emissioni di Gas Effetto Serra), aggiornati al 2008, consentono di guardare con ottimismo al prossimo traguardo del 2015. Dicono infatti che la provincia di Siena è già in grado di assorbire circa l’83% delle proprie emissioni e può diventare la prima area vasta d’Europa «carbon free» entro il 2015 quando, presumibilmente, si raggiungerà la totale compensazione tra le emissioni di CO2 causate dalle attività antropiche e gli assorbimenti naturali delle zone boschive e della vegetazione perenne del territorio provinciale.
La terza giornata della «Settimana dell’Energia», moderata da Enrico Fontana della testata «Terra», si è aperta con la presentazione del dirigente delle politiche ambientali della provincia di Siena da Paolo Casprini. A partire dal 2006, ha spiegato, la Provincia si è posta l’obiettivo di monitorare e quantificare le emissioni e gli assorbimenti di gas serra, dotandosi della certificazione ISO14064 per il sistema Reges.
Simone Bastianoni, responsabile del Dipartimento di Chimica dell’Università di Siena, ha illustrato i risultati spiegando che la metodologia scelta per l’elaborazione degli inventari dei gas serra segue le linee guida fornite da Ipcc (Integovernmental Panel on Climate Change), il comitato intergovernativo creato dall’Onu per la quantificazione dei fenomeni legati al cambiamento climatico al quale è stato assegnato il Nobel per la Pace nel 2007.
I dati danno un saldo in tonnellate di CO2 equivalente tra emissioni (1.502.149) ed assorbimenti (1.44.296), pari a 257.853 t di CO2 equivalente. Di queste circa l’80% sono imputabili al settore energia, alle voci trasporti 46%, riscaldamento civile il 26%, agricoltura 12%, rifiuti 9% e industria 1%.
In rapporto ai dati 2006 si è avuta una diminuzione significativa delle emissioni per consumo di benzina (-22%) e di metano per riscaldamento civile (-10%), dato quest’ultimo da mettere in rapporto con le migliori condizioni meteo, ma anche con le politiche di manutenzione e modernizzazione degli impianti voluta dalla Provincia.
I dati di assorbimento indicano un aumento del 9,7% rispetto al 2006, non tanto per variazioni del patrimonio verde, quanto per una maggiore puntualità nei calcoli qualitativi e quantitativi delle foreste e della vegetazione perenne.
Il presidente della Provincia, Simone Bezzini, ha sottolineato come l’immagine della provincia di Siena nel mondo, oltre che per il proprio patrimonio naturale che è obbligo morale preservare per le nuove generazioni, stia diventando un esempio di eccellenza anche da punto di vista ambientale.
Il benessere di un territorio non può più essere semplicemente legato al Pil (Prodotto Interno Lordo), ma anche ad altri fattori come l’ambiente, la qualità della vita e le opportunità di lavoro, tutti connessi al progetto Carbon Free.
Il Presidente ha anche anticipato che a febbraio/marzo usciranno gli attesi nuovi bandi per la realizzazione dei nuovi impianti fotovoltaici di piccola taglia, forse quelli che rispondono meglio alla necessità di conciliare le esigenze di produzione di energia con la qualità del paesaggio.
Nel suo intervento Nicola Gramigna, docente dell’Università di Siena, ha indicato, tra l’altro, una serie di azioni da attuare in tempi brevi, come la totale eliminazione del gasolio per riscaldamento, l’introduzione dei led per l’illuminazione, lo sviluppo del fotovoltaico e il divieto dell’uso di energia elettrica per usi impropri come, per esempio, per l’acqua calda.
A queste occorre affiancare progetti più articolati come il teleriscaldamento, la creazione di distretti energetici, la creazione di impianti per il mini idroelettrico, ecc. e la promozione della ricerca per lo sviluppo del solare termodinamico e del solare termico ad alta concentrazione.
Alessandro Fabbrini, presidente di Apea si è soffermato sulla necessità che i privati si avvicinino di più alla green economy, soprattutto in questo momento di crisi dei settori classici dell’economia.
Apea ha gestito i bandi per i contributi agli impianti fotovoltaici di piccola taglia. Il milione e mezzo di euro, co-finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena in aggiunta ai contributi statali, ha attivato circa 15 milioni di investimenti sul territorio.
L’attività di Energy management svolta dall’Apea ha portato a diversi audit energetici, sia nel settore pubblico, in tre plessi scolastici della Provincia sono stati installati impianti solari, sia nel settore privato.
Viene presentato un esempio virtuoso, quello di un’azienda vinicola che ha chiesto la quantificazione di CO2 emessa per la propria produzione con l’obiettivo di arrivare ad immettere sul mercato bottiglie a zero emissioni, una certificazione che non può che dare valore aggiunto al prodotto e che può diventare un brend, anche più attrattivo delle attuali denominazioni d’origine ed altre classificazioni già esistenti.
Nel corso del pomeriggio sono state presentate azioni ed esperienze innovative nel settore delle rinnovabili attuate nella Provincia.
Si tratta di esperienze significative modulate sui territori. Emerge la necessità di porre la massima attenzione per ricercare il giusto punto di equilibrio tra le installazioni e le peculiarità del territorio: la sfida è ricercare un modello di sostenibilità adeguato alla salvaguardia del patrimonio ambientale senese.
Gli atti della «Settimana dell’energia» saranno disponibili a breve all’indirizzo: www.apea.siena.it o nel sito della Provincia: www.provincia.siena.it
(Fonte Arpat, testo a cura di Debora Badii)