Aster Gdem, la nuova mappa della Terra versione 2.0

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Si tratta di uno strumento che permette di scattare immagini di volo sulla Terra con metodiche specifiche utilizzate proprio per ottenere una mappa dettagliata della superficie terrestre sfruttando l’interconnessione di dati di temperatura, riflessione ed elevazione

È disponibile Aster Global Digital Elevation Model (Aster Gdem), la nuova versione della più completa mappa digitale del pianeta fin qui realizzata, che sostituisce e integra la precedente versione realizzata due anni fa.

Il nuovo modello globale di elevazione digitale (dem) risulta prodotto dalla cooperazione del Ministry of Economy, Trade and Industry (Meti) del Giappone e del National Aeronautics and Space Administration (Nasa) degli Stati Uniti d’America e va ad utilizzare uno strumento giapponese Aster (Advanced spaceborne thermal emission and reflection radiometer) posto a bordo del satellite Terra dell’agenzia spaziale americana.

L’Aster è uno strumento che permette di scattare immagini di volo sulla Terra con metodiche specifiche utilizzate proprio per ottenere una mappa dettagliata della superficie terrestre sfruttando l’interconnessione di dati di temperatura, riflessione ed elevazione.

La metodologia utilizzata per produrre l’Aster Gdem consiste nel trattamento automatizzato di 1,5 milioni di immagini archivio, includendo stereo-correlazioni per la produzione di 1.264.118 immagini singole a base di Aster Gdem; le immagini vengono accatastate a base di dem andando ad eliminare i valori anomali e formulando una media di dati selezionati volti a creare i valori di pixel conclusivi; infine, sono corrette le anomalie residue prima di distribuire il dato.
La mappa, che risulta disponibile on line, copre il 99% della superficie terrestre da 83° di latitudine nord a 83° sud con una precisione stimata di 20 metri al 95% di certezza per i dati in verticale e 30 metri al 95% per i dati in orizzontale. L’effetto tridimensionale della mappa è realizzato sovrapponendo due immagini bidimensionali leggermente sfasate, immagini che, nella nuova versione, sono in quantità, di circa 260mila, superiore a quelle utilizzate per la versione precedente. Il numero maggiore di immagini impiegate accresce la copertura di suolo investigato e incrementa la risoluzione della mappa con l’acquisizione di dettagli, per esempio, dei corpi d’acqua fino a un diametro minimo di un chilometro.

Dati così dettagliati che possono essere utilizzati in un’ampia gamma di applicazioni: dalla pianificazioni di nuovi tracciati stradali alla gestione del suolo sotto il profilo culturale e ambientale, dalla ricerca di nuove risorse naturali all’analisi di modifiche sostanziali nella struttura morfologica terrestre dettate da una gestione non sostenibile del territorio, ecc.

In definitiva, un nuovo strumento per migliorare la conoscenza della nostra Terra e per cercare di adeguare la pianificazione antropica alla struttura naturale dei luoghi.