Il seminario ha presentato lo stato dell’arte delle bonifiche nel territorio provinciale
Giovedì 26 ottobre, nella sala delle conferenze dell’Apt di Marina di Massa, si è tenuto il seminario «Le Bonifiche nella Provincia di Massa Carrara», organizzato dal Dipartimento Provinciale di Arpat e dall’Amministrazione Provinciale di Massa Carrara. Il seminario che, tra gli altri, si prefiggeva lo scopo di far conoscere lo stato dell’arte delle bonifiche nel territorio provinciale, ha visto una grande partecipazione di pubblico, costituito prevalentemente da rappresentanti di enti (Regione, Provincia, Comuni, e Comunità Montana), da soggetti pubblici e privati deputati al trattamento o smaltimento di rifiuti (Ato Rifiuti, Asmiu, Cermec), dal rappresentante della «Port Authority», dai rappresentanti delle associazioni turistiche (Associazione Balneari, Agepark, Mare Monti Marmo), dalle associazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente, Italia Nostra), dalle associazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil), dalle Associazioni Imprenditoriali (Associazione Industriali, Cna, Consorzio Zona Industriale), da consiglieri provinciali e comunali, da professionisti operanti nel settore delle bonifiche e dei rifiuti.
Ha aperto i lavori l’Assessore Provinciale all’Ambiente, Narciso Buffoni, che dopo una breve presentazione ha passato la parola al Responsabile del Dipartimento di Massa Carrara di Arpat.
Laura Balocchi, dopo una breve premessa con la quale ha ricordato la genesi degli attuali siti contaminati oggetto di bonifiche, ha evidenziato i motivi per i quali è urgente ed importante provvedere alla bonifica dei suoli inquinati. Oltre al recupero delle funzioni e della utilizzabilità dei suoli, della protezione delle falde e dei corpi idrici superficiali, della tutela della fauna e della flora, le bonifiche o la messa in sicurezza dei suoli contaminati devono provvedere anche a garantire la salubrità delle acque, evitare il contatto diretto dei cittadini con sostanze pericolose, devono impedire la dispersione di sostanze tossiche nell’atmosfera, ed infine devono scongiurare il bioaccumulo di sostanze pericolose nella catena alimentare.
Proseguendo, ha delineato il quadro normativo di riferimento e la sua evoluzione negli ultimi anni, dalle norme Nazionali a quelle Regionali, dal DM del16.05.89 «Criteri e linee guida per l’elaborazione e la predisposizione, con modalità uniformi da parte di tutte le regioni e province autonome, dei piani di bonifica, nonché definizioni delle modalità per l’erogazione delle risorse finanziarie, di cui alla L. 441- SUOLO /87, come modificata dalla L. 475/88», al Dlgs. 03/04/2006 n. 152 «Norme in materia ambientale». L’intervento è continuato con la puntuale definizione delle competenze di Arpat di supporto ai Comuni e alla Provincia, nonché al Ministero dell’Ambiente per quanto riferito al Sito di Interesse Nazionale, sia nelle fasi istruttorie per la valutazione e l’approvazione delle diverse fasi progettuali (Piano della Caratterizzazione, Progetto Preliminare e Progetto Definitivo di Bonifica) che nell’attività di Controllo e di validazione analitica delle operazioni di caratterizzazione e di bonifica e nel rilascio della certificazione di Avvenuta Bonifica attraverso la compilazione di una relazione finale.
Ha poi proseguito, in sostituzione del dott. Carlo Righini, con la rappresentazione delle criticità che si incontrano ogni qualvolta si affronta un problema complesso come quello delle bonifiche. Una prima criticità è stata individuata nell’incertezza attuale del quadro normativo di riferimento, altre nella difficoltà insita nella complessità delle competenze richieste per operare nel settore delle bonifiche, oltre a quella relativa alla gestione dei grossi quantitativi di materiali rimossi nelle operazioni di bonifica.
Di rilievo, per Massa Carrara, anche la criticità dovuta alla presenza di un Sito di Interesse Nazionale vasto e complesso che comprende zone industriali, residenziali e aree a mare. Infine sono state individuate criticità di carattere tecnico legate al problema della significatività dei campioni ed all’elevato numero e complessità delle analisi. Infine la criticità data dalla disponibilità di risorse umane non sempre adeguata, con conseguente allungamento dei tempi tecnici che contrastano con le esigenze delle ditte e della pubblica amministrazione.
Di seguito c’è stato l’intervento del tecnico di Arpat Angelo Zucca che ha presentato un lavoro prodotto in collaborazione con Renato Biagioni e Olinto Marchi. La presentazione ha illustrato lo stato dell’arte delle bonifiche in rapporto all’attuazione del Piano Regionale, degli interventi su notifica e di quelli all’interno del SIN, evidenziando l’enorme e qualificata mole di lavoro svolta da Arpat. Il Piano ha censito 59 siti, dei quali 6 da bonificare a breve termine 12 a medio termine, 16 che devono essere oggetto di ripristino ambientale, 8 che necessitano di ulteriori approfondimenti. Per 17 siti invece è stata adottata l’esclusione dal piano regionale delle bonifiche. A questi vanno aggiunti 20 siti ex art 17 Dlgs 22/97.
Più complessa la situazione del Sito di Interesse Nazione (SIN) nel quale sono stati individuati 84 siti di controlli ambientali. Di questi 57 sono stati caratterizzati con l’iter concluso (19) o in corso (38); 20 hanno attività di caratterizzazione in corso, 6 necessitano di approfondimenti e 1 è un ravaneto (comparto estrattivo Carrara). Solo nell’ambito nel SIN i tecnici Arpat nel 2006 hanno effettuato 164 sopralluoghi, 2018 campionamenti di terreno, 180 campioni di acqua di falda, 778 analisi chimiche per il controllo del suolo (ogni analisi per il suolo prevede 31 parametri dei quali 13 di grande complessità analitica) e 129 analisi chimiche per il controllo delle acque (ogni analisi 34 parametri dei quali 8 di grande complessità analitica).
La relazione si è chiusa con due esempi concreti: come si è operato su un’area di grandi estensioni e come invece su una piccola area. Dopo gli interventi dei tecnici Arpat è stata presentata, da un rappresentante della ditta incaricata dalla Provincia, la bozza del piano provinciale delle Bonifiche.
La presentazione del Piano Provinciale delle Bonifiche, ha aperto la strada all’intervento dell’Assessore provinciale all’Ambiente Narciso Buffoni, il quale, ha sottolineato che la bonifica dei siti contaminati, soprattutto di quelli interni al SIN, è il presupposto per qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio Apuano.
Per poter superare le numerose difficoltà legate alle bonifiche, sia di natura procedurale che di risorse finanziarie, ha evidenziato l’esigenza di arrivare celermente ad una proposta unitaria e condivisa da tutte le istituzioni e rappresentanze del territorio, con la quale confrontarsi sia con la Regione che con il Ministero. Ha continuato lamentando la mancanza di piattaforme locali ma anche regionali per lo smaltimento dei materiali provenienti da bonifiche.
Ha chiuso gli interventi programmati il presidente dell’Associazione Industriali, Giorgio Favro. Dopo aver ricordato che non si possono più perdere risorse perché i comuni di Massa e di Carrara non trovano un accordo su come operare, ha auspicato un quadro normativo di certezze e coerente con quanto previsto dall’Europa, ha sollecitato tempi più corti per poter rientrare nella disponibilità delle aree, ha chiesto meno ricorso ai limiti tabellari e più attenzione alla valutazione di rischio. Anche il Presidente dell’Associazione Industriali, ha richiesto unità di intenti e di proposta sia agli enti locali che alle altre organizzazioni di rappresentanza del territorio, ed ha infine concluso con la richiesta di infrastrutture più vicine, provinciali o di area vasta, che interrompano il viaggio dei rifiuti locali verso la Germania. (p. s.)
(Fonte Arpat)