Uscirà nelle sale italiane e in contemporanea mondiale il 13 novembre, il nuovo film diretto da Roland Emmerich sull’imminente fine del mondo
Tsunami, terremoti, tifoni, glaciazioni, uragani ed eruzioni vulcaniche. È così che il regista Roland Emmerich immagina ed interpreta la profezia Maya secondo cui il 21 dicembre 2012 il mondo, così come lo conosciamo noi, cesserà di esistere.
Apocalittico e catastrofico, «2012» racconta il cataclisma ambientale del nostro paese in cui un gruppo di persone, guidato da un prode ricercatore universitario, cerca di sopravvivere alla furia della natura, mentre i potenti della terra, riuniti in un immaginario G8 in Spagna, si preparano a fuggire a bordo di astronavi.
La firma di Emmerich alla regia e di Harald Kosler alla sceneggiatura sono una garanzia per gli amanti dei disaster movie: dopo «Indipendence Day», «The day after Tomorrow» e «10.000 a.C.», non ci sono dubbi che anche questo blockbuster lascerà il pubblico a bocca aperta, grazie ad effetti speciali unici ed emozionanti.
Se da un lato Emmerich, con il suo stile visionario, mostra le immani proporzioni della catastrofe ambientale cui stiamo andando incontro secondo i Maya, dall’altro cerca di fare concretamente qualcosa per il nostro pianeta. Del resto, la realizzazione e distribuzione della pellicola hanno prodotto anidride carbonica e gas serra, altamente inquinanti per il nostro ambiente.
Per compensare il danno procurato, la Sony Picture Releasing Italia ha deciso di aderire al progetto Impatto Zero di LifeGate. Calcolando l’impatto ambientale prodotto dall’organizzazione dell’anteprima cinematografica, dalla produzione del materiale di comunicazione e dalla distribuzione della pellicola, LifeGate ha stabilito che i 45mila kg di CO2 prodotta saranno compensati attraverso la creazione e tutela di oltre 21.600 mq di foreste in Costa Rica.
Impatto Zero è il primo progetto italiano che mira a rispettare e mettere in pratica le regole del protocollo di Kyoto attraverso iniziative concrete per ridurre le emissioni di anidride carbonica e compensarle con la creazione di nuove foreste in Italia e nel mondo. Molte aziende ed artisti del calibro di Ligabue e Vasco hanno scelto di rendere le loro attività a impatto zero. Un atto concreto per impegnarsi concretamente nella salvaguardia del nostro pianeta.